botulino-minestrone-vogliazzi
Nel 2010 un episodio di botulino ha interessato il minestrone Vogliazzi, un prodotto molto simile alla zuppa di Zerbinati

Non siamo però di fronte ad un caso isolato, nel 2010 un episodio di botulino ha interessato il minestrone pronto da consumare di Arturo Vogliazzi  “Primavera di verdure”  (vedi foto a lato)  un  prodotto molto simile a quello di Zerbinati, e anche in quel caso è scattato un’allerta sanitario.

(*) La circolare del Ministero della salute n° 21834 del 12-10-2012 dice che per eliminare la tossina del botulino bisogna riscaldare il prodotto per almeno 10 minuti a temperature superiori a 80°C. Si tratta di indicazioni molto diverse a quelle proposte da Zerbinati sui suoi prodotti visto che il riscaldamento consigliato sull’etichetta è del tutto insufficiente.

 allerta botulino -Zuppa Legumi Cereali-piatti pronti
L’allerta è scattato per la presenza della tossina botuloinica nella zuppa di legumi e cereali Terra & Vita

L’amara constatazione di questa vicenda è che pur trattandosi di un’allerta gravissima, il Ministero della salute non ha  voluto rilasciare dichiarazioni, ma ha pubblicato una avviso senza la foto del prodotto con  l’immagine di un piatto di pasta e fagioli(!), l’Istituto zooproflilattico sperimentale delle Venezie che ha fatto le analisi sul vasetto di zuppa non ha voluto rilasciare dichiarazioni, e la società Terra & Vita non ha voluto diffondere la lista dei punti vendita che hanno distribuito la zuppa.  L’unico comunicato diffuso è quello di Zerbinati che non nega la presenza del botulino nel prodotto, ma  cerca lo stesso  di addossare la colpa al povero consumatore. Siamo di fronte ad un bilancio tragicamente esemplare,  che deve fare riflettere su come vengono gestite le allerte in Italia.

 

Ecco il comunicato di Zerbinati diffuso ieri pomeriggio

Nella giornata di ieri sono state immediatamente eseguite da Ispettori Asl una serie di analisi a campione su tutto il prodotto presente nei magazzini per dimostrare l’assoluta genuinità e sicurezza dei nostri prodotti. Le approfondite ispezioni della ASL di Alessandria non hanno riscontrato alcun problema o presenza di non conformità sull’intero processo produttivo e hanno inoltre accertato  la sua validità per quanto concerne il rispetto degli standard di sicurezza alimentare, confermata anche dalla certificazione internazionale IFS, uno degli standard relativi alla sicurezza alimentare riconosciuto dal Global Food Safety Initiative (GFSI), di cui l’Azienda è dotata dal 2007. Per tale motivo la stessa ASL non ha ritenuto di emanare alcun provvedimento di sospensione della nostra attività. Nel rispetto e nell’attesa dei risultati definitivi sui controlli effettuati, l’Azienda si permette pertanto di ipotizzare che il prodotto sia uscito sano e sicuro dal suo stabilimento e che la presenza di tossina botulinica riscontrata nel residuo del prodotto si possa imputare a fattori estranei al ciclo produttivo o di confezionamento, quale ad esempio una errata modalità di conservazione o di consumo. Tutte le fasi di produzione mirano ad abbattere la presenza di botulino, come dimostrato dai rilievi analitici eseguiti sui prodotti. Il trattamento termico ed il mantenimento costante della catena del freddo rappresentano una garanzia fondamentale per abbattere il rischio di formazione della tossina botulinica.

Roberto La Pira

©Riproduzione riservata

 Aggiornamento:

I  legali che assitono la società Vogliazzi, dopo avere letto questo articolo hanno chiesto di pubblicare una rettifica per chiarire meglio la situazione. Ci corre obbligo ribadire che nel caso Zerbinati come nelle altre intossicazioni da botulino in prodotti alimentari confezionati, la tossina è generata da spore che si trovano nei vasetti al momento del confezionamento.

In riferimento all’articolo ““Allerta botulino nella zuppa Terra&Vita prodotta da Zerbinati. L’azienda si difende, ma la tossina non è arrivata dal cielo. Un caso simile nel 2010. Il silenzio delle istituzioni “apparso il 26.03.2014 a firma del dott. La Pira sulla rivista on line “Il Fatto Alimentare”  in cui è stato richiamato un caso di botulino del 2010 su un minestrone a marchio Arturo Vogliazzi “primavera di verdure” si precisa che il caso citato fu esclusivamente imputabile ad una non corretta gestione del prodotto da parte del consumatore e gli accertamenti tecnici effettuati in sede di controllo ufficiale da parte delle autorità competenti sia sul prodotto che sulla produzione hanno escluso qualsiasi anomalia portando all’archiviazione di ogni contestazione a carico dell’operatore.

 

 

Leggi gli articoli precedenti :

26 marzo 2014 – Allerta botulino nella zuppa Terra & Vita prodotta da Zerbinati. L’azienda si difende, ma la tossina non è arrivata dal cielo. Un caso simile nel 2010. Il silenzio delle istituzioni

25 marzo 2014 – È allerta botulino per una zuppa di legumi marchiata Terra&Vita, prodotta da Zerbinati. Scatta il ritiro immediato in tutti i punti vendita. Non consumare il prodotto

0 0 voti
Vota
2 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Alessandro
Alessandro
26 Marzo 2014 14:34

Condivido lo sdegno dell’autore dell’articolo per cui, a questo fatto grave per la salute dei consumatori non viene data la visibilità che evidentemente per altri interessi era stata data ad altri episodi in cui la salute dei consumatori non era in pericolo.
Non condivido invece l’osservazione sulle modalità di riattivazione perchè se è vero che tali modalità non consentono di eliminare la tossina suppongo che il piano di autocontrollo dell’azienda (approvato dall’ASL di competenza) sia stato studiato per fare in modo che nel prodotto in questione la tossina non avrebbe dovuto esserci. Pertanto, le modalità di riattivazione sono quelle corrette. L’errore è stato a monte. E sul perchè si sia verificato ho dato la mia opinione nell’altro articolo.

Costante
Costante
3 Aprile 2014 14:13

Sembra strano che , dato il tipo di alimenti abbastanza critici proprio per botulino, qualcosa possa essere sfuggito nel processo di inattivazione delle spore. Sicuramente sarà stato applicata una severità di trattamento(F°) sufficiente, e risulterà dal piano di autocontrollo e gestione del rischio. Se veramente si tratta di tossina botulina B vi deve essere stata una ridotta contaminazione crociata in qualche zona dell’impianto (valvole ?…) e probabilmente la presenza di spore di botulino non riguarderà l’intero lotto. Il prodotto tra l’altro è confezionato in presenza di aria, con difficoltà per il metabolismo del microorganismo, e ne è data la prescrizione della conservazione in frigorifero a causa di un confezionamento non asettico. Qui si vede come il tanto deprecato ,(fino ad ossessionare dannosamente i consumatori), utilizzo di idonei quanto innocui agenti antifermentativi, sarebbe invece auspicabile e molto utile quale barriera finale nella gestione del rischio ove la catena del freddo, fuori controllo del produttore, possa subire un’interruzione.