L’inchiesta sui supermercati nei quali è meglio fare la spesa, per risparmiare, ha rispettato il suo appuntamento annuale. Come abbiamo visto nei precedenti articoli pubblicati su Il Fatto Alimentare, Altroconsumo ha analizzato 885 punti vendita in tutta la penisola, prendendo in considerazione 68 città italiane, 105 categorie di prodotto e rilavando 1.083.983 prezzi.
La ricerca più generale ha permesso di stabilire la catena più economica per tipologia di spesa: prodotti firmati, prodotti a marchio dell’insegna commerciale e infine quelli da discount. Le classifiche più approfondite e geografiche permettono invece di scegliere il supermercato più vicino a noi nel quale fare la spesa risparmiando.
A Roma, il podio spetta all’Auchan di Parco Leonardo (Fiumicino), seguito, con un bel distacco da Doc di via del Fosso del Torrino a parimerito con il Pam di via di Decima. In terza posizione con un punteggio di 115 seguono ben 5 punti vendita tra Coop, Conad, Ipercoop e Auchan. In fondo alla classifica romana (qui non rappresentata) troviamo il PIM di via Torrevecchia, Emme Più di Via Cassia e il Pam di Via Gianfilippo.
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Già scritto più volte. L’iniziativa di Altroconsumo (per altro ripetuta ogni anno) è sicuramente meritevole. Ma va saputa interpretare. Loro analizzano un carrello standard (tipo il paniere Istat per l’inflazione …) che NON necessariamente corrisponde alla spesa della vostra famiglia. E, mentre nel caso dei prodotti “di marca” è perfettamente confrontabile, nel caso dei discount (ciascuno dei quali ha le SUE marche “low cost”) il confronto è soggettivo. Ma il vero “problema” è che NON tiene conto di carte fedeltà e sconti associati. Ieri nel mio iper abituale ho acquistato della pasta del mio marchio abituale a 70 cent al kg. Ovvero con il 50% di sconto sul prezzo a dettaglio. Pasta in scadenza 2018. Ne ho acquistati 10 kg (che mi dureranno per mesi). Il mese scorso nell’altro mio supermercato di riferimento avevano confezioni di pasta “lusso” (scatole da 5 kg) allo stesso prezzo di pasta “da discount”. Il consumatore “accorto” che sfrutta queste opportunità NON ha bisogno di girare per la città alla ricerca del supermercato “meno caro”.