Sport drink sotto accusa: possono danneggiare i denti e favorire il sovrappeso se non usati correttamente. I risultati di uno studio dei dentisti inglesi
Sport drink sotto accusa: possono danneggiare i denti e favorire il sovrappeso se non usati correttamente. I risultati di uno studio dei dentisti inglesi
Agnese Codignola 1 Luglio 2016“Irresponsabile”, così la British Dental Association ha definito il comportamento dei produttori di sport drink, dopo la pubblicazione di uno studio dell’Università di Cardiff sul British Dental Journal. L’accusa rivolta alle aziende è di pubblicizzare e vendere bibite a ragazzi che non hanno bisogno e ne traggono quindi solo danni per i denti e per l’eccesso di calorie. Gli sport drink sono ricchi di zuccheri e hanno un pH basso, che favorisce la carie, tanto da essere consigliati, teoricamente, solo a chi fa svolge un’attività sportiva molto intensa, perché in quel caso i danni vengono controbilanciati dai benefici. Per le altre persone – tuonano i dentisti inglesi – sono più che sufficienti acqua e latte.
Nello studio che ha scatenato la reazione degli specialisti, sono stati selezionati 160 ragazzi di quattro scuole del Galles del sud di età compresa tra i 12 e i 14 anni. A tutti sono state poste diverse domande sulle abitudini di consumo in relazione alle bevande. Il risultato è stato abbastanza sorprendente: l’89% beveva o aveva bevuto sport drink, e il 68% lo faceva regolarmente, cioè da una a sette volte alla settimana. L’elemento che ha disorientato i ricercatori è che quasi nessuno dei ragazzi e neppure iloro genitori aveva la percezione che quelle bibite potessero costituire un fattore di rischio per i denti e dare una bella spinta alla bilancia. Secondo la metà degli intervistati erano solo bevande come altre da bere in compagnia.
La rilevazione ha fatto emergere alcuni elementi chiave sui quali occorrerebbe intervenire. Otto ragazzi su dieci bevono sport drink perché li trovavano in molti negozi, compresi quelli vicini a scuola, e perché hanno un prezzo accessibile. Da qui la richiesta, fatta dall’associazione dei dentisti, di vietarne la vendita negli shop e nei supermercati localizzati in prossimità di scuole e luoghi di ritrovo dei giovani, e di evitare sconti e prezzi troppo bassi. Il 90% degli intervistati ha dichiarato di apprezzare gli sport drink per il gusto dolce, e solo il 18% sa che si dovrebbero bere soltanto dopo un’attività sportiva di grande sforzo. Anche in questo caso, si potrebbe pensare di modificarne il gusto rendendolo meno attraente per i più giovani.
Pronta la reazione dei produttori, riuniti nella British Soft Drinks Association, che hanno ricordato di aver deciso, nello scorso mese di gennaio, di evitare ogni pubblicità diretta ai ragazzi con meno di 16 anni, compresa quella su internet, e di avere in progetto ulteriori restrizioni per la vendita nei pressi delle scuole. Le aziende si sono difese ricordando che sulle confezioni è sempre posta la dicitura “da consumare con moderazione”. Altrettanto rapida e secca la replica dell’associazione dei dentisti, che attraverso Russ Ladwa, il presidente, ha detto: “Stiamo vedendo da tempo un aumento di carie e altre malattie dentali, soprattutto a carico dello smalto, in alcune categorie di atleti come i giocatori di football e in generale di persone che fanno con regolarità sport faticosi. Aggiungere queste bevande a quelle che i ragazzi consumano per divertimento costituisce un pericolo e i genitori devono essere consapevoli, così come lo deve essere il governo, preposto alla tutela della salute dei cittadini. Raramente gli sport drink fanno bene, e possono costituire un pericolo per la salute orale e non solo”.
Gli autori dello studio fatto notare che c’è grande confusione tra energy e sport drink, anche se dal punto di vista della salute,le diversità non sono così marcate. Entrambe le bevande sono da sconsigliare alla stregua dei soft drink.
© Riproduzione riservata
Le donazioni si possono fare:
* Con Carta di credito (attraverso PayPal): clicca qui
* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264
indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare
Giornalista scientifica