A New York come a Parigi e in molte capitali europee, quando si entra al ristorante, sulla tavola apparecchiata a fianco di piatti e bicchieri si trova sempre una brocca di acqua del rubinetto. I clienti che desiderano pasteggiare con una bottiglia di minerale, la ordinano al cameriere insieme al vino, alla birra e altre bibite. Anche in Italia quando si va al ristorante l’acqua si ordina, ma c’è una piccola differenza.
Chi vuole l’acqua del rubinetto deve chiederla, e in genere la cosa desta sempre una certa sorpresa, sia nei locali di un certo livello sia nelle pizzerie. Le reazioni del cameriere sono diverse: qualcuno dice che l’acqua del rubinetto non è buona, chi ammette di non avere caraffe e chi porta a tavola bottiglie o brocche recuperate in cucina.
Io ogni tanto ci provo e quando chiedo la brocca di acqua del rubinetto un pò mi vergogno e per giustificarmi dico che a New York e Parigi si fa così, ma mi rendo conto di essere poco convincente. In Italia si bevono 11 miliardi di litri di minerale ogni anno e si tratta di un record mondiale. Tutto ciò comporta un aumento dell’inquinamento e uno spreco di energia dovuta al trasporto delle bottiglie da un capo all’altro della penisola.
C’è poi l’aspetto economico. Chi pasteggia ogni giorno con una minerale di marca pubblicizzata in tv, spende 110 euro all’anno. La spesa però si riduce a 36 euro se si comprano bottiglie in confezioni da due litri senza bollicine provenienti da sorgenti limitrofe. In Italia bere acqua minerale non solo al ristorante ma anche nelle mense aziendali, nei bar e nei fast food è purtroppo un’abitudine consolidata. Cambiare è difficile anche se i buoni esempi esistono. I bambini delle scuole elementari, delle materne e persino quelli degli asili nido, a tavola bevono solo acqua del rubinetto.
Qual è la vostra opinione? Ho già proposto questo interrogativo un anno fa e vorrei vedere se qualcosa è cambiato
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
in alcuni ristoranti ti portano acqua microfiltrata o addiz di anidr. carbonica ma il costo è lo stesso di quella minerale in bottiglia anche se non lo è, non dovrebbe costare meno anche calcolando l’ammortizzamento della spesa per l’attrezzatura?
I ristoratori devono presentare a tavola la caraffa di acqua del rubinetto e non fare pagare nulla (è una spesa già compresa nel servizio come le posate e il tovagliolo). L’acqua microfiltrata con le bollicine deve costare molto meno della minerale perchè i costi sono ridicoli.
Io sono favorevole all’acqua di rubinetto, se pero’ avessi la certezza che il ristorante possieda un depuratore,in Francia dove questa cosa è gia’ ampiamente diffusa, la caraffa d’acqua del rubinetto è la normalita’, se chiedi l’acqua minerale la paghi anche 5 euro.
Dott. La Pira, come puo’ tutelarsi un cliente sulla qualita’ dell’acqua anche volendo chiedere quella del rubinetto e non l’acqua minerale?
Saluti
sinceramente io credo che l’acqua di rubinetto non sia la migliore.Io credo che sia meglio bere acqua da fonti di cui sei certo che l’acqua sia buona.Io infatti compro sempre acqua eva e acqua sant’anna;perchè rispondono alle caratteristiche che io voglio trovare in un’acqua(residuo fisso basso,minimamente mineralizzata,altezza sorgente e poco sodio).Inoltre l’acqua di rubinetto è sgradevole di sapore, e non credo che sia poi così pura:quando fanno lavori nella mia zona,chiudono l’acqua e quando l’acqua torna dal rubinetto esce dell’acqua rossiccia,fango o ruggine, chi lo sa???
Alcuni ristoranti mettono in tavola direttamente una bottiglia di acqua minerale venduta a costi pazzeschi (3 euro). Vergognoso.
Chiedo diverse volte l’acqua del rubinetto specialmente dove conosco la bontà sia dell’acqua sia la serietà del gestore. La risposta è che esiste una ordinanza che vieta ai ristoratori e similari, di distribuire e/o servire acqua sfusa nei luoghi pubblici. Personalmente concordo con questa soluzione che servirebbe ad evitare casi di intossicazione accidentali.
Intanto complimenti per l’articolo e per la domanda che sarà senz’altro da stimolo per molti lettori. E’ un pò stressante chiedere una brocca di acqua del rubinetto al ristorante e quindi lo faccio poco spesso ma me ci voglio impegnare di più. Già ho preso l’abitudine di chiedere sistematicamente un vero scontrino fiscale a fine pasto e il viso sconcertato del cameriere non mi fa più effetto! Apprezzo comunque i ristoranti che propongo l’acqua filtrata in brocca anche se la fanno pagare troppo perche almeno l’obiettivo ecologico è raggiunto.
