Vasetto Green yogurt per petizione 2023 stretto

Il Fatto Alimentare ha lanciato una petizione sulla piattaforma Change.org per chiedere alle aziende di sostituire gli attuali vasetti per lo yogurt in plastica con altri in materiale compostabile. Ogni anno in Italia si buttano 3 miliardi di vasetti di yogurt che corrispondono a 17.000 tonnellate di plastica. Questa tendenza si può invertire, come già avvenuto in altri settori. Con la petizione chiediamo a tutte le aziende di sostituire la plastica attualmente in uso, con vasetti completamente compostabili in cartoncino o bioplastica da gettare nel contenitore dell’umido di casa.

Il cambio di materiale non comporta un grande investimento economico. Basta un settaggio delle linee di produzione per adattarle all’impiego delle bioplastiche o del cartoncino. Serve buona volontà. In questo modo si renderebbe molto più sostenibile il ciclo produttivo e i maggiori costi della conversione potrebbero essere assorbiti dall’industria. Se consideriamo il prezzo di vendita al dettaglio stiamo parlando al massimo di 3 centesimi in più a vasetto.

yogurt rosa alla fragola sul tavolo vista dall'alto latticini latte fermenti colazione plastica
Ogni anno in Italia si buttano 3 miliardi di vasetti di yogurt pari a 17.000 tonnellate di plastica

I conti sono presto fatti, un vasetto di yogurt da 125 g viene venduto al supermercato a un prezzo variabile da 30 a 60 centesimi. La scelta di usare cartoncino o bioplastica verrebbe a costare alle aziende circa 3 centesimi in più. I vasetti compostabili che dovrebbero sostituire la plastica sono di due tipi. Il primo è in bioplastica compostabile (materiale ottenuto da materia prima vegetale, organica, scarti di lavorazione) da smaltire nel bidone dell’umido di casa per diventare compost da usare come fertilizzante in agricoltura. La seconda ipotesi è quella di usare carta ricavata da cellulosa vergine, rivestita all’interno da un sottilissimo strato di bioplastica, anche questo completamente compostabile.

Come raggiungere questo obiettivo? Con la buona volontà delle aziende alimentari produttrici di yogurt e delle catene di supermercati che vendono il prodotto con il loro marchio. Forse se raccogliamo migliaia di firme riusciamo a stimolare il cambiamento. Clicca qui firmare la petizione.

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luigiR
luigiR
13 Giugno 2023 14:17

sono assolutamente d’accordo. personalmente lo compro nei vasi e vasetti di vetro.

shadok
shadok
Reply to  luigiR
13 Giugno 2023 22:41

Ehm, con un impatto, in termini di consumi di energia e risorse, che immagino sia ben superiore a quello venduto nei vasetti di plastica…

luigiR
luigiR
Reply to  shadok
14 Giugno 2023 15:29

il vetro si ricicla ed è inerte.

shadok
shadok
Reply to  luigiR
14 Giugno 2023 18:02

Certo, si può riciclare, come pure la plastica. Resta il fatto che l’impatto è considerato superiore per il vetro (a meno di un fattore di riuso molto elevato, evidentemente inverosimile per i vasetti da yogurt)

Riccardo
Riccardo
Reply to  luigiR
16 Giugno 2023 07:37

Il vetro è pesante da trasportare quindi ha un livello di emissioni importanti (pensa anche al trasporto del vuoto). Se smaltita bene la plastica sarebbe da preferire. Il problema della plastica sono le persone….

giova
giova
Reply to  luigiR
17 Giugno 2023 20:09

firmo perché concordo, anche se ultimamente mi risultano delle valutazioni contrastanti sull’impatto ambientale del vetro

Valeria Nardi
Reply to  giova
19 Giugno 2023 10:04

Infatti il vetro, pur essendo il miglior materiale per il contatto con gli alimenti, non è tra i materiali che cerchiamo di promuovere proprio perchè in questo caso non è applicabile. Troppo costoso. Inoltre per il vetro se si vuole migliorare l’impatto ambientale andrebbe pianificato il reso e riutilizzo.

luigiR
luigiR
Reply to  luigiR
20 Giugno 2023 15:40

ricordiamoci che la plastica non è inerte…

michela
michela
Reply to  luigiR
8 Luglio 2023 19:06

Io non li ho mai visti nel vetro.

