Una dieta sostenibile per riuscire a sfamare tutti nel 2050, limitando l’impatto ambientale. Bastano pochi cambiamenti, senza dover diventare vegani
Una dieta sostenibile per riuscire a sfamare tutti nel 2050, limitando l’impatto ambientale. Bastano pochi cambiamenti, senza dover diventare vegani
Beniamino Bonardi 16 Giugno 2016Secondo una ricerca del World Resources Institute (WRI), sarebbe sufficiente che l’americano medio riducesse il consumo di carne e di prodotti lattiero-caseari per dimezzare l’impatto ambientale della produzione alimentare, in termini di consumo di terra, di acqua e di impatto sul clima. Più in generale, si tratta di trovare soluzioni per sfamare una popolazione mondiale in crescita, che attualmente vede un gap del 70% tra la produzione alimentare attuale e la domanda prevista nel 2050. Senza pensare a irrealistiche diffusioni generalizzate delle diete vegetariane e vegane, il passaggio a diete con un maggior contenuto di vegetali potrebbe ridurre questo gap del 30%. La ricerca, intitolata Shifting Diets for a Sustainable Food Future, indica che questo può essere ottenuto passando dalla carne di manzo a quella di maiale o dal pollame ai fagioli.
Il WRI fa l’esempio comparativo dei bovini e dei fagioli. Per ogni grammo di proteine, un bovino, che si distingue per il suo elevato impatto ambientale, consuma 20 volte più terra e genera emissioni di gas serra 20 volte maggiori rispetto ai fagioli. La carne di manzo costa anche almeno tre volte più dei fagioli.
Molte persone, soprattutto nei paesi ricchi, assumono più proteine, rispetto al loro fabbisogno, e quindi, afferma lo studio, possono ridurre carne e latticini, soddisfacendo facilmente il loro fabbisogno di proteine. L’uomo americano medio, ad esempio, assume circa 100 grammi di proteine al giorno, cioè quasi il doppio della quantità di cui ha bisogno (56 grammi). Le proteine che già assume da vegetali, come fagioli, cereali, soia e verdure, sono di poco inferiori al suo fabbisogno.
Per aiutare i consumatori ad adottare una dieta sostenibile in modo facile, il WRI ha realizzato una Protein Scorecard (vedi sotto), che classifica i vari alimenti vegetali e animali in base al loro impatto ambientali, valutato in termini di emissioni di gas ad effetto serra, consumo di suolo e di acqua. Inoltre viene indicato il costo orientativo delle proteine contenute in vati alimenti e il loro contenuto ogni 100 grammi.
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Senza fare politica spiccia ma solo un minimo di sociologia, possiamo dire che i ricchi del pianeta con il loro consumo alimentare, hanno un grosso impatto ambientale, mentre i poveri per forza maggiore, compensano con un impatto molto ridotto.
Se poi consideriamo che i ricchi sono in numero decisamente minore delle fasce povere della popolazione mondiale, in pochi impattano molto e viceversa.
In definitiva, se fossimo tutti ricchi distruggeremmo il pianeta in pochi anni, perché essere ricchi e mangiare da poveri non credo sia realizzabile da questa coscienza umana.
“Senza pensare a irrealistiche diffusioni generalizzate delle diete vegetariane e vegane…”
Perchè cosa c’è che non funziona in un regime alimentare privo di derivati animali? Cosa non risulta efficiente da un abbassamento delle immissioni inquinanti provocate dagli allevamenti intensivi (anche di Suini, Avicoli o altre specie). Cosa c’è di strano nel radicare un cambiamento doveroso che in passato ha creato solo morte e devastazione ambientale? Perchè ridurre solamente i consumi per una questione prettamente di gusto? Senza tra l’altro coinvolgere altre abitudini deleterie in uso da decenni quali ad esempio il pellame nell’abbigliamento (uccisione gratuita di Oche, Conigli d’angora, Volpi, Visoni ecc.) o un lusso derivato dal consumo d’avorio (Elefanti e Rinoceronti).
Limitarsi ad una consapevolezza parziale non serve a nulla, piuttosto è utile solo per creare ipocrite opportunità di profitto.
Nella vita e nel creato non è mai una questione di tutto o niente. Ci sono cose giuste e sbagliate per ognuno e non per tutti ed aggiungo per fortuna filosofica e per biodiversità.
