Giorni fa ho comprato al supermercato Esselunga di viale Papiniano a Milano questa confezione di stracchino Nonno Nanni. Come si può vedere anche dalla foto, sull’etichetta Esselunga è presente solo la data di confezionamento, mentre la data di scadenza è impressa sull’etichetta posta confezione all’interno della scatolina di plastica, di conseguenza risulta difficilmente visibile dall’acquirente.
In casi come questi dove il supermercato sovrappone una propria confezione – la scatolina di plastica – a un prodotto già etichettato, bisogna premurarsi di trascrivere la data di scadenza sulla propria etichetta in modo che i consumatori siano correttamente informati e possano facilmente consultarla.
Giovanna
Ecco come ha risposto Esselunga.
Lo stracchino Nonno Nanni è una referenza da vendersi a peso, come indicato sulla confezione dal fornitore. Ne consegue che, presso il reparto gastronomia del negozio, tale referenza possa essere venduta al banco assistito, su richiesta del cliente, o nell’isola posta a supporto sempre del reparto gastronomia, ma a libero servizio per la vendita immediata. Nel primo caso, al banco assistito, la confezione viene pesata e inserita all’interno di un sacchetto sul quale viene apposto lo scontrino.
Nel secondo caso, la confezione viene posta all’interno di blister trasparente protettivo ed esposta in vendita insieme agli altri prodotti preincartati dal reparto gastronomia. Per tali prodotti alimentari preincartati, la normativa vigente prevede regole di etichettatura diverse rispetto a quelle dei prodotti preconfezionati, e richiedendo solo: la denominazione di vendita, l’elenco degli ingredienti, le modalità di conservazione, per i prodotti rapidamente deperibili con la finalità di facilitare le operazioni di vendita garantendo nel contempo un’adeguata informazione del consumatore.
Sull’etichetta posta sul preincarto non è quindi obbligatoria l’indicazione della data di scadenza, che, in questo caso, è comunque indicata sulla confezione del fornitore.
Ringraziamo Esselunga ma resta il fatto che la data di scadenza indicata sulla confezione è scritta – e collocata – in modo da essere poco visibile all’interno del blister.
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Certo, resta il fatto che la data di scadenza sia poco visibile, ma Esselunga ha rispettato le norme vigenti.
D’altra parte è ovvio che se compro un prodotto fresco a banco, o nell’isola apposita vicino ad esso, so di acquistare un prodotto di rapida deperibilità.
Non ci vedo polemiche in questo caso.
Per il resto: complimenti per il sito che consulto quotidianamente.
Vediamo cosa dice la normativa (D. L.vo 109/92):
a) etichettatura l’insieme delle menzioni, delle indicazioni, dei marchi di fabbrica o di commercio, delle immagini o dei simboli che si riferiscono al prodotto alimentare e che figurano direttamente sull’imballaggio o su un’etichetta appostavi o sul dispositivo di chiusura o su cartelli, anelli o fascette legati al prodotto medesimo, o, in mancanza, in conformità a quanto stabilito negli artt. 14, 16 e 17, sui documenti di accompagnamento del prodotto alimentare;
b) prodotto alimentare preconfezionato l’unità di vendita destinata ad essere presentata come tale al consumatore ed alle collettività, costituita da un prodotto alimentare e dall’imballaggio in cui è stato immesso prima di essere posto in vendita, avvolta interamente o in parte da tale imballaggio ma comunque in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata;
Cosa vedo dalla foto il prodotto non è preincartato ma confezionato e quindi va riportata la data di scadenza.
concordo pienamente è un prodotto preconfezionato in assenza del consumatore , la data di scadenza è obbligatoria è inutile sfogliare verze
È lo stesso motivo per cui in una vendita al banco assistita con vendita frazionata non viene richiesta la data di scadenza al venditore che comunque ha la responsabilità mantenere l’etichetta originale dove e riportata la data di scadenza e garantire la vendita di prodotti non scaduti
Che Esselunga ha rispettato le norme vigenti, non lo metto in dubbio, ma poteva inserire la data di scadenza in modo visibile, nessuno li vietava, per rispetto dei consumatori.
