La National Food Authority (NFA) delle Filippine ha deciso di utilizzare uno spettroscopio portatile per scoprire la presenza del cosiddetto “riso di plastica”, che ha causato problemi di salute in tutta l’Asia. Il riso sintetico è stato rilevato in Cina, Indonesia, Filippine, Singapore, India e Vietnam, e se consumato in grandi quantità può causare gravi problemi grastrointestinali. Il materiale contraffatto, generalmente di provenienza cinese, sembra quasi identico ai grani di riso, ma è generalmente costituito da amido di patate, mescolato con una plastica, il copolimero acrilonitrile-stirene (SAN), che si trova generalmente come materiale termoisolante nell’imballaggio degli alimenti.
Il presidente delle Filippine, Benigno Aquino, ha ordinato la creazione di una task-force tra varie agenzie governative, per contrastare la proliferazione del contrabbando di riso nel paese e scoprire il riso contraffatto, che viene mescolato con quello regolare, per renderne più difficile l’individuazione. Il governo ha sollecitato la NFA a intensificare le attività di monitoraggio a livello nazionale e ha invitato i cittadini a essere più vigili e a segnalare immediatamente qualsiasi sospetto di “riso di plastica”
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E poi ci preoccupiamo degli insetti a tavola o nei mangiamo 🙂
il mondo è impazzito
Con pochi centesimi al kg in più possiamo obbligare il produttore o confezionatore finale ad eseguire analisi su ogni lotto di prodotto immesso in commercio. Non solo per il riso ma per tutte le materie prime vendute come tali o trasformate.
Ma questo non dovrebbe essere compito delle istituzioni e non solo della libera iniziativa di pochi volenterosi attenti alla salute del prossimo?
Alcune analisi sono già obbligatorie essendo una prassi dell’HACCP
ma quanta fantasia, questa delinquenza!
Non è la prima volta che in Cina si cerca di introdurre la “plastica” nella filiera alimentare come “assunzione” : vi ricordate il latte in polvere per l’alimentazione infantile addizionato di melammina ?
Dovremmo consapevolmente riflettere sui nostri comportamenti di acquisto e decidere di acquistare in base anche al luogo di produzione dell’alimento.
Ma se consumassimo solo riso italiano?
La produzione di riso italiano non è insignificante sia come qualità che come quantità.
Un altro motivo per obbligare i commercianti e produttori a dichiarare l’origine dei prodotti in etichetta.
Un’amica mi ha segnalato questo.
La notizia pare obsoleta e ripescata per suscitare allarmismo contro le importazioni. Peccato che il Fatto Alimentare si presti a questo gioco senza verificare l’attualità delle notizie che pubblica:
http://www.butac.it/il-riso-di-plastica/
Questo articolo del Philstar dell’8 luglio afferma che, il mese scorso, il sindaco Rodrigo Duterte ha rivelato che a Davao City viene venduto riso falso. Il laboratorio NFA ha confermato che alcuni dei grani contenevano plastificante o dibutilftalato, che è comunemente usato per fare prodotti in plastica flessibile e prodotti cosmetici. http://www.philstar.com:8080/headlines/2015/07/08/1474553/boc-nfa-raid-stores-selling-smuggled-china-rice
Questo comunicato dell’Ufficio delle dogane delle Filippine del 10 luglio, dice che nel week end funzionari dell’Ufficio, guidati dal Commissario Alberto Lina, hanno condotto ispezioni a sorpresa in molti porti di Davao, per verificare la presenza di riso falso o di plastica nelle spedizioni di riso, in seguito alle notizie sulla presunta presenza di riso sintetico nella provincia. http://customs.gov.ph/customs-intensifies-efforts-vs-fake-rice-in-davao/
Non ho capito se il riso di plastica è arrivato anche in Italia, per esempio in quello low cost: si è verificato qualche caso? Dobbiamo fidarci dei controlli HACCP? Chi controlla i controllori?
Dal sistema di allerta europeo non risulta. I controlli in Italia non sono accessibili ai media.