Bevande vegetali a base di soia,, nocciola, coco, mandorla, avena, anacardi e noci

Aumentano i consumatori che a colazione scelgono di sostituire la classica tazza di latte vaccino con una bevanda vegetale. Per questo, gli scaffali dei supermercati sono sempre più affollati di prodotti pensati per soddisfare tutti i gusti. Ci sono bevande a base di cereali, frutta secca, semi e legumi, che si possono trovare nelle versioni senza zuccheri aggiunti o dolcificate, e molto spesso da agricoltura biologica. Ma come scegliere tra tutti questi prodotti? Il magazine francese 60 Millions de consommateurs ha analizzato le caratteristiche delle tre bevande vegetali più diffuse: avena, mandorla e soia.

L’analisi ha considerato in primo luogo le caratteristiche nutrizionali delle bevande vegetali, cioè il contenuto di sale, zuccheri, grassi e proteine. In seconda battuta è stata ricercata la presenza di più di 300 pesticidi e di aflatossine (B1, B2, G1, G3), senza trovarne traccia. Solo per la soia, poi, sono stati condotti test per l’identificazione di 14 Ogm, e anche in questo caso tutti i prodotti sono stati promossi.

Quelle a base di soia sono forse le bevande vegetali più famose e sono anche quelle con il contenuto proteico più simile per quantità a quello del latte vaccino. Una tazza da 200 ml contiene da 5,7 g a 8,5 g di proteine, mentre il  latte arriva mediamente a 6,5 g. Per quanto riguarda gli altri aspetti nutrizionali,  queste bevande hanno pochi grassi, zuccheri e poco sale.

Il lato ‘negativo’ riguarda la presenza di isoflavoni, sostanze vegetali della famiglia dei fitoestrogeni, che nel corpo umano esercitano un debole effetto ormonale. Per questo motivo l’Agenzia nazionale francese per la sicurezza alimentare (Anses) ha stabilito un limite di assunzione pari a 1 mg/kg di peso corporeo. Nelle bevande di soia analizzate dalla rivista francese il contenuto medio di isoflavoni era di 24 mg a bicchiere, cioè un terzo del limite previsto per una persona adulta (60 kg). E qualche prodotto ha ottenuto una giudizio ‘insufficiente’ per la presenza troppo marcata (nella lista troviamo Alpro Original, Carrefour bio e Céréal Bio).

Almond milk in bottle with nuts on wooden background
Il latte di mandorla e quello di cocco sono le uniche bevande vegetali autorizzate in Europa a usare il termine ‘latte’

Le bevande a base di avena hanno un contenuto di proteine ridotto, mediamente meno di 1 grammo per bicchiere, quindi per fare una colazione completa devono essere abbinate a alimenti proteici. Inoltre ci troviamo di fronte a bevande ricche di zucchero (ne contengono naturalmente 10 g per bicchiere). La presenza di sale e grassi, invece, è ridotta.

Il discorso è leggermente diverso per il latte di mandorla, che è l’unica bevanda vegetale autorizzata in Europa a utilizzare il termine ‘latte’, insieme a quello di cocco. Come per l’avena, anche il latte di mandorla non è una buona fonte di proteine, dato che ne contiene in media 2 grammi per tazza. In alcuni casi il contenuto proteico è così basso che la rivista lo ha giudicato ‘molto insufficiente’, come per Alpro e Auchan.

Il livello di grassi, invece, varia da 1,4 g a 7,4, ma è pur sempre ridotto. La quantità di zucchero (5 g per tazza in media nel test) dipende sia dalla materia prima sia dal quantitativo aggiunto .

Quando si acquista una bevanda vegetale non si devono considerare solo le caratteristiche nutrizionali, occorre leggere anche la lista degli ingredienti. Alcuni prodotti usano additivi come emulsionanti e stabilizzanti, mentre altri hanno ricette molto semplici con solo tre o quattro ingredienti, che sono forse da preferire.

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