Nel pratico, ci sono esigenze metaboliche ed immunitarie diverse per ognuno di noi e se per la stragrande maggioranza della popolazione mondiale, una dieta solo vegetale può funzionare, per una grande porzione di abitanti del mondo questo non basta e servono alimenti più complessi e strutturati di derivazione e produzione animale ed altri ancora a cui serve proprio emoglobina pronta ed aminoacidi di tessuti animali.
Buon giorno a tutti! Concordo con il Sig Roberto Contestabile che non solo siano realistiche ma anzi che sia doveroso cercare di diffondere diete Vegetariane, Vegane rispetto al modello di dieta Western-Like per le seguenti ragioni ( mi scuso per la prolissita’ in anticipo!)
1)CONSIDERAZIONI ETICHE:
– ETICA SCIENTIFICA: confuta giustamente la pretesa differenza di essenza tra l uomo e gli animali non umani (segnatamente i mammiferi,) mostrando l impressionante affinita’ di sistema nervoso e di comportamento e dunque di vissuto fisiologico e psicologico e quindi di interessi tra la specie dominante e le specie dominate; le evidenze scientifiche sono reali e lo dimostrano:
a) Le recenti tecniche di NEURAL-IMAGING,
b) I recenti studi di ETOLOGIA COGNITIVA e di SCIENZE COGNITIVE
c) I PARAMETRI DI PROSSIMITA’ DARWINIANI di
a) omologia : quanto piu’ due specie sono vicine filogeneticamente tanto maggiori saranno i caratteri di somiglianza cognitiva per ascendenza.
b) analogia: quanto piu’ due specie si sono confrontate con scacchi adattativi tanto piu’ sviluppano performance cognitive simili
c) universalita’ : esistenza delle strutture di base , delle strutture neurobiologiche e fisiologiche , dei sistemi di neurotrasmettitori e recettoriali comuni che indicano espressioni cognitive sovrapponibili
Esse mostrano che:
Tutti i MAMMIFERI , ma anche gli UCCELLI ed i PESCI ( vedere la convenzione di Cambridge sulla Coscienza) sono coscienti, senzienti, hanno emozioni , sono capaci di affettivita’, hanno aspettative, hanno memoria ,percezioni, ricordi; interessi…
…gli animali quindi presentano caratteristiche emotive e cognitive pari e spesso maggiori di molti esseri umani definiti dal sistema giuridico”non paradigmatici” come persone con gravi lesioni cerebrali, infanti, persone in stato vegetativo ecc. (bibliografia disponibile a richiesta).Se il fondamento del diritto soggettivo sta nel l principio di similarita’ ( cioè situazioni simili devono essere trattate in modo simile): allora i maltrattamenti, le sofferenze e l uccisione di animali non umani per futili motivi ( come per soddisfare il palato, viste le evidenze scientifiche sulla salubrita’ delle diete vegetariane e vegane come specificato sotto ) non risulta quindi piu’ eticamente accettabile .
– ETICA UMANISTICA:
è sbagliato ritenere che ogni prova a favore della superiorita’ intellettuale / culturale umana possa valere come argomento a favore della violenza e del dominio. .Al contrario, piu’ si cerca di innalzare spiritualmente l uomo, piu’ lo si rende responsabile . Nella misura in cui l ‘uomo si distanzia per intelletto e cultura dalle altre specie senzienti, in quella precisa misura si accrescono le sue RESPONSABILITA’ ed i suoi DOVERI. Ogni futura prova di superiorita ’portata dall essere umano in termini di coscienza si traduce in accrescimento di gravita’ del dovere e della colpa, non di legittimazione delle inutili crudelta’ perpetrate.
LE DUE ETICHE SONO SINERGICHE
Piu’ è vero che gli animali sono senzienti e intelligenti,piu’ sono gravi i doveri dell uomo nei loro confronti; piu’ è vero che l uomo supera gli animali non umani in razionalita’ e spiritualita’ piu’ sono gravi i suoi doveri nei loro confronti e piu’ è DISONORATO nel perpetrare loro violenza e dominio.
2) CONSIDERAZIONI DI SALUTE
a) Sono centinaia gli studi che mostrano le relazione tra consumo di prodotti di origine animali e:
– malattie cardiovascolari,
– cancro ( ved studio dell IARC del 26.10.2015)
– diabete tipo 2,
– sindrome metabolica,
– sindrome acidificante,
– obesita’.