Valeria Nardi
Reply to  michela
10 Luglio 2023 10:48

Ci sono molte marche che utilizzano il contenitore di vetro. Si tratta di prodotti di alta gamma, spesso biologici o che contengono preparazioni particolari.

Dario
Dario
13 Giugno 2023 18:00

Concorde per la sua scomparsa. Plastica di bassa qualità (polistirene) come le ex posate (piatti, bicchieri, cucchiai, ecc), indivisibili nei sistemi di raffinazione dei compostati. Problemi nelle combustioni nei forni d’ incenerimento (neri fumo, ecc.)

maurizio gatti
maurizio gatti
13 Giugno 2023 20:35

La plastica va eliminata da ogni possibile luogo.

virginia c.
virginia c.
14 Giugno 2023 09:11

Sostituire la plastica con bioplastica o cartoncino/biopolimero compost non è sempre questione di “buona volontà” e/o di un “semplice settaggio delle linee di produzione”, ma bensì richiede una verifica in primis dell’idoneità alimentare del pack nonchè dell’idoneità tecnologica dello stesso per tutta la durata della shelf-life del prodotto (inclusi test sensoriali), valutando anche eventuali cessioni di NIAS sul lungo termine. Non sempre però i materiali compost sono inerti anzi, a volte le bioplastiche interferiscono con l’alimento stesso inficiandone, a volte, il gusto.
Con questo sto solo dicendo che la sostituzione da un materiale plastico ad uno interamente compostabile potrebbe nom essere nell’immediato futuro.

Valeria Nardi
Reply to  virginia c.
14 Giugno 2023 10:00

Gentilissima, prima di lanciare questa petizione abbiamo fatto approfondite ricerche. I materiali con cui chiediamo di sostituire la plastica esisto e hanno superate egregiamente tutti i test necessari per poter contenere e conservare ottimamente lo yogurt (e non solo). Tanto che nel campo dei latticini è un’opzione già presente.

francis
francis
Reply to  virginia c.
15 Giugno 2023 22:14

Francamente, trattandosi di questa testata, avevo dato per scontato quanto poi scritto dalla dott.ssa Nardi

GIORGIO BOTTINI
GIORGIO BOTTINI
15 Giugno 2023 08:53

3.000.000.000 x 0.03 = 90.000.000 €. Chi se li accolla? Sicuramente il consumatore finale!

Valeria Nardi
Reply to  GIORGIO BOTTINI
15 Giugno 2023 15:23

??? i 3 centesimi a vasetto possono essere assorbiti o dall’azienda di produzione, decidendo di ridurre i ricavi, oppure dai distributori, oppure sì dal consumatore. I vantaggi ambientali di politiche sostenibili sono a vantaggio di tutti e dovrebbero avere un peso sempre più importante al momento di decidere le scelte economiche o politiche.

Lorenzo F.
Lorenzo F.
Reply to  Valeria Nardi
15 Giugno 2023 16:41

Certo, le Aziende (produzione e distribuzione) devono sempre e solo accollarsi costi. Ma avete un’idea dell’aumento dei costi che le Aziende (TUTTE) hanno dovuto accollarsi nell’ultimo anno? Lavoriamo tutti insieme piuttosto nell’educare i consumatori a riciclare correttamente i materiali (sciacquo il vasetto e lo differenzio). Oppure continuiamo a sperperare risorse in barba a quei quattro MAMMALUCCHI che gettano i rifiuti per strada?
Educazione e comunicazione, non interventi a prescindere. Vi sostengo, fate un ottimo lavoro, ma questa petizione non la firmerò, non mi trova d’accordo.

