Il nuovo superpomodoro napoletano ha il 10-11% in più di attività antiossidante e tante antocianine che svolgono un effetto antinfiammatorio benefico per l’organismo. Si tratta di un vero alimento ricco di principi attivi che svetta nella classifica dei cibi funzionali arricchiti con ingredienti vari ed esposti sugli scaffali di farmacie e supermercati. La novità più interessante è che i ricercatori hanno utilizzato le tradizionali tecniche di impollinazione e di incrocio tra 5 specie di pomodoro nero e linee pure di San Marzano. Il risultato è un ortaggio dal colore rosso intenso, dalla forma allungata, con un ottimo sapore e ricco di antocianine, antiossidanti e licopene. Il lavoro di ricerca è durato nove anni, ed è stato portato avanti dall’Istituto di chimica biomolecolare del Cnr di Napoli insieme a una storica azienda sementiera locale.
Si tratta di uno smacco per chi da venti anni prova in tutti i modi a modificare in modo transgenico il pomodoro con geni animali o di altre specie, ottenendo risultati disastrosi (come la proposta americana di prodotti inossidabili all’invecchiamento ma dal gusto discutibile durati lo spazio di una stagione). Uno smacco anche per la coltivazione della superpatata transgenica Amflora che Bruxelles ha approvato in questi giorni. La superpatata non è commestibile, serve solo per estrarre amido e gli scarti di lavorazione si possono dare come mangime agli animali.
“Il nostro pomodoro – spiega Rocco de Prisco del Cnr di Napoli che insieme a Barbara Nicolaus e Giuseppina Tommonaro ha portato avanti il lavoro – è una versione evoluta e arricchita del pomodoro nero, venduto a caro prezzo nei supermercati inglesi Sainsbury’s, per via del contenuto di vitamina C pari a 30/40 mg per 100 g! Sarà in vendita dal prossimo mese di agosto e si può mangiare crudo, cotto e perfino sulla pizza, visto che nel forno a 300° per 5 minuti perde solo il 20% dei preziosi principi nutritivi”.