Bio Bank è la banca dati del biologico italiano che dal 1993 aggiorna, anno dopo anno. l’evoluzione del settore e pubblica l’annuario Tutto Bio.
Nel 2017 è uscito per la prima volta “Focus Bio Bank – Supermercati & Specializzati”, un’accurata analisi di mercato che esamina i vari canali distributivi, quello storico dei negozi bio e quello emergente dei supermercati. Si tratta di 78 pagine ricche di dati, statistiche e infografiche realizzate a partire da accurati censimenti annuali.
Nel documento viene approfondito l’andamento delle vendite nei due canali nell’ultimo decennio. Dopo il sorpasso delle vendite nel 2014 (855 milioni di euro nei supermercati contro 761 nei negozi bio) e il testa a testa del 2015 (873 contro 862), il 2016 svetta (1.191 contro 892) con incrementi a due cifre per i supermercati (+36%) rispetto ai negozi (+3%).
Il boom del bio nei supermercati è dovuto a diversi fattori, tra cui i prezzi più contenuti e l’aumento delle referenze a private label. Il segmento dei prodotti proposti con il marchio dell’insegna del supermercato è cresciuto di cinque volte, passando dalle 644 del primo censimento Bio Bank nel 2001 alle 3.529 del 2017. Oggi le prime tre catene, sulle 22 censite, sono Coop con 604 prodotti, Iper con 371 e Carrefour con 308.
In Europa le catene dei supermercati stanno facendo un passo ancora più grande, inaugurando nuovi punti vendita specializzati nel bio. Carrefour in Francia è già arrivata a quota 15 con i suoi Carrefour Bio. Auchan ha aperto i due punti vendita pilota Cœur de Nature e poi ha inaugurato il primo Auchan Bio a Lille. E Leclerc annuncia una grande offensiva sul biologico nel 2018, con l’apertura di ben 200 specializzati.
C’è da chiedersi se i negozi specializzati sopravviveranno alla pressione della grande distribuzione giocando, invece che sul ribasso dei prezzi, su altri versanti in parte già esplorati come la prossimità delle produzioni (km zero), coinvolgimento dei clienti, accuratezza nella selezione dei produttori…
“Focus Bio Bank – Supermercati & Specializzati 2018” si può leggere e consultare liberamente su Issuu.
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Giornalista pubblicista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione