acqua minerale in bottiglia

L’acqua minerale Lete propone una pubblicità comparativa dove confronta il contenuto di sodio di cinque acque effervescenti naturali (Lete, Ferrarelle, Uliveto, Santagata e Gaudianello). La grande tabella occupa quasi metà  pagina ed evidenzia lo scarso contenuto di sodio dell’acqua Lete (5 milligrammi per litro), rispetto alle altre bottiglie che ne contengono da 4 a 26 volte di più (da 49 a 133 milligrammi).

L’altro elemento che balza all’occhio è che Lete risulta l’unica acqua “indicata per le diete povere di sodio”. Non ci sono dubbi, dopo avere guardato la pubblicità e confrontato i valori sulla tabella, il consumatore con problemi di alta pressione quando va al supermercato sceglie senza esitazioni Lete.

Il messaggio pur proponendo valori corretti, trae facilmente in inganno il lettore  poco avvezzo a districarsi con i numeri, soprattutto quando sono espressi in milligrammi e sono riferiti a sali minerali.

La pubblicità non dice che il sodio è regolarmente presente nell’alimentazione quotidiana in quantità ragguardevoli. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione ogni italiano assume mediamente 4 g o se preferite 4.000 mg di sodio al giorno, che dovrebbero essere dimezzati. A questo punto basta rileggere la tabella della pubblicità, per rendersi conto che i milligrammi contenuti nelle acque minerali hanno un’incidenza del tutto irrilevante.

L’acqua Lete aiuta davvero?

Ridurre il sodio aggiunto negli alimenti è un giusto obiettivo, ma per ottenere questo risultato occorre limitare l’impiego di sale da cucina e, soprattutto, mangiare cibi poco salati, mentre incide poco la scelta  dell’acqua minerale piuttosto che un’altra. L’80% dell’assunzione di sale e di sodio, arriva dai i cibi pronti, dai prodotti a base di cereali e da molti alimenti industriali in cui il sale è usato come conservante o per dare maggior palatabilità, la rimanente quota proviene dal sale aggiunto a tavola e in misura minima all’acqua.

Bere ogni giorno due litri di acqua Lete, consente di risparmiare 90-100 mg di sodio rispetto alle altre acque citate nella pubblicità, in altre parole si tratta di una riduzione di circa il 2,5% sul sodio totale giornaliero. Questo aspetto però non è scritto nella pubblicità. Se le cose stanno così vale  davvero la pena bere acqua minerale? Io a Milano bevo l’acqua del rubinetto che contiene solo 14 mg di sodio per litro, un valore che fa concorrenza all’acqua Lete. Anche a Novate Milanese i valori del sodio variano da 9 a 12 mg/l….. cercando ancora in rete è facile scoprire che spesso e volentieri l’acqua è povera di sodio.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos

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Paoblog
Paoblog
1 Dicembre 2012 17:33

Secondo le analisi allegate all’ultima bolletta di Amiacque, a Corbetta (MI)l’acqua potabile ha un contenuto di Sodio pari a 4 – 5 mg./litro

giorgia
giorgia
6 Dicembre 2012 09:52

Giusto, Paoblog ! Assumiamo fra 2000 e 4000 mg di Na al giorno e dovremmo preoccuparci delle acque ? Questo dimostra quanto è inutile e fuorviante tutto questo parlare del contenuto bromatologico dei cibi alla popolazione che non ha nessun rudimento di nozioni biochimiche o nutrizionali ! E nessuno pensa che l’acqua di mare sarà salata, ma l’acqua da bere è sempre dolce……. :-)) Questa cosiddetta "informazione" che si limita al contenuto bromatologico , lungi da acculturare il " popolo" , serve solo all’industria che ha mano libera se i " consumatori " sono ignoranti e credono di essere sapienti.