Solo il 3% dei britannici pensa che gettare il cibo nella pattumiera sia socialmente deprecabile, mentre il 74% è attento a spegnere le luci quando esce da una stanza e il 55% abbassa il riscaldamento di casa e il 32% ha cambiato il fornitore di energia per avere bollette più basse. È quanto emerge da un sondaggio effettuato su cinquemila persone da Sainsbury, la terza catena di supermercati del Regno Unito, che sta lanciando una campagna contro lo spreco alimentare (il cui valore ammonta, per una famiglia media britannica, a 700 sterline l’anno, mentre gli accorgimenti sul consumo di elettricità e riscaldamento consentono di risparmiarne 305, cioè meno della metà).
La maggioranza dei britannici ha una percezione distorta del valore del cibo che si spreca in famiglia. La stima è pari al 10% della spesa alimentare mensile (400 sterline l’anno) quando in realtà è quasi il doppio. Il 70% degli intervistati ritiene che programmare i pasti e fare la spesa con una lista non serva a risparmiare. In realtà compilare una lista fa risparmiare mediamente 145 sterline l’anno. Vi è anche uno scollamento tra ciò che le persone dicono di fare e ciò che effettivamente fanno. Il 95% degli intervistati si dichiara fiducioso nel congelamento del cibo, il 37% ammette di non utilizzare gli avanzi, cosa che invece consente di risparmiare 260 sterline l’anno. Secondo il sondaggio l’86% delle persone compra gli ingredienti per uno specifico piatto, sapendo che poi avrà difficoltà ad utilizzarli per altre pietanze.