Vino rosso versato in un calice da una bottiglia

Le polemiche sulla tossicità dell’alcol e sulle diciture da riportare sulle etichette del vino (e delle altre bevande alcoliche) hanno riportato l’attenzione su un problema serio, che però in Italia viene spesso sottovalutato dall’opinione pubblica sempre abbastanza benevola verso uno dei prodotti che rientra nello stile alimentare del nostro Paese. La verità scientifica sulla tossicità dell’alcol però non può essere messa in discussione, per cui va ribadito che nessuna quantità è sicura per la salute. Nonostante questa certezza, c’è scarsa consapevolezza sull’impatto negativo del consumo di alcol sulla salute e sulla sicurezza. Vi proponiamo una serie di domande e risposte contenute nel dossier dell’Oms “Reporting about alcohol: a guide for journalists” che chiariscono alcune convinzioni errate sui presunti benefici dell’alcol assunto in quantità moderata e sugli effetti tossici.

Esiste un consumo di alcol ‘salutare’?
Dalla revisione sistematica della letteratura, non risulta alcuna evidenza a sostegno dell’esistenza di un consumo salutare di alcol. Non ci sono effetti protettivi sulla salute, neanche a piccole dosi.

Vino rosso versato in un calice da una bottiglia
Non ci sono evidenze scientifiche a supporto delle affermazioni secondo cui bere un bicchiere di vino al giorno faccia bene al cuore

Ma che dire delle notizie secondo cui un bicchiere di vino rosso al giorno fa bene al cuore?
Il messaggio ampiamente pubblicizzato secondo cui bere un bicchiere di vino rosso ogni giorno sia uno dei modi per proteggersi dalle patologie cardiovascolari non è corretto. Come sottolineato dalla federazione mondiale dei cardiologi, è un concetto privo di evidenza scientifica che serve solo a distogliere l’attenzione dai danni alcol-correlati.

Perché le linee guida nazionali sono diverse dai livelli raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità?
Molti Paesi hanno adottato linee guida a basso rischio, raccomandando di solito non più di 10 bevande alcoliche standard a settimana. L’Oms non pone limiti particolari perché le prove dimostrano che la situazione ideale per la salute è non bere alcol. Qualsiasi consumo è associato a un rischio, come quelli di dipendenza, di cancro al seno (esiste una relazione lineare nelle donne) o di incidenti, prima causa di morte tra i giovani in tutto il mondo. Sebbene l’adesione alle linee guida nazionali possa mantenere bassi i livelli di rischio individuale, dal punto di vista della salute pubblica il rischio si registra a ogni livello di consumo anche se moderato. Questo dato supporta l’indicazione di prevenzione universale che non esistono quantità che non comportano rischi.

Se consumare alcol fa così male, perché tutti lo consumano?
Più della metà della popolazione adulta nel mondo non beve alcolici. Questo concetto viene detto poco mentre i media spesso lasciano intendere che nella vita consumare alcol sia inevitabile. L’alcol è una sostanza psicoattiva, la cui assunzione provoca un piacere che può essere un fattore rilevante in presenza di una scarsa capacità di controllo da parte di un’area del cervello che si sviluppa tra i 12 e i 25 anni. Quest’area cerebrale (la corteccia pre-frontale), giunge a maturazione solo intorno ai 25 anni svolgendo le azioni di logica, valutazione del rischio e controllo superiore proprie della capacità cognitiva dell’individuo maturo.

Donna preleva bottiglia di vino rosso dallo scaffale del supermercato
I costi sociali, giudiziari e sanitari derivanti dal consumo di bevande alcoliche superano di gran lunga qualsiasi beneficio economico che generano

Il consumo di alcol è positivo per l’economia?
Poiché il consumo di alcol può sostenere l’occupazione e generare entrate fiscali, alcuni ritengono che influisca positivamente sull’economia. Bisogna però ricordare che i danni causati dall’alcol riducono la produttività dei lavoratori e aumentano i costi dell’assistenza sanitaria, della giustizia penale e dei servizi sociali per cui alla fine l’effetto è un prodotto interno lordo (Pil) inferiore. L’ultima analisi economica condotta dall’Oms stima che ogni dollaro in più investito per persona all’anno in interventi efficaci sull’alcol produrrà un ritorno economico di 9,13 dollari entro il 2030. La riduzione dei danni causati dall’alcol contribuisce direttamente e indirettamente allo sviluppo economico, con la creazione di domanda e posti di lavoro in altri settori.

