È ormai agli sgoccioli il negoziato tra le istituzioni europee su come riformare la normativa in tema di alimenti destinati a fini particolari (nota come normativa Parnuts). Purtroppo una coltre di fumo nasconde il destino degli alimenti per celiaci, una questione cruciale che potrebbe anche fare saltare le trattative, ammonisce il vice presidente del Parlamento europeo Gianni Pittella.
La celiachia è una malattia sociale che colpisce l’1% della popolazione a livello planetario, con picchi del 2-3% in alcune regioni e una dieta assolutamente priva di glutine é l’unica cura disponibile per questi pazienti che altrimenti rischiano di sviluppare malattie gravissime. La Commissione europea, dopo l’alzata di scudi del Parlamento europeo che il 14 giugno 2012 ha respinto una proposta di deregolamentare i gluten free, dovrebbe avere capito che sulla salute dei celiaci non si transige.
Moltissimi cittadini europei stanno seguendo i lavori in corso, passo dopo passo, e il Parlamento non è disposto ad accettare compromessi in assenza di garanzie scritte sull’esatto mantenimento delle tutele sinora offerte ai celiaci».
Se la disciplina dei prodotti specificamente formulati per i celiaci, verrà trasferita dalla normativa dei cosiddetti alimenti dietetici (la Parnuts) a quella degli alimenti di uso corrente (reg. UE n. 1169/2011), si dovrà preservare ogni requisito di produzione, controllo ed etichettatura.
Il rischio è che salti l’intero accordo e la proposta di riforma ritorni al mittente. Va infatti detto che è stato proprio Gianni Pittella ad avere fatto fallire il progetto di revisione del regolamento sui novel foods per la sua ostinazione a pretendere la tracciabilità e l’etichettatura degli alimenti derivati da animali clonati o loro progenie, in linea con le attuali sensibilità ed esigenze dei consumatori europei.
In effetti, la semplificazione non può giustificare alcun rischio per i consumatori. Ciò vale non solo per i celiaci, ma anche per gli sportivi. Il progetto di de-regulation avanzato dalla Commissione mette anche in dubbio l’opportunità di un’apposita disciplina per gli alimenti destinati agli sportivi. Questo tema, sebbene meno grave rispetto alla vicenda dei celiaci, non va sottovalutata. Gli alimenti destinati agli sportivi e alle diete ipocaloriche sono oggi regolati con precisione allo scopo di garantirne l’idoneità a fornire un apporto equilibrato di macro e micronutrienti a chi pratica esercizio fisico di varia intensità. Non dobbiamo solo pensare agli atleti professionisti, ma anche ai ciclisti della domenica. Bisogna perciò affidare all’Autorità europea per la sicurezza alimentare un’apposita valutazione e alla Commissione europea la predisposizione di un apposito rapporto, accompagnato da una proposta regolativa.
«Purtroppo», aggiunge Patrizia Toia, vicepresidente del gruppo dei Socialisti e Democratici, «c’è il rischio che il lavoro fatto in sede parlamentare sia posto in secondo piano nel nome di un compromesso che penalizzerà solo le persone affette da celiachia. Continueremo a impegnarci per una legislazione europea che salvaguardi le importanti e apprezzabili conquiste fatte nel tempo negli stati membri a favore dei cittadini e dei consumatori».
Il prossimo incontro dei team negoziali di Parlamento europeo, Consiglio e Commissione é previsto il 14 novembre 2012. Riusciranno a definire l’accordo? A condizione di riconoscere con chiarezza apposite tutele a chi ne ha bisogno, forse sì.
Dario Dongo
anche io ho 2 figli su 3 celiaci e non capisco ,come si possa anche solo pensare ad una cosa simile.con la salute non si scherza.
Il nostro cibo senza glutine è un prodotto salvavita e come tale va garantito: tracciato, etichettato, verificato! Chi prenderebbe un’aspirina non essendo sicuro che dentro ci sia solo ed effettivamente acido acetilsalicilico?
Concordo pienamente.
Per esperianza personale (sono celiaca) e dopo anni di sofferenza, la mia vita è migliorata da quando mangio GLUTEN FREE.
Lorella
dal mio punto di vista è indispensabile mantenere la garanzia di idoneità dei prodotti destinati all’alimentazione del celiaco. Questa condizione "patologica" si cura esclusivamente con la dieta, per cui, non si scherza.
Purtroppo la maggiorparte delle volte a gestire problemi inerenti la salute sono persone che non hanno nessun contatto diretto con le patologie di cui sopra, se non per sentito dire o perche sono convolti per altri interessi!!! quindi come si puo pretendere che beneauguratamente oltrepassati i motivi costantemente ostativi di politica e finanza, si possa ottenere qualcosa di positivo???interpellate chi "combatte" quotidianamente con la malattia(o le malattie)e poi vi renderete veramente (e sottolineo veramente) conto di cosa occorre e dell’impegno profuso in tal senso!!!!
Condivido in pieno.Mi hanno diagnosticato da pochi mesi la celiachia e senza i prodotti senza glutine starei ancora male.Continuate a lottare per tutti noi.Non è una moda per noi celiaci mangiare senza glutine ma salvaguardare la nostra salute.
convivido tutti voi quello che esprimete ma se dovessero toglierci la nostra medicina salvavita, mi auguro che gli alimenti scendono di prezzo e che siano reperibili nei supermercati tutte le marche e molta più scelta rispetto a quello che trovo ora nel comune di mia residenza.
il prezzo dei prodotti per celiaci mi ricorda tanto la vergogna del latte in polvere per i neonati di qualche anno fa. non ci sono parole
Anche noi abbiamo due figli celiaci…il disagio è tanto anche nelle piccole cose di ogni giorno…se poi ci aumentano i problemi voglio vedere come faremo….tra l’altro per chi come noi lavora uno solo dei genitori….è una notevole spesa in più!!!!
condivido pienamente
condivido,sia chiaro per tutti ,il nostro non è un capriccio,ma una tutela della salute.
Ã
Condivido tutto. e’ancora un bel disagio…bisogna lottare per non far togliere quello che abbiamo conquistato. Se poi i prodotti costassero meno sarebbe piu’ semplice.
L’alimentazione per i celiaci non è un capriccio, è questione di vita o di morte(in qualche caso).
Mi auguro che sulla salute non si speculi e non si faccia della demagogia.Ritengo anzi, che sia vergognoso, come i prezzi di tali prodotti siano sempre più costosi.Una volta con il buono, riuscivo a comprare alimenti quasi sufficienti per tre settimane; adesso, devo evitare tante cose, perchè il buono è diventato veramente inadeguato
sono perfettamente d’accordo.
Sono mamma di 2 bambine celiache e per me sarebbe insostenibile a livello economico comprare senza glutine per tutte e due, vogliono togliere i buoni? ci facessero pagare 1 kg di farina come la farina normale….1 kg di pasta come la pasta con glutine…
penso sia una cosa da prendere molto in considerazione io ho mia moglie che solo per caso gli è stata diagnosticata a 38 anni e mia figlia di 13 anni diagnosticata a 8.
MA GLI SPORTIVI NON HANNO BISOGNO DI QUESTA DIETA A LORO SERVE PER RIMANERE IN FORMA, A NOI SERVE PER VIVERE..
condivido pienamente….
e’ sempre piu’ demotivante vedere che chi regola e definisce il sistema politico generale non conosce e poco gli importa dei normali cittadini meno ancora dei disagiati