Valeria Nardi
Reply to  Lorenzo F.
16 Giugno 2023 11:41

Gentilissimo, i costi sono aumentati per tutti, consumatori compresi. E stando agli ultimi dati disponibili anche a gennaio 2023 si conferma il trend positivo del fatturato della distribuzione in Italia, che ha registrato ricavi per 9,8 miliardi di euro, un valore in crescita del +8,1% rispetto alla performance dello scorso anno. Questo aumento lo potrebbe quindi assorbire la GDO. Inoltre le aziende potrebbero, cambiando materiale dei vasetti, risparmiare sul Contributo Ambientale CONAI, e quindi ammortizzare le spese. In questo caso occorre valutare anche i benefici ambientali, di cui tutti trarrebbero vantaggio: le bioplastiche compostabili e rinnovabili sono una opportunità per decarbonizzare l’economia e promuovere sistemi circolari.
Senza dubbio l’educazione dovrebbe sempre e comunque essere incentivata e sostenuta, ma questo non esclude che si adottino altre misure virtuose.

giova
giova
Reply to  Valeria Nardi
17 Giugno 2023 20:27

Condivido completamente, e aggiungo – alla sua ultima frase – che l’educazione ambientale non deve mai mancare proprio perché come diceva poco sopra Virginia C. non sempre è possibile trovare un valido sostituto alla plastica.

Riccardo
Riccardo
Reply to  GIORGIO BOTTINI
16 Giugno 2023 07:39

io li spenderei

Sara
Sara
15 Giugno 2023 09:52

Attualmente quale marca utilizza il cartoncino?

Valeria Nardi
Reply to  Sara
15 Giugno 2023 11:36

A nostra conoscenza per adesso sono: Yomo (che dichiara:”Entro il 2023 Yomo convertirà tutti i vasetti da 125 grammi in carta”), Fattoria Scaldasole per alcune linee e grammature e Mila, sempre per alcune linee e grammature. Si tratta però di cartoncino con all’interno uno strato molto sottile in plastica, e quindi a fine utilizzo vanno conferiti nella frazione della carta.

francis
francis
Reply to  Valeria Nardi
16 Giugno 2023 18:38

Buongiorno dottoressa. Ho un dubbio sull’ultimo paragrafo, iniziando con ‘Si tratta PERO’…’ parrebbe che il senso finale della frase debba essere ‘conferiti nella PLASTICA, non nella CARTA’. Può confermare, pur avendo un sottile strato di plastica va nella CARTA? O è un refuso?

Valeria Nardi
Reply to  francis
19 Giugno 2023 09:39

Sì, è così. Mi spiego meglio. Attualmente in commercio ci sono alcuni marchi che hanno iniziato a utilizzare vasetti in carta con un sottilissimo film in plastica. La percentuale di plastica è così bassa che il bicchierino può essere conferito nella raccolta della carta, dopo essere sciacquato. Quello che vorremmo noi invece è un bicchierino in carta con il film in bioplastica. Questo potrebbe essere smaltito nell’umido senza risciacquo.

giova
giova
Reply to  Valeria Nardi
17 Giugno 2023 20:28

Per i gelati NaturaSì

Paolo
Paolo
15 Giugno 2023 12:21

La plastica compostabile si è dimostrata gestibile solo in sistemi chiusi, in cui vi è il controllo dello smaltimento. In tutti gli altri casi diventa una contaminazione per la plastica normale. Una cosa è la certificazione, che comunque si riferisce a processo di riciclo industriale e non casalingo, e un’altra è la realtà: nessun impianto di riciclo vuole questi materiali perché impiegano tempo e spazi per smaltimento. Nella realtà che succede? il consumatore medio legge l’etichetta e siccome percepisce che non è dannoso lo può buttare nell’ambiente. In molti stati cominciano a vietare l’uso di materiali compostabili o biobased.
Altro discorso per accoppiati carta/ plastica, che ci deve essere per isolare il prodotto. Sorvoliamo sul fatto che gli inchiostri sulla carta sono potenziali contaminanti, assumiamo che superano i test..chi fa attualmente il riciclo di questi materiali? Sulla carta è fattibile ma non profittevole. Tutto va incenerito.
Vetro? Basta considerare l’energia per produzione (altissime temperature) e maggiori costi per trasporto per maggiore peso..su tema purezza, posto che sicuramente i prodotti food commercializzati sono controllati, questo non vale per il vetro in generale, nelle fusioni in genere ci finisce dentro di tutto ed è per questo che anche nel vetro si fanno test di migrazione.

