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auchan-pasta-etichetta1Qualche giorno fa ho avuto la piacevole sorpresa di ritrovare, presso un supermercato, la pasta in vendita “a peso” come era abitudine ai tempi di mia nonna. Il punto vendita in questione è l’ipermercato Auchan di Bari Casamassima. Vi invio alcune foto dei distributori e dei numerosi formati di pasta disponibili. Il prezzo é davvero conveniente, 5 centesimi per cento grammi, purtroppo però l’etichetta non è compilata in tutte le sue parti. Infatti non sono indicati gli ingredienti, il fornitore e la provenienza

Vi segnalo questa mancanza, nella speranza che l’azienda rimedi al più presto, considerando la lodevole iniziativa.

Mariolina

 

Risponde il nostro esperto, Dario Dongo:

pastal’operatore deve notificare all’Autorità sanitaria competente le attività svolte e ogni loro variazione che possa avere impatto sulla gestione e prevenzione del rischio di sicurezza alimentare (1). Bisogna quindi  garantire che sia stata presa ogni migliore accortezza, in termini sia di buone prassi igienico-sanitarie, sia di HACCP (2), in ogni fase della filiera. Dalla produzione al deposito, il trasporto e l’inserimento nei contenitori trasparenti mostrati in foto, i quali a loro volta dovranno risultare idonei al contatto con gli alimenti (3)

 

in ipotesi di vendita di alimenti allo stato sfuso, il consumatore deve venire informato su alcune essenziali notizie (4). Per le paste secche, dovrebbero essere visibili la denominazione di vendita del prodotto, “pasta di semola di grano duro” (5) e l’elenco degli ingredienti. Ciò non appare nelle fotografie che ci sono state trasmesse, ma forse è mancato lo scatto ad appositi cartelli. O forse, sono mancati proprio i cartelli?

 

Di seguito la riposta della responsabile della Comunicazione e Sviluppo Sostenibile di Auchan, Roberta De Natale, cui avevamo segnalato il fatto.

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Da un controllo effettuato, emerge che l’etichetta fotografata non è corretta, ipotizziamo per errore sia stata digitata la referenza 142963. Sarà quindi nostra cura correggere immediatamente il cartellino esposto, posto che dai controlli quotidiani che vengono effettuati presso ogni singolo ipermercato non sia giè stato scoperto l’errore. Per quanto concerne la qualità, abbiamo definito e formalizzato le regole di gestione dei prodotti del reparto Self ed in particolare:

1- le buone pratiche di gestione igienico-sanitaria dei prodotti e dei contenitori, ivi compresa la rintracciabilità;

2- le regole di etichettatura che prevedono che il cartellino che alleghiamo (vedi foto a sinistra) – riporti la denominazione di prodotto, il prezzo al kg, il prezzo all’etto, gli ingredienti e la data di scadenza.

Evidenziamo che il fornitore è nazionale, come si evince dal cartellino allegato.

Ringraziamo comunque la vostra gentile lettrice e invitiamo tutti coloro che avessero delle segnalazioni per migliorare il servizio rivolto ai nostri clienti.

Roberta De Natale, Direzione Comunicazione e Sviluppo Sostenibile

 

Il lettore ci conferma che l’ipermercato ha prontamente apportato le necessarie modifiche alle etichette.

 

(1) reg. CE n. 852/2004

(2) Lo Haccp (Hazard Analysis on Critical Control Points) é il sistema su cui si basa il protocollo di prevenzione e monitoraggio dei rischi, che ogni impresa alimentare a partire dalla fase successiva alla produzione agricola primaria ha il dovere di predisporre e mantenere aggiornato

(3) reg. CE n. 1935/04 e successivi

(4) d.lgs. 27 gennaio 1992, n.109 e successive modifiche in materia di etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari

(5) DPR 9 febbraio 2001, n.187, disciplina per la lavorazione e commercio dei cereali, degli sfarinati, del pane e delle paste alimentari

 

© Riproduzione riservata

Foto: Photos.com, private

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Lindoro
Lindoro
16 Aprile 2013 14:02

invece che “data di scadenza” probabilmente sarebbe stato più corretto “da consumarsi preferibilmente entro” (TMC)..o essendo in qualche modo stato manipolato da Auchan hanno deciso di dargli una scadenza vera e propria, indipendentemente dalle indicazione del produttore?

Dario Dongo
Dario Dongo
16 Aprile 2013 14:37

Ringrazio il lettore Lindoro per il primo commento, utile a rilevare un altro aspetto da correggere che era difficile cogliere nelle prime fotografie trasmesseci.
La data di scadenza (‘da consumarsi entro …’) esprime infatti un concetto diverso rispetto al Termine Minimo di Conservazione (‘da consumarsi PREFERIBILMENTE entro …’), e il suo utilizzo è previsto dalla legislazione vigente per i soli prodotti rapidamente deperibili dal punto di vista microbiologico.

Giovanni Cicala
Giovanni Cicala
Reply to  Dario Dongo
19 Aprile 2013 20:49

A dire la verità, la pasta venduta in tal modo dovrebbe rientrare tra i prodotti alimentari sfusi avviati al libero servizio o vendita immediata. In tal caso mi pare che non è prevista neanche l’indicazione del TMC visto che la pasta è un prodotto non deperibile. E’ sicuramente una indicazione di più ma che di solito riguarda i prodotti confezionati.

Andrea Boccardi
Andrea Boccardi
17 Aprile 2013 10:08

Ma, una domanda mi sorge spontanea…
Come viene garantita la piena rintracciabilità del prodotto? mi spiego meglio… Immagino che in fase di riempimento dei dispenser, a seguito dei prelievi da parte dei clienti, possano finire nello stesso contenitore diversi lotti di pasta.

Lindoro
Lindoro
Reply to  Andrea Boccardi
20 Aprile 2013 13:19

in realtà anche se si mischiano più lotti basta mantenerne comunque traccia e nel caso di allerta o simile si saprà comunque quale lotto è stato venduto.
Sull’etichetta della pasta sfusa non credo che sia indicato il numero di lotto quindi comunque il consumatore finale non ha parametri su cui basarsi per eventuali ritiri.
Nella peggiore delle ipotesi la stessa Auchan potrà indicare ai consumatori che hanno acquistato nei giorni DA – A di riportare il prodotto, tanto Auchan conosce i lotti che mette in vendita e da quando a quando (al limite per prudenza ritirerà pasta anche di più lotti).

alessia
alessia
17 Aprile 2013 11:14

la risposta sta proprio nella domanda .. i contenitori non possono essere riempiti con prodotti aventi lotti differenti

Mario
Mario
18 Aprile 2013 16:45

Invece io credo che nel dispenser possano sempre finire lotti differenti. E’ difficile che la tracciabilità del prodotto sia garantita. Ma, questo non per le procedure di Auchan, sicuramente efficaci, quanto per la noncuranza che spesso hanno i category.
Un’latra piccola nota: che peccato scoprire quanso sia diventata misera la PASTA, la regina della Dieta Mediterranea a 50 cent kilo !!! Amen !