truffa computer carta credito farmaci antivirali Stop alla vendita illegale di farmaci antivirali nelle farmacie online “abusive”. Con il perdurare dell’emergenza da coronavirus si sono moltiplicate le pubblicità, i banner e i collegamenti ipertestuali che da siti leciti, spesso di carattere medico o paramedico, reindirizzano verso farmacie abusive – ossia sprovviste della necessaria autorizzazione alla vendita di farmaci online. Su queste piattaforme vengono promossi e venduti medicinali che vantano una funzione curativa nei confronti del Coronavirus.
Il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza ha già individuato 361 url che rimandano a una sessantina di queste farmacie online.

Per contrastare queste pratiche commerciali scorrette, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha deciso di coinvolgere nuovamente principali motori di ricerca: Google, Apple, Italiaonline, Microsoft , Verizon (Yahoo), Mozilla, DuckDuckGo. In particolare, l’Agcm chiede ai gestori che non compaiano tra i risultati di ricerca le pagine in cui si promuove illegalmente la vendita di medicinali per “la cura del coronavirus” come ad esempio il farmaco “Kaletra”. Tra i gestori dei browser che hanno dato tempestivo riscontro ci sono Apple, Google e ItaliaOnLine.

L’Autorità ha ricordato ai gestori che non hanno ancora risposto, che “il prestatore dei servizi della società dell’informazione, ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. 70/2003, è civilmente responsabile del contenuto di tali servizi nel caso in cui non abbia agito prontamente per rimuovere l’accesso a detto contenuto, quando ciò è richiesto da un’autorità amministrativa avente funzioni di vigilanza”.

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Mauro
Mauro
25 Aprile 2020 02:55

Ogni volta che leggo queste notizie mi domando con quale criterio si possa decidere di affidare la propria salute a prodotti comprati in rete da venditori che come azienda hanno probabilmente una scrivania e un pc e non forniscono alcuna garanzia nè avere conmpetenza in materia nè di vendere prodotti che corrispondono per composizione a quanto dichiarato in etichetta.

Ma soprattutto mi domando cosa passi nella mente di chi non si crede a ciò che raccomandano il proprio medico o la Sanità Pubblica, ma tranquillo e fiducioso compra e ingurgita preparati di fantasia consigliati da disk jockey che si bombano, influencer con la terza elementare, teleimbonitori con capigliature cespugliose e attricette dai grandi attributi fisici.

Probabilmente se l’intelligenza fosse indispensabile alla sopravvivenza ci saremo già estinti da un pezzo.

Mauro

Laura
Laura
5 Maggio 2020 17:18

“l’Agcm chiede ai gestori che non compaiano tra i risultati di ricerca le pagine in cui si promuove illegalmente la vendita di medicinali per “la cura del coronavirus” come ad esempio il farmaco “Kaletra””…… mi viene da ridere….. basta che non compaia la dicitura “per la cura del coronavirus” e si possono trovare decine per non dire centinaia di “farmacie” online che in barba alla legge ti spediscono di tutto senza ricetta, dal viagra al kaletra, quest’ultimo venduto sul sito internet “g***m***s***e.com” per la modica cifra di 257,72 euro a flacone. Mi chiedo: ma le autorità italiane perché permettono tutto questo??? Multate di MILIARDI di dollari Google & Co. così che la smettano di indicizzare i siti internet di queste “farmacie” fasulle che non indicano nemmeno dove hanno la sede, oppure che venga imposto per legge ai provider internet italiani di rendere inaccessibli questi siti illegali!!! Trovo vergognoso che vengano denunciati e multati italiani che si fanno spedire farmaci da queste “farmacie” che magari effettuano ordini non sapendo che è illegale, e non si fa nulla per inibire l’accesso dall’Italia ai loro siti internet!

Valeria Nardi
Reply to  Laura
6 Maggio 2020 09:46

Gentilissima Laura, l’Agcm e la Guardia di finanza cercano proprio di impedire il dilagare di siti e farmacie illegali, chiamando in causa anche i gestori dei browser. Non si sta parlando di multare i consumatori.

Laura
Laura
10 Maggio 2020 04:07

@Valeria Nardi, forse voleva dire i “gestori internet”: il “browser” è il software che utilizziamo per navigare, non è intervenendo su quello che i gestori inibiscono l’accesso a quei siti, lo fanno “a monte” attraverso il blocco dei codici IP e DNS. Comunque a me risulta che molti italiani che hanno acquistato farmaci online siano stati denunciati dai Nas o dalla Guardia di Finanza. Ogni volta che entro in google e digito il nome di un farmaco che in Italia richiede una prescrizione medica, trovo centinaia di siti internet esteri che li vendono illegalmente, quindi a mio avviso le autorità stanno facendo poco per inibire l’accesso a questi siti.

Valeria Nardi
Reply to  Laura
11 Maggio 2020 10:44

Gentilissima, l’AGCM si è rivolta ai gestori dei browser e dei motori di ricerca. Dire i “gestori di internet” non significa niente.