Ci siamo riusciti! Dopo quattro anni, nel mese di ottobre abbiamo raggiunto un milione di visualizzazioni. Considerando che Il Fatto Alimentare è nato con un investimento di 7.000 euro e non è mai stato supportato da società o gruppi editoriali, c’è di che essere soddisfatti. Qualcuno dice che siamo un sito di riferimento, altri che siamo troppo polemici, ma una cosa è certa, i lettori, le grandi aziende del settore alimentare e molte altre realtà ci seguono con attenzione, forse perché la nostra indipendenza ci permette di proporre articoli che altre testate preferiscono non pubblicare.
La crescita è stata possibile grazie a molte aziende che hanno sostenuto questo modo di fare giornalismo anche di fronte ad articoli critici nei loro confronti. I primi sponsor sono stati in ordine di apparizione: Esselunga, Granarolo, Bauli, Novi, Illy, Granoro seguiti da Coop, Conad, Novamont, Montana e molti altri.
Un ringraziamento speciale va a tutti i lettori, a quelli che ci sostengono con le donazioni, a quelli che inviano segnalazioni o alimentano il dibattito con spunti preziosi. Il sito è però un lavoro di equipe fatto da una squadra di giornalisti, esperti, professionisti e tecnici. Questa squadra è il vero segreto de Il Fatto Alimentare, perchè funziona ma soprattutto perché crede in questo modo di fare informazione.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Complimenti
Complimenti, confermo che siete un sito di riferimento e continuerò a seguirvi, bravi!
Complimenti!
Scelte alimentari razionali e consapevoli migliorano il nostro stato di salute, contengono l’impatto del carovita sui bilanci familiari, e spingono le Aziende, guidate dalle scelte del mercato, ad ottimizzare la loro offerta. I benefici saranno collettivi, con sicura implementazione dell’immagine del made in Italy.
Continuate così.