La doppia piramide di Barilla si rinnova e si moltiplica. A una settimana della Giornata mondiale della Terra, il 14 aprile 2021, la Fondazione creata dall’azienda di Parma, nel corso dell’evento online “One Health: un nuovo approccio al cibo” ha presentato la nuova Doppia Piramide della Salute e del Clima. La piramide non è più modellata solo sulla dieta mediterranea, ma presenta una versione globale, affiancata da sette doppie piramidi alimentari culturali, per promuovere diete sane e sostenibili in contesti geografici diversi come possono esserlo l’Africa e i Paesi nordici, oppure l’Asia orientale e l’area mediterranea.
Il modello sviluppato da Barilla affianca alla classica piramide alimentare quella rovesciata del clima (vedi immagine sotto), per descrivere in maniera semplice e facile da comprendere una dieta che sia allo stesso tempo equilibrata dal punto di vista nutrizionale e sostenibile. Il sistema divide i cibi rappresentativi delle diverse culture alimentari in 18 gruppi, e poi li distribuisce in sette strati, sulla base della frequenza di consumo raccomandata e della loro impronta di carbonio.
Alla base della piramide della salute, costruita con un occhio di riguardo al rapporto tra cibo e malattie cardiovascolari, si trovano gli alimenti da consumare più spesso e sulla punta quelli da mangiare con moderazione. Accanto a quella della salute, si trova la piramide rovesciata del clima, realizzata sul database del progetto Su-Eatable Life e basata sulle emissioni di CO2 equivalenti associate ai vari prodotti. In basso, sulla punta, si trovano gli alimenti a minore impatto ambientale mentre in alto si trova la fascia dei cibi che impattano di più sul clima. Tipicamente gli alimenti con un’impronta di carbonio più bassa sono anche quelli da consumare con maggiore frequenza per la nostra salute, e viceversa.
In generale, come molti già sanno, una dieta sana e sostenibile si basa su alimenti di origine vegetale come frutta, verdura e cereali integrali, e tra le fonti proteiche da privilegiare comprende legumi, frutta secca a guscio e pesce, da consumare più spesso, ma anche pollame, uova e latticini. Per i loro effetti su salute e ambiente, carne rossa e lavorata sono invece da mangiare con moderazione, così come grassi animali e dolci. Il messaggio del modello proposto da Barilla è che tutti gli alimenti possono far parte di una dieta sana e sostenibile, se consumati nelle giuste quantità.
Oltre al modello globale, Barilla ha presentato anche sette versioni “locali” della doppia piramide dedicati a sette macro-aree geografiche che presentano, a grandi linee, una cultura alimentare condivisa: l’Africa, l’Asia meridionale e quella orientale, l’area mediterranea, i Paesi del Nord Europa e il Canada, l’America Latina e, infine, gli Stati Uniti. Se in generale il modello dieta è lo stesso per tutti, a cambiare sono gli alimenti culturalmente rilevanti dell’alimentazione delle diverse culture.
E allora, mentre nella doppia piramide africana compaiono il sorgo, la manioca e la tilapia, in quella dell’Asia meridionale sono protagonisti le lenticchie e il riso, che fa da base anche alla piramide dell’Asia orientale, accompagnato in questo caso da soia, tofu, alghe e tonno. Spostandoci in America latina troviamo quinoa, mais bianco e patate dolci, mentre nel Mediterraneo a farla da padrone sono pane e pasta, conditi con olio di oliva. Nei Paesi nordici (e in Canada) sono importanti segale e patate accompagnati da pesci grassi come il salmone, mentre negli Stati Uniti hanno una grande rilevanza culturale latte e avena.
© Riproduzione riservata Foto: stock.adobe.com, Barilla Foundation 2021
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.