
Domenica 2 marzo, nel supermercato Lidl di Lambrate a Milano, la musica in sottofondo si intervalla a promozioni commerciali e alla notizia che Altroconsumo ha riconosciuto il discount come la catena con i prodotti più economici. Anche sulla prima pagina dei volantini, la scritta Lidl è affiancata dal sigillo “Approvato Altroconsumo”, con la dicitura i “Discount salvaprezzo in Italia” e la data di pubblicazione dell’inchiesta (09/2024).
Il giorno dopo, nella casella della posta di casa, trovo il volantino della catena di discount Aldi “Offerte 1 euro“. Anche in questo caso in prima pagina a fianco del logo dell’insegna si vede il sigillo “Approvato Altroconsumo”, la dicitura “Discount preferito dai consumatori” e la data di pubblicazione dell’inchiesta (01/2025).
Due giorni dopo, il 4 marzo, scopro che il Carrefour vicino alla stazione centrale di Milano espone in vetrina un cartello con la scritta a grandi lettere “Approvato Altroconsumo”. Sotto la dicitura “Prodotti a marchio commerciale Supermercato salvaprezzo in Italia” e la data di pubblicazione dell’inchiesta (09/24).
Il bollino di Altroconsumo
Scoprire che tre supermercati sfoggiano contemporaneamente il sigillo di Altroconsumo mi disorienta. Si tratta di bollini rilasciati per due rilevazioni diverse, ma qualche dubbio sulla validità rimane, visto che le date risalgono a 7 mesi fa per Lidl e Carrefour.
Confesso di essere confuso. Qual è il discount Salvaprezzo? L’inchiesta di Altroconsumo sui prezzi nei supermercati del settembre 2024 premia cinque insegne (Famila Superstore, In’s, Carrefour, Lidl e Bennet). Nell’inchiesta pubblicata nel mese di gennaio 2025 sui discount preferiti dai consumatori, troviamo in testa a pari merito Aldi ed Eurospin. Nella categoria dei supermercati ci sono Esselunga, NaturaSì e Ipercoop oltre a Dem, Rossetto, Mega e Iperal per le insegne locali.
Alla fine ci sono 14 catene di supermercati che potrebbero riportare sui volantini e fare pubblicità utilizzando lo slogan “Approvato da Altroconsumo”. Questo sistema di promozione basato su inchieste reali mi sembra uno strumento inflazionato. In teoria potrei trovare il cartello con i riferimenti ad Altroconsumo in centinaia di supermercati. Mi piacerebbe sapere quanto pagano queste aziende per usare il marchio e mi chiedo se ne vale davvero la pena. La mia sensazione è che un nome così autorevole come quello di Altroconsumo venga svilito e che il valore della classifica perda un po’ di significato.
© Riproduzione riservata Foto: Altroconsumo, Lidl, Aldi, Carrefour
Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.
Dona ora

Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Spiace dirlo, per i professionisti che ci lavorano, ma Altroconsumo con certi comportamenti sta inquinando l’immagine costruita in tanti anni.
Mi fa tornare in mente l’autogol di Quattroruote: Vedi: https://wp.me/pjP1E-8N8 operazione che in seguito è stata sanzionata da Antitrust: https://wp.me/pjP1E-e4x
Salve, questi bollini fanno il paio con quelli del ” Prodotto dell’anno” o del “Miglior posto dove lavorare”…Sono autorefernziali , solo marketing.
Mi chiedo poi… è necessario tenere aperti questi discount, idem i centri commerciali, 7 giorni su 7 , 24 ore su 24??? Ogni supermercato dovrebbe avere tot ore di apertura (esempio 60 a settimana per gli alimentare/generi di prima necessità, 50 per tutti gli altri…) e poi se le gestisce come meglio crede anche in base alle scelte della concorrenza.
Come si fa ad approvare determinati prodotti quando è il sistema stesso di vendita a essere bacato, antiecologico e antisociale? Prezzi bassi significa , salari più bassi per tutta la filiera. C’è sempre gente più povera che compra prodotti sempre più economici che generano altri poveri (anche tra i lavoratori di Lidl).
Concordo con Paoblog. Altroconsumo, di cui sono abbonato, un tempo si faceva vanto che nessuno potesse usare il proprio nome per farsi pubblicità e dare lustro al proprio marchio.
Ma le cose sono cambiate e cambieranno ulteriormente anche per loro, vedi tutte le convenzioni che dovrebbero essere a vantaggio di noi consumatori la cui pubblicizzazione continua sulle loro riviste lascia qualche perplessità.