Solo prodotti non confezionati e bevande alla spina: è la formula dalla nuova catena di punti vendita che ha scelto come insegna Negozio Leggero. Una rete di locali che coniugano tutela dell’ambiente e imprenditoria, un progetto commerciale sì, ma anche culturale, per consumare meglio e in modo più consapevole. La diffusione è affidata a un franchising “alternativo”, che ha appena inaugurato nuove aperture a Roma (in via Chiabrera 80, zona San Paolo), Milano e Asti. Altri negozi si trovano a Torino, Novara, Moncalieri.
Sugli scaffali – o meglio, nei distributori – si trovano 1200 referenze: alimentari, detersivi, igiene personale, libri, pannolini lavabili e altri articoli per l’infanzia, cosmesi, dal biologico al locale fino al tradizionale. Niente imballaggi, scatole, flaconi, incarti di cellophan, ma solo prodotti sfusi. «Il primo negozio è stato aperto a Torino tre anni fa – spiega Lidia Signori, responsabile della comunicazione – con la volontà di espandersi a livello nazionale attraverso una rete di franchising molto selezionato: e questo spiega perché i negozi sono ancora pochi».
I cardini dell’attività sono, oltre alla riduzione dei rifiuti grazie all’eliminazione degli imballaggi, un’attenta attività di ricerca che analizza tutte le filiere produttive per cercare i fornitori e un servizio di informazione alla clientela, per spiegare al consumatore cosa sta acquistando.
Come funziona il Negozio Leggero? La distribuzione “alla spina” di prodotti alimentari, per la cura della casa e della persona permette di acquistare alimenti, detersivi, basnoschiuma… senza imballaggi, contribuendo a ridurre la produzione dei rifiuti domestici. Inoltre, la ricerca della qualità e il controllo di filiera su tutte le referenze permettono di avere prodotti di alta gamma a un prezzo inferiore rispetto al corrispettivo confezionato. Il cliente può acquistare nel negozio i contenitori la prima volta e poi riutilizzarli, oppure portare i propri contenitori da casa e riempirli.
Continua Lidia Signori: «La riduzione dei prezzi – analoghi e a volte inferiori a quelli della GDO – è legata soprattutto all’eliminazione degli imballaggi che, oltre a pesare nella gestione dei conti pubblici per lo smaltimento, incidono anche sulle tasche dei cittadini dal 30% al 70% a seconda dei prodotti. Il packaging incide meno su prodotti come pasta o legumi, parecchio su detersivi e spezie, sia per il tipo di confezione (per esempio, il barattolino di vetro con tappo della cannella) sia per il marketing, la pubblicità, l’etichettatura e così via».
Nel Negozio Leggero si fa anche cultura ambientale e alimentare con un calendario mensile di incontri tematici, corsi di approfondimento, presentazioni di libri e laboratori pratici di cosmesi naturale, cucina o saponificazione casalinga.
L’idea di creare una rete di negozi specializzati nella vendita di prodotti sfusi è venuta a Ecologos, un ente di ricerca ambientale che nel 2009 ha aperto il primo punto vendita a Torino e coordina progetti nazionali per la distribuzione di detersivo alla spina nei supermercati, il Riducimballi (www.riducimballi.it) che coinvolge 30 comuni laziali che hanno attivato sul territorio diversi percorsi di riduzione dei rifiuti alla fonte, come la “Fontana Leggera” per la distribuzione di acqua pubblica liscia e gasata.
Aggiunge Cinzia Vaccaneo, presidente di Ecologos: «I negozi sono molto eleganti, ambienti piacevoli e rilassanti. Ma noi puntiamo soprattutto sulla convenienza, per evitare che il punto vendita venga erroneamente percepito come una “boutique” di lusso. Nei Negozi Leggeri si spende come al supermercato.
Per questo cerchiamo di mediare tra i prezzi delle private label (i prodotti a marchio del supermercato) e i marchi delle multinazionali, ovviamente a parità di formulazione.
Per farsi un’idea, ecco i listini di alcuni prodotti:
– detergente piatti: 0,8 €/kg
– vino barbera Piemonte, 11 gradi: 1,99 €/litro
– pasta: 1,4 €/kg
– riso Thaibonnet: 1,97 €/kg
– caffè 50% arabica, 50% robusta: 1,62 €/etto
Mariateresa Truncellito
foto: Negozio Leggero
Per maggiori informazioni:
Elenco punti vendita
Torino – via Napione 37/E
Torino – via San Tommaso 5
Moncalieri (TO) – via Carlo Alberto 4
Novara – viale Roma 6/C
Milano – via Anfossi 13
Asti – P.zza Statuto 25
Roma – via Chiabrera 80
Alcune tipologie di prodotti alimentari esempio la pasta secca possono però essere vendute solamente confezionate all’origine e con gamme obbligatorie! (Vedi norme metrologiche a disciplina della materia).
Ottima segnalazione,
io sono della provincia di Como e non ci sono negozi così!
L’unico negozio simile è Ecocorner di Villa Guardia perchè ha tantissimi detersivi alla spina e mi sono trovata cliente, ormai da più di 2 anni faccio i miei acquisto e sono felice perchè ho ridotto notevolmente i rifiuti ed è cambiato anche il mio modo di fare rifiuti, riciclo molto di più!Vi lascio il sito per chi è della zona http://www.ecocorner.it
Mi sembra assurdo che comunque un’iniziativa di questo genere non coinvolga almeno tutti i capoluoghi! Cambieresti è collegato a Casalecchio, mi aspetto di ricevere cose vicine al mio territorio! Non m’interessa il negozio leggero di Moncalieri!! Scopro poi che è un franchising e penso che sia la solita catena multinazionale che ci sciroppa prodotti poco controllati e che, in ogni caso, manda al macello i poveri piccoli negozianti! Io non vado mai al supermercato! Perchè non attrezzare ogni negozio con qualche prodotto alla spina, anzichè fare negozi nuovi??? Non mi va di dare i miei soldi all’ennesima multinazionale estera!!!
Evitiamo di fare i soliti italiani ABITUDINARI.trovo questi negozi fantastici..avanti tutta..ci sono stata(proprio a quello di moncalieri)e devo dire ke la gentilezza e la competitività degli addetti alla vendita si sposano bene cn la semplicità e la genialità dei prodotti spacciati..andate alla grande:-D