Io bevo solamente acqua del rubinetto da Aprile, in casi di emergenza è ammessa acqua in bottiglia di vetro. Al ristorante ormai non ci sono troppi problemi, molti hanno il depuratore (fra l’altro inutile). Giro sempre con una borraccia. E’ come smettere di fumare, ti fa sentire libero.
Io nel mio locale do acqua al rubinetto, fatta analizzare, e per l’acqua gassata ho ripreso le simpatiche buste di idrolitina…
Giustissimo!
C’è una bellissima campagna di Altraeconomia al riguardo. Si chiama Imbrocchiamola!
http://www.altreconomia.it/site/fr_raggruppamento_detail.php?intId=5
MI risulta che il rifiuto non si può sanzionare ma vorrei sbagliarmi.Comunque: perchè non proviamo ad interessare alla cosa i sindaci delle nostre città ? Credo che potrebbero fare parecchio, se non altro a livello promozionale, per il potere persuasivo che potrebbero esercitare sui ristoratori.
Mi permetto di contestare l’articolo facendo alcune precisazioni:
1)Non è vero che l’acqua potabile te la debbano dare gratuitamente. Secondo la normativa vigente (d. legislativo n°31 del 2001)l’acqua potabile anche senza trattamenti, quindi con presenza di cloro e cloroderivati tra cui i trialometani, puo’ essere imbottigliata e messa in vendita anche nei supermercati, quindi a maggior ragione in un ristorante. Se poi ve la offrono gratuitamente è un favore che vi fanno. 2) In italia generalmente si paga il pane ed il coperto e non il servizio, quindi non e’ vero che è inclusa nel servizio. Cosa diversa avviene in Francia come giustamente affermato da Manuela. 3) Qui riguarda personalmente la mia attività , la giustificazione che l’acqua microfiltrata deve essere fatta pagare meno in quanto al ristoratore costa meno della minerale è assolutamente pretestuosa, in quanto il gestore offre acqua, fresca declorata, non conservata, che salvaguarda l’ambiente, ecosolidale, buona per la salute (se ha una buona filtrazione e l’impianto è ben mantenuto). Vero è che il ristoratre generalmente non è mosso da queste nobili cause quanto piuttosto dalla comodità di eliminare ingombri, lavoro della gestione delle bottiglie e guadagnare, ma mi pare lecito anche moralmente. Da tenere presente che un’impianto di microfiltrazione ha un costo iniziale importante e destinato ad aumentare visti l’aumento delle materie prime. In oltre dieci anni di attività i rerigeratori hanno avuto un aumento medio del 5% annuale e temo che quest’anno avremo delle sorprese dato che i produttori non possono vendere sottocosto a meno che non siano presi per necessità .4) Perchè se un impianto di depurazione fa guadagnare o risparmiare tanto non ce l’avete tutti in casa, dove peraltro è ancor piu’utile? La troppa disinformazione in materia ha fatto si che le minerali vendano sempre di piu’ grazie ad alcune credenze indotte dalla pubblicità sul residuo fisso e proprio grazie a queste credenze si sono proliferati venditori senza scrupoli di depuratori ad osmosi inversa. Se volete sapere la verità sulle acque ad uso umano andate a cercare il mio sito sotto il link dieta e se qualcuno puo’ contestarmele, cosa di cui dubito fortemente,lo faccia cortesemente su basi scientifiche e non su pregiudizi o calcoli della serva.5) La campagna imbrocchiamola esiste da anni ed uno dei promotori fu il sindaco Cacciari. 6) Per Pasquale: i sindaci lo stanno già facendo con le case dell’acqua che per eliminianre il cloro al punto d’uso adottano la microfiltrazione. 7) E qui concludo: tra le acque potabili senza alcun trattamento e quelle conservate comunque propendo verso quelle potabili tanto i cloroderivati me li assumo in fase di lavaggio e cottura degli alimenti se non lo elimino al punto d’uso.
Io preferisco quella del rubinetto, ma nella casa nuova purtroppo ho il pozzo e l’acqua non è potabile, perciò ho dovuto fare messere un depuratore ad osmosi inversa osmotic ed ho risolto il problema! Alle bottiglie di plastica non ci tornerò mai più, sarebbe come regredire e fare un torto all’ambiente!
Io consiglio a tutti di fare questa scelta per preservare la nostra salute e l’ambiente!
