Stati Uniti, meno carne di manzo e calano le emissioni di CO2. Uno studio su come cambia la dieta degli americani e su come l’ambiente ci guadagna
Stati Uniti, meno carne di manzo e calano le emissioni di CO2. Uno studio su come cambia la dieta degli americani e su come l’ambiente ci guadagna
Beniamino Bonardi 5 Aprile 2017Tra il 2005 e il 2014 negli Usa il consumo di manzo è calato del 19%, il che equivale a una riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2) pari a quella prodotta da 39 milioni di auto. I cambiamenti nella dieta degli americani non hanno riguardato solo la carne di manzo, ma anche altri alimenti ad alta intensità di carbonio, come latte, carne di maiale, frutti di mare e sciroppo di mais. Tutti questi cambiamenti hanno significato minori emissioni di CO2 pari a quelle di 57 milioni di auto e una riduzione delle emissioni pro capite del 10%. La riduzione dei gas a effetto serra avrebbe potuto essere ancor più significativa se, contemporaneamente, non fosse aumentato il consumo di altri alimenti ad alta intensità di carbonio, come formaggio, yogurt e burro.
Questi dati sono contenuti in un rapporto del Natural Resources Defense Council (NRDC), intitolato Less Beef, Less Carbon, da cui emerge che, nonostante nel decennio 2005-2014 la popolazione statunitense sia aumentata del 9%, il minor consumo di carne di manzo ha comportato una riduzione solo del 3% delle emissioni di gas a effetto serra provocate dalla dieta.
Nel 2014 la carne di manzo era considerata ancora la causa del 34% delle emissioni di gas serra legate al settore alimentare, mentre pollo e formaggio erano responsabili dell’8% ciascuno, il maiale del 7%, le uova del 3% e tutti gli altri alimenti di un altro 34%.
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Negli stati uniti il contributo ai gas serra dell’agricolura e’ il 9%, quello della fermentazione enterica e’ un terzo di quella agricola (il resto ‘e dovuto a concimazione, irrigazione, ecc).
fonte: https://www.epa.gov/ghgemissions/sources-greenhouse-gas-emissions
In sostanza il contributo ai gas serra dell’allevamento e’ il 3% del totale, anche se l’alimentazione fosse totalmente priva di carne (eliminando quindi anche concimazioni naturali e mangimi per animali domestici) gli impatti ambientali sarebbero ben poco rilevanti.
Maurizio
Non è solo questione di gas serra, diminuendo il consumo di carni e derivati si trae beneficio in salute e si
salvaguardia l’ambiente.
Per quanto riguarda il beneficio in salute siamo d’accordo. Per la salvaguardia dell’ambiente i dati dell’agenzia per la protezione ambientale statunitense (ma anche quella europea) mostrano come non sia vero. L’allevamento porta circa il 3% di gas serra, una sua riduzione avrebbe vantaggi ambientali ben poco rilevanti.
Maurizio
Vedremo in USA una graduale rivoluzione alimentare e salutistica, che trasformerà anche l’ambiente e la deriva insostenibile che ha preso.
Questo perché gli americani sono molto concreti e quello che razionalmente si dimostra migliore sotto tutti i punti di vista, sarà scelto e preferito dalla maggioranza della popolazione che ha preso coscienza.
Nonostante Trump ed il ritorno al passato della sua politica ambientale.