L’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP), attraverso un’ingiunzione del Comitato di Controllo, ha censurato alcuni spot delle patatine Amica Chips, in seguito a numerose segnalazioni da parte di consumatori e consumatrici. Lo IAP ha ritenuto la campagna diffusa in tv e via web, ambientata in un convento di suore, in contrasto con l’articolo 10 del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria, relativo alle Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona.
La pubblicità delle patatine Amica Chips
Gli spot contestati mostrano un gruppo di suore novizie che, mentre in sottofondo si sente l’Ave Maria di Schubert, si dirigono verso l’altare della chiesa di un convento per ricevere la comunione. Al posto dell’ostia, però, il sacerdote distribuisce patatine. Nel frattempo un’altra suora mangia le patatine direttamente dal sacchetto. Lo slogan che accompagna tutta la campagna pubblicitaria è “Amica Chips il divino quotidiano”.
Il parere dello IAP
Il Comitato di Controllo ritiene questa campagna pubblicitaria lesiva del sentimento religiose delle persone e per questo ne ha chiesto la cessazione. Secondo lo IAP “il parallelismo che il messaggio instaura tra la patatina, descritta come ‘il divino quotidiano’, e l’ostia, che rappresenta evidentemente il divino, si sostanzia nella derisione del senso profondo del sacramento dell’eucaristia, rendendo più che ragionevole che il credente e non solo si senta offeso.”
Lo IAP fa riferimento anche a precedenti decisioni del Giurì, secondo cui l’articolo 10 del Codice tutela la sensibilità dei consumatori “i quali hanno il diritto di non essere urtati nelle più profonde convinzioni da campagne pubblicitarie che essendo strumentali ad interessi di natura prettamente economica non devono confliggere con valori tendenzialmente assoluti e di rango superiore tra i quali un posto di primissimo rango compete alle convinzioni religiose, che il Codice di Autodisciplina protegge non già come un bene della collettività italiana o della sua maggioranza, bensì, in armonia con la Costituzione e sulla scia della concezione “liberale” della tutela del sentimento religioso come un bene individuale, che viene riconosciuto, in modo assolutamente paritario, a tutti i cittadini, senza distinzioni di sorta fra le possibili opzioni religiose”.
Aggiornamento del 15/04/2024
Venerdì 12 aprile, Amica Chips ha comunicato di aver deciso di sospendere definitivamente la messa in onda dello spot. L’azienda fa sapere che: “Non era e non è nostra intenzione, come contestato dallo IAP (Istituto di Autodisciplina Pubblicitario), offendere le convinzioni morali, civili e religiose anche se effettivamente è stato fonte di dissacrazione, utilizzando proprio il cuore identificativo più profondo del cattolicesimo. […] La nostra famiglia, che ha fondato e dirige tutt’oggi l’azienda, non ha mai inteso deridere il senso profondo dell’eucarestia in quanto cattolica e credente”.
In un primo momento, Amica Chips aveva continuato a mandare in onda lo spot in versione modificata, senza le due scene più ‘critiche’ (vedi fotogrammi sopra). Ora però la campagna è stata ritirata dalle reti televisive e la pubblicità è stata cancellata dal sito e dai canali social dell’azienda e dell’agenzia creativa che l’aveva realizzata (Lorenzo Marini Group).
© Riproduzione riservata Foto: Spot Amica chips
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Mi preoccuperei più del fatto che le nostre reti siano inondate di pubblicità di cibo spazzatura che non di uno spot che, secondo alcuni, offenderebbe il senso religioso. Secondo questo modo di vedere, anche film come il mitico “Papocchio” di Renzo Arbore o” “Ho fatto Splash” di Maurizio Nichetti dovrebbero essere mandati al rogo perché scimmiottano i vangeli e i cerimoniali religiosi. Per cortesia, lasciamo alla Scienza della Nutrizione il compito di criticare certa pubblicità ma non torniamo, in nome del politically correct, a ingessarci in un rigido moralismo perdendo il senso dell’ironia, forse unico rimedio al clima di tragedia che attualmente ci permea
Lo spot avrà anche colpito lo spettatore come volevano i pubblicitari ma molti credenti si sono infastiditi ( me compresa), altri non credenti si sono infastiditi x la mancanza di delicatezza verso dogmi religiosi cattolici che potevano essere anche di altre religioni, perché anche se tu non ci credi vanno comunque rispettati!!! Sicuramente anche io non comprerò più il prodotto!
Pienamente d’accordo con Vale!
Giusto Vale!
È veramente assurdo…ci sono delle cose ben più gravi da censurare.