Valeria Nardi
Reply to  Paolo
20 Giugno 2023 10:27

Gentilissimo Paolo, non è come dice Lei. In seguito a un trattamento specifico, gli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile certificati, conferiti e riciclati insieme alla frazione umida, si trasformano in compost. Al termine del processo di compostaggio non si trovano più residui di bioplastica, a riprova della completa biodegradazione dei prodotti certificati. In Italia, abbiamo i migliori sistemi di compostaggio industriale e in molti altri paesi europei semplicemente questi impianti non esistono, per questo non gli interessa sviluppare le bioplastiche, perchè anche se differenziato a livello individuale (molto spesso non viene neanche differenziato), l’umido domestico poi viene incenerito. Il consumatore che lo butta nell’ambiente? Mi sembra un’ esagerazione e comunque un comportamento nocivo individuale non dovrebbe indirizzare l’industria e gli altri cittadini. Anche gli inchiostri devono soddisfare le normative per i materiali a contatto con gli alimenti. Ha ragione che il vetro, pur essendo il miglior materiale per il contatto con gli alimenti, non è tra i materiali che cerchiamo di promuovere proprio perchè in questo caso non è applicabile. Troppo costoso. Inoltre per il vetro se si vuole migliorare l’impatto ambientale andrebbe pianificato il reso e riutilizzo.

Daniele Cargnino
Daniele Cargnino
15 Giugno 2023 13:08

Bene, il passo successivo sarebbe eliminare le bottiglie di plastica

Marco
Marco
15 Giugno 2023 13:18

Certamente la sostituzione della plastica in contenitori per alimenti è auspicabile, se la materia impiegata sia inerte. Perché non si promuove una petizione per chiedere di sanzionare la pubblicità dannosa?

Valeria Nardi
Reply to  Marco
15 Giugno 2023 14:20

Gentilissimo Marco, ovviamente la sostituzione sarebbe fatta con materiali adatti al contatto con gli alimenti e alla loro conservazione. Esistono già e devono sottostare alla normativa della loro categoria. Abbiamo pensato a questa petizione, dopo diverse ricerche e dopo aver intervistato molti attori della filiera. In passato abbiamo lanciato anche altre petizioni. Siamo d’accordo con Lei che gli argomenti che avrebbero bisogno di attenzione sono molti, ma non possiamo trattarli tutti, o meglio, convertirli tutti in petizione. Per tema della pubblicità ingannevole e delle problematiche ad essa collegata abbiamo un’intera categoria del sito. https://ilfattoalimentare.it/argomenti/pubblicita-bufale

francis
francis
15 Giugno 2023 22:08

Se posso usare questo articolo per un commento sul tema rifiuti che speravo potervi scrivere da un po’. Tempo fa su Rai3 c’è stata una trasmissione dedicata ai rifiuti, a dove li mandiamo. Molto interessante, sono rimasto colpito da due info che non sapevo, e per cui vi segnalo SEMPRE LEGGERE LE INDICAZIONI SU DOVE BUTTARE I RIFIUTI.

Ovviamente, petizione a parte, sono le aziende, ed i consumatori, che possono fare molto in questo settore, se vi sono alternative utilizzabili bene usarle quanto prima.
Peraltro a volte già ci sono cose cambiate, ma per questo come scrivo sempre leggere l’etichetta. Il brick del latte lo buttavo nella plastica, ma poi ho letto le indicazioni e su alcuni è invece scritto che vanno nella carta. In realtà bisognerebbe assicurarsi al comune, perché può dipendere se il sistema di riciclo è in grado di gestire davvero quel tipo di contenitore. Ad esempio un contenitore che potrebbe andare nella carta è il C/PAP 84, mi sembra esista anche il 78 sempre nella carta, comunque sia se non fossi andato a vedere le indicazioni non mi sarei accorto che andava non nella plastica, sempre ammesso ripeto che poi l’azienda di gestione abbia gli impianti adeguati.
Grazie dello spazio