L’acqua del rubinetto è molto più sana dell’acqua che stagna in bottiglie di plastica (anche per anni).
http://www.altreconomia.it/site/fr_raggruppamento_detail.php?intId=5
vi segnalo anche questo spettacolo teatrale che merita di essere visto (apre gli occhi sul mondo occulto del’acqua m minerale):
http://www.itineraria.it/
fontalpina ma dove hai letto che il coperto non include l’acqua? potresti indicare il riferimento normativo?
le case dell’acqua ti somministrano la stessa acqua che arriva a casa tua credi che il tubo che la porta sia diverso?
l’acqua potabile è quella che si può bere se un/a ristoratore dichiara di non avere acqua potabile chiamate l’ufficio d’igiene vuol dire che non ha i permessi.
le acque comunali o del sindato come dicono da qualche parte sono controllate tutti i giorni ed i risultati si trovano su internet (sono pubblicati per legge) quelle dele bottiglie ogni xx anni. provate a leggere l’etichetta.
il cloro inoltre è un gas che evapora se fai riposare l’acqua per qualche minuto.
Io sono stato in Giappone due volte, nel 2003 e nel 2009, e sono rimasto piacevolmente sorpreso nello scoprire che tutti, ma proprio tutti, i locali/ristoranti/trattorie offrono l’acqua di rubinetto gratis, e non solo fresca bensi’ GHIACCIATA (ed era Agosto…). C’erano quelli dove ti servono la caraffa a tavola e te la cambiano quando e’ vuota, quelli dove la cameriera gira per i tavoli con la caraffa e riempie i bicchieri a richiesta (e a noi, al quarto giro in 3 minuti, lascio’ la caraffa per disperazione), e quelli piu’ economici con il distributore self-service a parete (refrigerato anche quello, ovviamente).
per fontalpina.
nel "coperto" che è una antipatica usanza tutta italiana si dovrebbe intendere il solo posto a sedere che consuma il tovagliolo e le posate, poi a volte il pane gratis se non te lo fanno pagare. il "servizio" è compreso nel sovrapprezzo del costo del piatto di pasta, ossia è li che ci sta il guadagno dopo aver tolto il costo della materia prima, che, come sappiamo, per un piatto di pasta è ridicolo. pertanto sarebbe buona norma per un ristoratore che ci tiene a fare "servizio" e non solo guadagno a porre in tavola tutto il necessario e a guadagnarci dai costi dei piatti, poi se io ritengo il servizio adeguato ci lascio anche la mancia, ma mettere costi come "coperto" pane e acqua senza ancora aver deciso cosa mangiare, spesso, se si è anche solo in 4 persone se ne sono andate circa 20euro solo per essersi seduti!!!!pare una tangente!
cioè è come se quando compro le scarpe pago il coperto solo per sedermi a provare le scarpe…ridicolo.
ristoratori imparate ad essere gestori del buon servizio in uno dei pochi momenti piacevoli e conviviali delle nostre pesanti giornate!
Quello dell’acqua minerale è un affare con margini di guadagno altissimo senza nessuna fatica e nessun rischio, perciò i ristoratori non se lo faranno scappare.Purtroppo le leggi non tutelano il consumatore, che deve fare la scelta tra farsi spennare pagando l’acqua anche il 300% in più che al supermercato,e fare la parte del "morto di fame " chiedendo acqua del rubinetto. Complice il provincialismo degli italiani, temo che la pacchia per i ristoratori durerà ancora un bel po’.
trovo molto interessante questa discussione, ma la cosa che un po’ mi impressiona è che leggo molte delle cose che dite e se le prendo singolarmente le trovo quasi tutte ragionevoli! poi magari leggo pareri differenti e li trovo altrettanti ragionevoli.
credo che non si voglia appositamente fare chiarezza su questo tema così importante (e che fa girare un sacco di soldi).
me lo aspetterei prima di tutto dallo stato, ma rido -e piango- mentre lo scrivo.
ho letto con attenzione lo scritto di font’alpina alla pagina dieta e anche qui ho trovato spunti e argomenti mai trattati.
si può sapere chi è competente in tema di acqua (solamente i chimici?)?
chi potrebbe dirci se le fantomatiche casette dell’acqua ci danno dell’acqua uguale a quella del rubinetto di casa nostra, facendocela però percepire come diversa e migliore (a parte la frizzate che per forza ha qualcosa in più)? voglio sperare che non siano state davvero pensate come accentratori di code persone, che in provincia le raggiungono spesso con tante, troppe auto… per quale obiettivo poi?
concludo dicendo che le dinamiche che caratterizzano il complesso tema dell’acqua di rubinetto o di bottiglia in italia siano molto simili a quelle che noi italiani applichiamo ad altri contesti… mi viene in mente il WIFI: dappertutto se esercizi pubblici, aeroporti, comuni, etc. possono dare il servizio facendolo pagare, lo fanno.