Mentre da noi bevande energizzanti come Red Bull fanno pubblicità in tutta Milano, promuovendo giochi acquatici anche ai ragazzini e regalando lattine ai passanti, in Francia l’Anses (Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria e alimentare) ipotizza due morti sospette collegate al consumo “anomalo” di questo tipo di bibite. Gli elementi sono emersi attraverso il sistema di nutri-soveglianza messo a punto nel 2009 per raccogliere le segnalazioni dei consumatori sulle energy drink, e più in generale su piante medicinali o esotiche presenti all’interno di alimenti arricchiti e integratori, non comprese nelle liste della farmaco-vigilanza.
Recentemente l’Anses ha rilevato un incremento delle segnalazioni di effetti collaterali da parte di chi miscela le bevande energizzanti ai superalcolici. Secondo l’Agenzia quando le bibite vengono abbinate a un’attività sportiva intensa, oppure sono mescolate con alcolici, potrebbero avere un effetto sul rischio cardiovascolare o portare a una diminuzione della percezione degli effetti correlati all’alcol.
L’Agenzia francese pubblicherà in autunno un dossier evidenziando un aumento del consumo di energy drink tra le persone che fanno sport e il consumo occasionale delle bevande con l’alcol (ammessa dal 27% delle persone con meno di 35 anni).
Il termine “energy drink” non è regolamentato a livello europeo, ma viene attribuito alle bibite che dovrebbero “mobilitare le energie”, stimolando il sistema nervoso, grazie alla presenza di ingredienti stimolanti, come taurina, caffeina, guaranà, ginseng e vitamine… Vale la pena ricordare che si tratta di bibite destinate ad adulti, sconsigliate alle donne incinte, e da consumare con moderazione. Secondo l’Agenzia francese le energizzanti, a differenza delle bevande energetiche a base di sali minerali, non sono adatte all’attività fisica intensa.
I ricercatori del Crioc (Centro di ricerca e informazioni delle organizzazioni dei consumatori in Belgio) un anno fa hanno condotto uno studio su tutte le bevande energetiche. Uno degli elemento emersi riguarda la strategia utilizzata dai produttori per convincere giovani e adulti a consumare gli energy drink, basata sulle promozioni nel corso degli eventi frequentati dai giovani (concerti, manifestazioni sportive…)
Il messaggio da veicolare è un invito a superare i propri limiti (“Mettere le ali”) e i divieti, assecondando quella che è la principale ricerca dei giovani. Le aziende produttrici sfruttano anche il potere di convincimento degli stessi ragazzi, reclutando coetanei nel ruolo di ambasciatori e di promotori, oppure personalizzando automobili cult come le Mini Cooper rivestite con i colori della bibita.
Gli ingredienti delle energy drink sono di per sé innocui, ma possono diventare pericolosi se assunti a dosi elevate. Una lattina da 250 ml contiene in media 80 mg di caffeina – dall’effetto tonico – ma il formato che registra un successo crescente in alcuni paesi europei è quello da mezzo litro. Secondo la normativa francese, un contenuto superiore a 150 mg di caffeina deve essere evidenziato in etichetta. Secondo gli esperti se si assumono più di 300 mg di caffeina l’organismo può andare incontro a palpitazioni, tremori, ansia, insonnia, problemi intestinali e anche dipendenza.
L’aminoacido taurina che in una lattina di Red Bull è presente in misua pari a circa 1.000 mg, è considerato uno stimolatore cardiaco e di impulsi nervosi. L’abuso causa ipertensione, come hanno dimostrato diversi studi presentati dall’American Heart Association (aumento significativo della pressione sanguigna e del battito cardiaco dopo aver consumato due energy drink al giorno per una settimana).
In queste bibite ci sono altri ingredienti come il glucuronolattone, che dovrebbe stimolare la memoria e la concentrazione, e l’inositolo, una vitamina che dovrebbe migliorare l’umore e stimolare il cervello a usare meglio la serotonina.
Il problema maggiore però è dato dal mix energy-drink e alcol perchè la caffeina riduce il senso di ubriachezza e quindi l’individuo può non accorgersi di avere superato i suoi limiti in senso negativo. Il rischio è una perdita di consapevolezza delle proprie azioni, con la possibilità di mettersi alla guida in condizioni precarie. Ogni lattina da 250 ml contiene inoltre circa 9 zollette di zucchero. Si tratta di una quantità non certo trascurabile se la bibita è assunta da giovani con problemi di sovrappeso e obesità.
Roberto La Pira
Foto: Photos.com
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Gli energy drinks non sono “mai indicati” per i bambini e possono far male alla salute
una lattina ha lo stesso contenuto in caffeina di un espresso. Quindi, vietiamo i caffè corretti?
Articolo sensazionalistico a mio modo di vedere…
Domenica 10 giugno alle 18,00 ero a Milano in corso Buenos Aires e 4 macchine della Red Bull distribuivano gratis ai passanti la bibita nella versione senza zucchero.
ieri ero a milano a vedere l’evento red bull flutag e credetemi non sono state regalte lattine di quella bibita, anzi costava 2,00â
Si, ho letto la notizia ma a parte che effettivamente il contenuto di caffeina di una lattina di energy è uguale a quello di una tazzina di caffè sottolineo che ANSES ha parlato di un uso ANOMALO degli energy drink. A volte bevo degli energy drink e ho fatto caso che su ogni lattina câ