Il 14 febbraio 2017 l’Ospedale Bambin Gesù di Roma pubblica il resoconto di uno studio durato 4 anni sulla pericolosità del fruttosio nell’alimentazione dei bambini, con dati che appaiono grossolanamente errati. La ricerca fa probabilmente confusione tra zucchero e fruttosio. La nota del Bambin Gesù evidenzia come l’abuso sistematico del fruttosio aggiunto ai cibi e alle bevande, ha gli stessi effetti pericolosi dell’alcool.
Purtroppo questi dati sono ripresi da 30 testate online tra cui TgCom24, La Stampa e altri siti scientifici come Leonardo. Anche sulla carta stampata Il Messaggero e L’Avvenire pubblicano la notizia con un certo risalto. Nessuno si accorge degli errori talmente grossolani da fare sobbalzare sulla sedia un neolaureato in materie scientifiche. Nel testo del Bambin Gesù si dice che “Il nemico dei bambini è il fruttosio aggiunto presente negli sciroppi e nei dolcificanti largamente utilizzati dall’industria nelle varie preparazioni alimentari (marmellate, bevande, merendine, succhi di frutta, caramelle). Basti pensare che una sola lattina di bevanda zuccherata contiene il doppio della quantità giornaliera di fruttosio indicata per l’età pediatrica (circa 25 grammi). Un barattolo di marmellata confezionata ha una concentrazione di fruttosio 8 volte maggiore del fabbisogno quotidiano; una merendina …. una bottiglietta di succo di frutta …”.
Questi dati sono sbagliati. Secondo la tabella (vedi sopra) una lattina di bibita da 330 ml contiene 45 g di fruttosio! In realtà i grammi sono circa 37 e di questi generalmente solo una parte sono di fruttosio. A questo punto viene spontaneo chiedersi quale tipo di bevanda sia stata scelta e quale sia il contenuto della lattina. Inoltre, è lecito domandarsi quali fonti siano state utilizzate per stimare il contenuto di fruttosio, nonché gli apporti nella dieta dei bambini e degli adolescenti. Le tabelle CREA citate come fonte, riportano il contenuto di zuccheri solubili e non specificatamente quello del fruttosio, che rappresenta soltanto una parte dell’apporto complessivo. Guardando gli esempi riportati nella tabella, sorge il dubbio che il contenuto di zuccheri nel database del CREA sia stato attribuito interamente al fruttosio.
Inoltre anche laddove si parla di fabbisogno di fruttosio i dati sono errati, perché è assai probabile che si sia utilizzato il valore limite per il consumo di zuccheri aggiunto non solo per il fruttosio, ma per tutti gli zuccheri aggiunti. C’è un altro elemento su cui riflettere, il fruttosio è un ingrediente poco utilizzato in Italia come dolcificante essendo presente in pochi cibi industriali.
Abbiamo comunicato telefonicamente le nostre perplessità agli autori la mattina del 15 febbraio senza successo. Lo abbiamo ribadito 24 ore dopo in modo vivace. Oggi verso le 13,00 l’articolo è stato ritirato ed è arrivata anche una telefonata di ringraziamento. Il problema su cui vorremmo focalizzare l’attenzione è però un altro. L’ufficio stampa del Bambin Gesù ha detto che nessun giornale si è accorto dell’errore. Questa storia evidenzia quanto sia diffusa l’abitudine di lavorare con il sistema del “copia e incolla” sia da parte di blogger, sia da parte dei giornalisti. In troppe redazioni si è dimenticata la prima regola di questo mestiere: verificare la fonte e controllare i dati.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Parliamo degli zuccheri totali:
Una succo di frutta ne ha dai 28 i 35 gr ( su 200 ml ) In parte sono zuccheri della frutta e in parte zuccheri aggiunti ( di solito 50 e 50)
La marmellata se ha un alto contenuto di frutta ne ha 45/50 grammi per 100 gr di prodotto….sembrano tanti, ma di marmellata non se ne mangiano più di 25 gr per volta, il suvcco invece si beve tutto.