Tutti gli studi su un ‘alimentazione vegetariana e vegana mostrano per contro una riduzione dell incidenza di dette patologie. Sull argomento:
– Consultare Quaderni della Fondazione Veronesi: ” Vegetarianesimo: una scelta etica, di salute , di gusto”)
– Consultare la bibliografia scientifica molto estesa tratta da numerose riviste scientifiche su dette patologie e prodotti di origine animale da Pub Med ( disponibile a fornire i singoli articoli in inglese a richiesta )
b) Vedere inoltre rapporti Fao tra malattie del bestiame e malattie nell uomo uomo
c) Vedere inoltre rapporti tra utilizzo di
– antibiotici,
– anabolizzanti,
– beta bloccanti negli allevamenti e patologie nell ‘ uomo.
3) CONSIDERAZIONI AMBIENTALI e ETICA DELLA RESPONSABILITA’ DI UN MONDO SOSTENIBILE PER LE GENERAZIONI FUTURE
Vedere le relazioni sugli impatti ambientali del consumo di prodotti di origine animale :
– Water Foodprint,
– Carbon Foodprint,
– Nitrogen Foodprint,
– Ecological Foodprint degli allevamenti.
– Vedere lyfe cycle assestament.
– Vedere gli impatti delle deiezioni sull inquinamento degli ecosistemi.
– Vedere il rapporto tra indici di conversione per produrre un kg di proteine animali e kg di proteine vegetali.
4 ) CONSIDERAZIONI ECONOMICHE DEI CONSUMATORI
Vedere i costi al consumatore delle Piramidi Alimentari : un esempio la doppia piramide della Barilla ma ce ne sono molte altre: il conti della spesa risultano inferiori per i vegetariani e vegani.
Consiglio almeno alcuni testi di base per poter approfondire questi interessanti argomenti :
Su Etica e diritti degli animali:
“Trattato di biodiritto , la questione animale” di Rodota’ Castignone e Vallauri
“La questione animale; per una teoria allargata dei dititti umani” di Paola Cavalieri
“Gli animali non umani; per una sociologia dei diritti” di Valerio Pocar
“I diritti degli animali” di Silvana Castignone
“Gabbie vuote: la sfida dei diritti animali” di Tom Regan
“Diritti degli animali ed etica umana “ di Bernard Rollin
“La vita come si dovrebbe” di Peter Singer
“Liberazione animale” di Peter Singer
“Gli animali e l etica” di Francesco Allegri
Sulla continuita’ darwiniana fra caratteristiche cognitive ed emotive degli animali umani ed gli animali non umani:
“
“L intelligenza morale degli animali “ di Mark Bekoff
“Intelligenze plurime” di Roberto Marchesini”
“La Vita emozionale degli animali”di Mark Bekoff
“Il progetto grande scimmia” di Cavalieri e Singer
“Il terzo scimpanze’; ascesa e caduta del primate Homo sapiens” di Jared Diamond.
“Il bonobo e l ateo” di Frans de Waal
“Metafisiche delle scimmie” di Raymond Corbey
Su rapporti tra violenza sugli animali e psicologia della violenza negli uomini
“(Dis) Educazione alla violenza “ di Monica Bertini
“In direzione contraria” di Annamaria Manzoni
Un Saluto
Dott Bodrero Fabio Valerio
orno
Nel mondo animale, scientificamente, eticamente, per la salute e per la sopravvivenza della specie, ci sono carnivori e vegetariani.
Difficile trasformare un leone o un delfino in vegetariani, oppure un elefante o un panda in cacciatori carnivori; ci vorrebbero migliaia d’anni d’adattamento graduale, pena l’estinzione della specie.
La stessa cosa vale per il mammifero umano.
Ci sono voluti millenni, per trasformare il patrimonio genetico metabolico ed immunitario del carnivoro cacciatore raccoglitore, nell’agricoltore cerealiano prevalentemente vegetariano, e nell’allevatore latto-dipendente.
Anche se filosoficamente, eticamente e tante altre ragioni logiche e razionali potremo addurre, resta la realtà della natura degli abitanti della Terra, dalle origini, alle abitudini millenarie di tutte le civiltà che hanno vissuto sin d’ora il nostro pianeta.
Su altri pianeti e da noi fra qualche millennio, tutto è possibile, anche che ci estingueremo o ci trasmuteremo in “omo-vegetarianus”, ma con molta calma e gradualità, soprattutto per i leoni, gli evoluti delfini ed i carnivori genetici.