L’alcol non è sicuro se si beve ‘responsabilmente’?
In tutta la popolazione, qualsiasi livello di consumo di alcol, indipendentemente dalla quantità, è associato a un maggior rischio di perdita di vita sana. Il concetto del ‘bere responsabilmente’, promosso dall’industria, dai produttori e dai venditori, non veicola mai il messaggio di smettere di berlo. Non è un messaggio idoneo per gli adolescenti e i giovani sino ai 25 anni per via delle loro capacità cognitive, emotive e razionali. Lo slogan ‘bere responsabilmente’ dà l’impressione errata che l’industria dell’alcol sia parte della soluzione ai danni causati dall’alcol, piuttosto che una causa del problema. Il tono moralistico implicito in questo messaggio, ignora i rischi insiti nel consumo, facendo credere erroneamente che i danni riguardino una minoranza di soggetti che non sono in grado di  controllarne l’assunzione.

Due ragazze adolescenti bevono birra all'aperto dalle bottiglie
Lo slogan ‘bere responsabilmente’ non è un messaggio idoneo per gli adolescenti e i giovani adulti

La maggior parte dei danni causati dall’alcol non proviene dai forti bevitori?
La percezione che una piccola parte della popolazione causi la maggior parte dei danni legati al consumo di alcol non è corretta. I tumori, gli incidenti, gli infortuni e la violenza correlati all’alcol riguardano anche persone che consumano piccole dosi. Anche se i forti consumatori sono indubbiamente ad alto rischio, sono solo una piccola percentuale rispetto al totale delle vittime. In realtà la maggior parte dei danni correlati all’alcol si verifica tra i consumatori di alcol a rischio basso o moderato.

Al giorno d’oggi, perché si dice che le donne dovrebbero bere meno alcol degli uomini?
Poiché l’alcol è più dannoso per le donne, così come per gli anziani ultra-65enni, se iniziano a consumare alcol in modo più simile agli uomini (che attualmente sono i principali consumatori e subiscono la maggior parte dei danni correlati), le donne subiranno effetti sulla salute più nocivi rispetto agli uomini. Nella lotta al cancro una delle azioni più efficaci è il contrasto al consumo moderato di alcol da parte delle donne, il target più esposto al rischio di cancro della mammella con percentuali incrementali di rischio che arrivano al 27% in più già con un secondo bicchiere di bevanda alcolica.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos, AdobeStock

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Silvia
Silvia
30 Maggio 2023 22:35

Bell’articolo

federico
federico
31 Maggio 2023 11:30

Lo consumiamo perchè per fortuna la vita non è solo statistiche sul cancro, anche andare in moto è pericoloso, ma in tanti ci andiamo uguale. lasciateci vivere !

Valeria Nardi
Reply to  federico
31 Maggio 2023 11:43

L’obbiettivo dei legislatori irlandesi è che le persone abbiamo tutte le informazioni necessarie per fare una scelta consapevole sul proprio consumo di alcol. Non è un divieto ma un’iniziativa informativa.

paolo
paolo
Reply to  federico
4 Giugno 2023 19:35

Lasciateci vivere o anche lasciateci morire, dipende da come lo preferisce.

John
John
31 Maggio 2023 20:59

Grazie per l’articolo ma dovrebbe sviscerare di più i pericoli e le ragioni per cui anche oltre i 65 anni è opportuno non bere o limitare a solo 1 unità alcolica al giorno (mezzo bicchiere, circa 125 ml a pasto e 125 ml a cena pr un vino a 12°). Per molti adulti anziani questo significa diminuire drasticamente l’abitudine del bicchiere pieno di vino a pasto.

Valeria Nardi
Reply to  John
1 Giugno 2023 12:29

certo, qui abbiamo alcune motivazioni: https://www.drugsandalcohol.ie/26568/1/WP5%20Good%20practice%20low%20risk%20guidelines.pdf Nelle persone anziane il consumo di alcol può aumentare il rischio di malattie croniche e di lesioni. D’altra parte, il fatto di bilanciare il rischio potenzialmente ridotto di malattie coronariche con l’aumento del rischio di altre malattie croniche, di lesioni e di interazioni avverse dell’alcol con i farmaci contribuisce a una tale complessità che è stato sostenuto che i consigli per gli anziani sarebbero meglio forniti individualmente in ambito clinico. [Poiché l’evidenza epidemiologica sul consumo di alcol e sui danni per gli anziani è finora scarsa e incoerente, le linee guida per gli anziani tendono ad assumere la forma di raccomandazioni generali di cautela piuttosto che di consigli precisi sui livelli di assunzione di alcol.

luigiR
luigiR
9 Giugno 2023 14:30

per me l’importante è un consumo informato, sapendo quali siano i rischi a cui si potrebbe andare incontro. come per le sigarette…

Andrea
Andrea
22 Giugno 2023 10:09

Ottimo articolo

Michele
Michele
22 Giugno 2023 10:26

questo è il vero giornalismo scientifico. Complimenti e grazie.

