A tavola i figli battono i genitori nel numero e nella regolarità dei pasti, ma la maggior parte di loro non vive l’atmosfera di convivialità
A tavola i figli battono i genitori nel numero e nella regolarità dei pasti, ma la maggior parte di loro non vive l’atmosfera di convivialità
Redazione 8 Ottobre 2014I figli sono più bravi dei genitori, quanto a numero e regolarità dei pasti giornalieri: l’84% dei ragazzi non salta mai pasti (l’89% fino ai 13 anni) e l’85% fino ai 18 anni fa sempre la prima colazione. La convivialità, invece, è ancora una sconosciuta. I ragazzi non vivono lo stare a tavola come un momento di condivisione; anzi, per il 33%, stare a tavola è prettamente una necessità fisica. È quanto emerge dalla sesta indagine annuale dell’Osservatorio Nestlé – Fondazione ADI, condotta su un campione di 6.600 persone. L’idea della tavola come momento di condivisione e convivialità è condivisa dal 59%, anche se il 72% degli adulti e il 73% dei ragazzi guarda la tv durante i pasti. Il 20% dei giovani, in maggioranza le ragazze, usa il cellulare a tavola.
Per i giovani, le cose cambiano a partire dai 17 anni, quando cominciano a saltare i pasti (almeno due volte alla settimana per il 10%), a perdere l’abitudine dello spuntino e iniziano a mangiare fuori casa, (una o due volte alla settimana per il 36% del campione). Sempre a 17 anni il 32% del campione si dice poco o per niente soddisfatto del proprio peso, il 30% delle ragazze si ritiene in sovrappeso e solo il 5% in sottopeso.
Beniamino Bonardi
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