Anna Bartolini ci ha lasciato qualche giorno fa dopo una lunga malattia. Io l’ho conosciuta da giovane laureato in Scienze alimentari, quando ho iniziato a frequentare il Comitato difesa consumatori che lei aveva fondato insieme a Gustavo Ghidini. Da subito sono stato trascinato dal suo entusiasmo e mi ha trasmesso la carica e l’energia che metteva nelle tante iniziative che venivano preparate durante le riunioni settimanali. Gli incontri si tenevano in un locale al piano terra nella mitica sede di Corso Garibaldi a Milano (una sorta di scantinato al piano terra, senza bagno) che ci aveva dato in affitto il comune. Anna usciva dal Corriere con la sua mazzetta dei giornali e arrivava sorridente al Comitato difesa consumatori che distava cinque minuti dalla redazione di via Solferino. Appena entrava era pronta a sciorinare appuntamenti, impegni e iniziative da portare avanti. Poi bisognava rilanciare in Italia i progetti promossi dall’ufficio che a Bruxelles raggruppava le varie associazioni di consumatori (Beuc) e organizzare le nostre iniziative. Tra le meglio riuscite ricordo la distribuzione gratuita in una piazza del centro di Milano di centinaia di borse con il nostro logo, da utilizzare per fare la spesa in cambio di cinque shopper di plastica che allora i supermercati davano gratuitamente. Tra le sue battaglie più insistenti ricordo quella per convincere le aziende alimentari a realizzare etichette più chiare e i tanti articoli contro l’impiego di coloranti alimentari cancerogeni come l’E123, utilizzato in molti aperitivi. Poi è iniziato il periodo delle trasmissioni televisive che però non l’hanno mai distolta dall’appuntamento settimanale sull’unica pagina di alimenti e consumi che esisteva in Italia sul Corriere della sera. La pagina era seguita con molta attenzione dalle imprese e in molti casi ha orientato scelte e linee di comportamento industriali. Anna mi ha trasmesso la passione per la scrittura e per il mestiere di giornalista e mi ha convinto che con il nostro lavoro è possibile non solo influenzare gli orientamenti delle imprese, ma migliorare le informazioni destinate ai consumatori. Lei è stata per molti anni prima di me direttrice di Altroconsumo e mi ha iniziato alla televisione facendomi collaborare ai suoi programmi e mandandomi in giro a seguire convegni e rilasciare interviste. Abbiamo lavorato insieme per oltre dieci anni. Se la politica dei consumatori ha preso piede in Italia e ha fatto breccia è sicuramente grazie al suo contributo, al suo entusiasmo e al suo carattere trascinante.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
Io la ricordo come una pioniera, in Italia, dell’informazione consumeristica. Sapeva comunicare bene, con parole semplici, chiare, dirette, franche. Uno stile oggi poco diffuso.
Ci metteva, poi, la passione. Sapeva accalorarsi anche sui piccoli (ma poi grandi se visti come la punta di un iceberg) problemi come sulle grandi questioni; dando un’impostazione, una linea di lettura dei fenomeni, originale, in quell’epoca (almeno in Italia).
Ricordo anche la sua voce roca, forse per il gran parlare, sempre impegnata com’era a far ragionare gl’interlocutori; si sgolava per affermare le proprie argomentazioni. Con uno stile comunicativo assertivo – si badi, lontanissimo dalle “macchine del fango” o dall’aggressività spicciola dei nostri dibattiti televisivi – anche questo oggi poco diffuso.
Curava una rubrica sul Corriere della Sera.
Buongiorno, la ricordo com molta simpatia, il suo impegno era davvero coinvolgente, una presenza importante per tutte le battaglie che ha portato avanti, una presenza televisiva utile per tutti noi consumatori. RIP
Grazie Anna per tutto quello che hai fatto per noi consumatori, per averci insegnato a tenere gli occhi aperti. Ci mancherai.
Grazie ai suoi insegnamenti ho appreso la scienza dell’Alimentazione, prima che diventasse una moda, così come è diventata oggi. Il “Fatto Alimentare” segue le sue orme. Bravi.
Grazie di questo bel ricordo Roberto! Anche io conservo di lei la passione irrefrenabile per la difesa dei consumatori. Grande divulgatrice.
Cito solo una trasmissione per ricordarla, assieme a tutti coloro che facevano assieme vera TV di servizio: ‘Mi manda Lubrano’.
anch’io l’ho seguita molto, mi ha iniziata alla osservazione dei prodotti alimentari, a leggere le etichette a interrogarmi prima di acquistare un prodotto. Tutto questo l’ho trasferito nel mio
lavoro di insegnante,ottenendo molti riscontri positivi nei miei alunni.
Buon viaggio cara Anna, ti ho seguito per anni stimolandomi a fare meglio in questa professione.
Un affettuoso saluto ad Anna Bartolini, che ho seguito con attenzione nei miei primi passi da consumatrice, tanti anni fa. Avevo poco più di venti anni ed ora che ho passato i sessanta, ancora utilizzo quello che ho imparato da lei e da coloro che con lei collaboravano, grazie a tutte e tutti.
Ha scritto anche un bel libro, sicuramente utile per quei tempi
dispiace sapere che persone ben motivate e propositive come Anna Bartolini ci lascino. per noi consumatori, anche da lei iniziati a comprendere i problemi quotidiani dei nostri mercati, rimane il senso delle sue azioni come testamento, per affrontare con rinnovato interesse e impegno i temi attuali e all’orizzonte.
La ricordo con tanta simpatia,ci ha insegnato a leggere le etichette ed era semplice e battagliera.Buon viaggio Anna Bartolini.
Grazie