Conclusione: i succhi di frutta sono bombe di zucchero.
Il fruttosio non viene usato in Italia ma si trova nel sciroppo di glucosio fruttosio che si ricava dal mais. Anche quest’ultimo si trova non spessissimo. Certamente non si trova nelle bibite: basta leggere l’etichetta.
Neanche all’estero viene usato direttamente il fruttosio: si usa per motivi di prezzo lo sciroppo di mais ad alto tenore di fruttosio. Ci sono comunque anche da noi bibite, specie di primo prezzo, dolcificate col glucosio-fruttosio.
Poi c’è anche chi ha tentato la strada di vendere il fruttosio come alternativa “naturale” e quindi sana al saccarosio (vi ricordate la pubblicità del the per bambini con slogan “caffeina no, fruttosio sì”?) ma spero che abbia avuto scarsissimo successo commerciale.
Una grossolana cantonata del Bambin Gesù amplificata dai venditori di notizie ignorate, sui dati del contenuto di fruttosio negli alimenti, ma i risultati dello studio durato quattro anni sugli effetti degli zuccheri aggiunti sul fegato dei bambini, non vanno assolutamente ignorati.
Forse è ancora peggio che se la causa fosse stata solo del fruttosio, facilmente riducibile nella dieta dei piccoli, ma se l’eccesso di zuccheri che tutti i bambini consumano, causa i danni verificati al fegato, ci sarebbe da preoccuparsi maggiormente e divulgare correttamente questa notizia per allertare i genitori e sensibilizzare i pediatri.
Mentre costringere i produttori a ridurre gli zuccheri negli alimenti e bevande mirati per i bambini, è una battaglia con poche speranze, perché mette in gioco il fatturato della rincorsa alla dolcezza sempre maggiore.
Oggi i bambini non si nutrono ne bevono per fame e sete, ne per sano appetito, ma per la stimolazione dei sensi di quello che gli propiniamo.
E’ questa eccessiva e costante stimolazione dei sensi, la causa di tutti i problemi alimentari di dipendenza da cibo che causa sovrappeso, diabete ed altre possibili e diffuse dipendenze future.
È abbastanza chiaro che abbiano usato come riferimento le tabelle nutrizionali di alimenti statunitensi, dove lo zucchero da cucina (di canna o di barbabietola, ovvero saccarosio) è sostituito per ragioni di costi dallo sciroppo di mais ad alto tenore di fruttosio, ed è presente quasi in qualsiasi alimento ed in quantità superiori a quelle europee per il gusto ormai assuefatto al dolce dei consumatori nordamericani.
Sarebbe comunque essenziale iniziare una campagna di demonizzazione degli zuccheri, sia il comune saccarosio che il ben peggiore fruttosio (che ha davvero effetti metabolici ed epatici simili all’alcol), che è la principale causa di malattie e mortalità nel mondo occidentale (sia per gli effetti metabolici che per le conseguenze di sovrappeso e obesità).
Il saccarosio (lo zucchero comunemente usato in cucina) è formato da glucosio e fruttosio, quindi il 50% dello zucchero è fruttosio, gli sciroppi derivati dal mais utilizzati dall’industria contengono il 55-60% di fruttosio inoltre il fruttosio come tale comincia a essere utilizzato come dolcificante ritenuto in qualche modo “naturale”. Mentre la quota di fruttosio naturalmente contenuta nella frutta non è tale da destare preoccupazione, anzi il consumo di frutta va incoraggiato, l’eccesso di fruttosio da altre fonti può essere, direttamente o indirettamente tramite la stimolazione della produzione di acido urico, chiamata in causa per lo sviluppo di ipertensione arteriosa anche nei bambini. Inoltre, come già ricordato, gli zuccheri semplici sono in parte responsabili della attuale epidemia di obesità anche in età pediatrica.