Milena Biondo
Milena Biondo
16 Giugno 2023 09:12

Perchè adesso basta plastica davvero

Osvaldo F.
Osvaldo F.
23 Giugno 2023 08:44

Se posso fare una nota sulla questione degli imballaggi e loro corretto riciclo.
In questo periodo sta passando uno spot pubblicitario del COnsorzio REcupero VEtro, che usando una nota canzone di Raffaella Carrà, indica due semplici cose su come fare un riciclo perfetto del vetro (togliere il coperchio e buttare i contenitori “liberi”, non dentro buste di plastica). Un plauso a questo tipo di comunicazione, messaggi brevi, semplici, chiari, uno spot che si ricorda anche per la musica utilizzata: una buona informazione da usare in questi ambiti.

Sempre fermo restando che se la gente facesse frullare un po’ i suoi due neuroni, non ci sarebbe bisogno di questi spot. Ci sono persone che fanno la raccolta in modo assurdo, a partire dal semplice fatto di non curarsi di riempire per prima la parte più lontana del cassonetto: così si apre un cassonetto e pare pieno, poi provi a smuovere e si vede che in realtà è mezzo vuoto ed è stato solo riempito in modo balordo.

ps – è anche vero che ogni tanto qualche complicazione reale c’è. E’ il caso ad esempio di tanti nuovi pak, una volta smaltibili nella plastica, in cui viene indicato che invece possono andare nella carta (esempio C/PAP 84 ed altri in cui cambia il numero), salvo chiedere al proprio comune. Avevo iniziato a buttarli nella carta, poi appunto mi sono informato e nel mio comune invece vanno buttati nella plastica perché l’impianto non è adeguato. In molti casi succede che il riciclo sarebbe più “sostenibile” ma solo a condizione che l’impianto sia in grado di fare dei trattamenti speciali e/o specifici per quel tipo di imballaggio, e questo lo si viene a sapere solo chiedendo. Credo che si potrebbe fare di meglio, ad esempio se sui cassonetti ci fossero indicate delle sigle o dei simboli che facessero capire come comportarsi con i rifiuti che possono finire in cassonetti diversi

Antonio Fanteria
1 Luglio 2023 11:34

Sono fortemente vicino e mi unisco a questa petizione per eliminare i contenitori di plastica sostituendoli con contenitori in BIO-Plastiche compostabili non solo per gli yogurt ma anche per tutti gli alimenti che vengono distribuiti in contenitori di plastica, perché’ confermo che i costi oggi sono molto simili tra la plastica e la BIO-Plastica

Marco
Marco
1 Luglio 2023 11:46

Sarebbe opportuno eliminare tutti i contenitori di plastica per cibi. Perché solo per gli yogurt?

Valeria Nardi
Reply to  Marco
3 Luglio 2023 12:34

Perchè da qualche parte dovevamo iniziare 😉

Michele Zanoni
Michele Zanoni
1 Luglio 2023 18:37

In realtà alcune aziende del settore yoghurt si sono già mosse da tempo in questa direzione, utilizzando bioplastica e carta, evidenza del fatto che non è un obbiettivo irraggiungibile, Giusto per non fare nomi, fattoria Scaldasole e Vipiteno su alcune linee di prodotto. Anche la Muller tra le grosse realtà straniere. Altre piccole realtà biologiche utilizzano ampiamente il vetro.

Valeria Nardi
Reply to  Michele Zanoni
3 Luglio 2023 12:19

Gentilissimo, ad oggi non esiste alcun prodotto sul mercato italiano che usi un vasetto compostabile. Ci sono solo alcuni tre aziende che utilizzano vasetti in carta con film interno in plastica (raccolta nella frazione della carta) e cioè Yomo, Fattoria Scaldasole e Mila, ma solo per alcune linee di prodotti.

Cassandra
Cassandra
11 Agosto 2023 09:22

Propongo se non già fatto abolizione SCATOLE UOVA IN plastica. esiste da sempre in cartone e ancora non lo hanno proibito?