Starbucks CoffeeLa reputazione come azienda socialmente responsabile, che il colosso delle caffetterie Starbucks si è costruito negli anni, rischia di essere incrinata dalla questione dell’olio di palma. La vicenda riguarda l’olio importato dal Sud-Est asiatico, che questa estate è stato teatro di migliaia di incendi, per la maggior parte di natura dolosa,  mirati a distruggere le torbiere, per far posto alle coltivazioni di palma da olio e di caucciù ( in questo caso per la produzione di carta).

Dopo avere raccolto 300.000 firme per la petizione che chiede a Starbucks di tagliare ogni legame con la deforestazione e la produzione irresponsabile dell’olio di palma, diverse associazioni hanno chiesto  al presidente e amministratore delegato della società, Howard Schultz, di adottare in breve tempo una chiara politica di approviggonamento in modo da dire no all’aacquisto di olio di palma proveniente da deforestazione, da torbiere e dallo sfruttamento dei lavoratori, compresi i minorenni.

© Riproduzione riservata

sostieniProva2Le donazioni si possono fare:

* Con Carta di credito (attraverso PayPal): clicca qui

* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264

 indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare

0 0 voti
Vota
2 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Andrea
Andrea
14 Gennaio 2016 14:12

Buongiorno, se possibile gradirei un vostro commento sull’articolo del seguente link:
http://www.wired.it/scienza/medicina/2016/01/12/perche-odio-olio-di-palma/
Premetto che conosco la materia superficialmente, seguendo piu’ i titoli che addentrandomi in attente letture. Ho l’impressione che non si tratti solo di questioni legate alla salute/ambiente, ma che vi possano essere altri interessi. Articoli di testate diverse esprimono pareri contrastanti, tutti suffragati da “dati” di esperti. Termino dicendo che anch’io controllo l’etichetta e cerco di evitare i prodotti con l’iolio di palma, una volta mi e’ capitato di confrontare un alimento con e senza tale olio: la percentuale di acidi grassi saturi era superiore nel prodotto senza olio di palma e ho acquistato quello con. Mi sembra sia diventata questa la discriminante per la “bonta’” del prodotto, anche se ho dei dubbi che sia solo questo.
Grazie, cordiali saluti
Andrea

Valeria Nardi
Reply to  Andrea
14 Gennaio 2016 14:13

Gentile Andrea,
abbiamo scritto un articolo sull’argomento: http://www.ilfattoalimentare.it/wired-olio-di-palma-lobby-aidepi.html