Non esiste un fabbisogno minimo di fruttosio nella dieta ma, al contrario un limite massimo di zuccheri semplici da non eccedere e ampiamente superato dai nostri bambini.
In conclusione la segnalazione del Bambino Gesù contiene numerosi e grossolani errori, tuttavia non va sottovalutata la pericolosità di un consumo eccessivo di fruttosio come invece sembra di evincere dal vostro commento.
Siamo d’accordo sul problema zuccheri presenti in eccesso nella dieta noi pubblichiamo decine di articoli l’anno
L’eccesso di fruttosio rappresenta un grosso problema e non è una notizia falsa ma una notizia su cui informarsi bene. L’eccesso di fruttosio è gestito, dal corpo, peggio di quello del saccarosio soprattutto nel fegato. Si nasxonde bene, passando come qualcosa di “naturale”: le marmellate “con soli zuccheri della frutta” ma non è solo frutta ma c’è zucchero d’uva, idem i succhi di frutta “dolcificati con zucchero d’uva” e altri prodotti dove sciroppo di glucosio-fruttosio è presente. Il fruttosio rappresenta una minaccia nascosta e pericolosa per il corpo
Grazie per aver sottolineato che:”L’ufficio stampa del Bambin Gesù ha detto che nessun giornale si è accorto dell’errore. Questa storia evidenzia quanto sia diffusa l’abitudine di lavorare con il sistema del “copia e incolla” sia da parte di blogger, sia da parte dei giornalisti. In troppe redazioni si è dimenticata la prima regola di questo mestiere: verificare la fonte e controllare i dati.”
Il mio sogno è uno sportello on line a cui inoltrare l’informazione spazzatura di cui la Rete abbonda e, mi spiace doverlo dire, anche per mano degli addetti ai lavori.
Provvederò a far girare questo articolo perché merita l’attenzione del grande pubblico.
con stima, monica mimangiolallergia
ci sono esperti medici nutrizionisti e studi che sostengono il consumo di frutta (e quindi di fruttosio naturalmente contenuto), senza dare adito a pericoli particolari per la salute. il problema, come nell’articolo già descritto, risiede nella quantità di zuccheri aggiunti ai vari prodotti alimentari. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23497350
Concordo con Luigi sull’effetto non rilevante sui parametri glicemici del consumo di frutta fresca, se non eccessivo e comunque compreso nelle famose ed irraggiungibili salvo eccezioni, raccomandazioni delle 5 porzioni giornaliere di frutta e verdura.
Meglio preferire la verdura alla frutta, ma per la prima la fattibilità reale rimane per le due porzioni ai pasti, sempre che ci siano regolarmente tutti i giorni; mentre per la frutta ci sono più occasioni, ma meglio se lontane dai pasti, non aggiunte a cereali ed amidi ed alternate anche da frutta secca ricca di nutrienti ma povera di zuccheri.
Se l’indagine avesse parlato di eccesso di zucchero e non di fruttosio non ci sarebbero stati motivi per ritirarla.
il problema sta nell estrapolare una molecola dal suo contesto naturale,ovviamente il fruttosio senza pectine ed altre fibre naturalmente contenute nella frutta ,non avrà lo stesso effetto di un frutto, piu uno zucchero entra velocemente nel circolo ematico,piu si avranno ripercussioni sull andamento glicemico con danni conseguenti quali ipoglicemia e deficit di attenzione nei bambini e non solo.il fruttosio inoltre non seguendo il ciclo di krebs,ma la via dei pentoso fosfati,può in effetti danneggiare i reni,se ripeto, estrapolato dal suo naturale contesto. l uso degli sciroppi di mais industriali sono deleteri in ogni caso .sarebbe anche da approfondire l uso di edulcoranti nei prodotti chiamati” light,che io personalmente vieterei a tutti,non solo ai bambini