Mario
Mario
22 Giugno 2023 15:45

A chi ribatte dicendo di lasciar vivere, giova sottolineare quanto scritto: assumendo alcool aumentano “i costi dell’assistenza sanitaria, della giustizia penale e dei servizi sociali”. Certo che il danno sulla salute è personale ma non nascondiamoci dietro a un dito. Le ricadute successive gravano su tutti gli altri e sui conti dello stato sociale.

Giovanni Tosatti
Giovanni Tosatti
22 Giugno 2023 19:19

L’articolo non spiega perché la maggior parte dei danni correlati all’alcol si verificherebbe tra i consumatori di alcol a rischio basso o moderato. Come si può fare una simile affermazione quando è ben noto che sono i grandi bevitori a subire i maggiori danni alla salute e a causare gravi incidenti stradali? Se l’alcol fa sempre male (a piccole dosi durante i pasti io non lo credo) dovreste spiegare meglio perché.

Giulia Crepaldi
Reply to  Giovanni Tosatti
23 Giugno 2023 11:35

La letteratura scientifica da anni ribadisce che nessun consumo di alcol può ritenersi sicuro: l’Oms lo ripete almeno dal 1995 (https://ilfattoalimentare.it/alcol-oms-non-esiste-consumo-sicuro.html). Il cosiddetto consumo moderato non è a rischio zero, ma è raccomandato per la riduzione del rischio. Pertanto, se anche il consumo moderato provoca effetti negativi su salute, società e economia e se i bevitori moderati sono la stragrande maggioranza della popolazione, la maggior parte dei danni si verificherà tra la popolazione a rischio medio-basso, per una pura questione di statistica. In altre parole, anche se i forti bevitori sono a rischio elevato e provocano a sé stessi e alla società grandi danni, questi sono superati in entità della somma di tutti i piccoli danni che si verificano tra i bevitori moderati.

Davide
Davide
22 Giugno 2023 19:24

Godetevi pure la vostra vita da pecore reclusi nel vostro recinto cultural scientifico, peraltro non immune da malattie o morte, nel frattempo io mi godo ciò che di bello ha da offrirci l’esistenza, di cui abbiamo ricevuto il privilegio di riceverla.

giova
giova
Reply to  Davide
23 Giugno 2023 15:23

Una scelta rispettabilissima; trovo che, talvolta, le persone che trasgrediscono sono interessanti.
Ma la trasgressione che porta beneficio è quella di cui si è compreso a fondo il senso, il significato simbolico e le conseguenze del proprio comportamento. Altrimenti non è trasgressione ma banale comportamento istintuale, o peggio controdipendente.

Luca CODELUPPI
26 Giugno 2023 12:47

Infatti in questo mondo dove si cerca di eliminare ogni rischio per la salute per avere una vita assolutamente priva di ogni asperità è così piacevole vivere che la violenza indipendentemente dall’uso di alcol sta aumentando e del tutto gratuita per non parlare dei suicidi per un nonnulla, come ci capita di leggere quotidianamente sui notiziari
Il mondo dei mediocri che anelano alla vita eterna priva di cancro, di pericoli e soprattutto di eccessi opta per una vita priva di ogni significato ma luuuunga!,
Infatti stanno aumentado le droghe sintetiche etc.
Sui giovani che bevono alcoolici, c’è un discorso completamente diverso da fare e riguarda i riti di iniziazione, pensare che sia colpa dell’alcool è come dire un omicidio è colpa del coltello o del proiettile. SOlo all’OMS possono venire in mente cose di questo tipo.

Forse è ora di far fare all’ONU e annessi la stessa fine che ha fatto la Società delle Nazioni.

A proposito dei danni neurologici: ma se io che ho un QI di 160 e ho spesso bevuto quando ero ancora adolescente e anche prima quand’ero ragazzino, non avessi toccato alcool, oggi che QI avrei? Ma a questo punto: che me ne farei? Non è che la gente ascolti ciò che le persone intelligenti hanno da dire. ascoltano sempre gli altri.