Comunque ho notato che diverse confezioni di alimenti di molte marche, la data di scadenza ci vuole la lente d’ingrandimento, anche in questi casi chi di dovere dovrebbe intervenire.
Esselunga preincarta un prodotto preconfezionato, di conseguenza come cliente io devo sapere anche la scadenza (o il TMC). Non è la stessa cosa che preincartare il prosciutto affettato.
Per il prosciutto è come quando al banco chiedo di tagliarmi un etto di cotto e poi me lo danno, non c’è scadenza del prodotto; mentre per lo stracchino io posso chiedere al banco di dirmi quando scade, visto che è preconfezionato, e l’addetto deve dirmelo. Se non si vede la scadenza, come controllano gli addetti che il prodotto non sia da ritirare? solo in base al loro giorno di preincarto?
Questo è un prodotto di che tipo? preconfezionato. il problema? venduto al banco.
abilissima Esselunga a trovare bug legali e sfruttarli rimanendo nella legalità.
Fate un test, su 10 che comprano questo prodotto quanti hanno notato quello scritto nell’articolo?forse 2. il problema è qui. i consumatori non sono informati sulle normative. e questo non aiuta il settore food. la stessa UE (meglio la dgsanco) lo ha detto a chiare lettere. Food labelling: competitiveness,
consumer information and better
regulation for the EU.
Devo tradurre?
Ma soprattutto, che senso ha inscatolare nuovamente un prodotto già incartato? certi prodotti andrebbero evitati per limitare l’assurda produzione di rifiuti che ci sta sommergendo…
Perche’ e’ un prodotto da vendere a peso.Se leggi la risposta di esselunga capisci la loro linea.Concordo pienamente anche su questo aspetto. Alle gdo pero’ non credo importino molto alcuni temi,servirebbe mettere delle regole chiare per ridurre gli sprechi come questo.
Giustissimo,. anche perché la seconda confezione non è un sottile strato di plastica ma una scatoletta piuttosto pesante… In ogni caso, la data di scadenza dovrebbe essere scritta in modo da essere visibile dall’esterno.
La risposta di Esselunga mi appare deludente. Sappiamo già che l’azienda rispetta le normative in materia (e ci mancherebbe altro) ma a mio avviso per questi casi specifici potrebbero e dovrebbero fare di più. Loro stessi scrivono poi, a proposito delle confezioni in blister “…garantendo nel contempo un’adeguata informazione del consumatore…”.
Considerando che in genere chi si reca all’Esselunga fa le provviste per più giorni, spesso per l’intera settimana, l’inforamzione della scadenza mi sembra un elemento essenziale.
Quante storie: girate la vaschetta e leggete la scadenza!
E’ scritta, quasi invisibile, su un lato della confezione, nella piegatura della carta. Quando dovrebbe essere un’informazione immediatamente accessibile.
Allora il problema è un altro: è Nonno Nanni che confeziona male e timbra in maniera poco visibile, Esselunga e la sua vaschetta non c’entrano.
Trovo francamente bizzarra questa “difesa di ufficio” di Esselunga: senza la scatoletta di plastica, la punzonatura sullo stracchino è leggibile,se il distributore aggiunge un incarto che rende poco visibili le informazioni per i consumatori, a mio parere, dovrebbe riproporle all’esterno. A meno che non abbia interesse a rendere poco visibile la data di scadenza del prodotto.
ho seri dubbi sulla corretta o meno risposta di Esselunga.
a mio avviso la data di scadenza di alimenti freschi deperibili deve essere visibile. c’è da rispettare il codice al consumo è indubbio che la qualità del prodotto è inferiore vicino la data di scadenza. Quindi il consumatore deve essere informato sulla data di scadenza. quindi se pre-imballo, ma non riesco a vedere la data di scadenza a mio avviso Esselunga deve cambiare la modalità di comunicazione sull’etichetta
Questo è un prodotto a tutti gli effetti preconfezionato e deve essere venduto come tale con tutti i dati informativi previsti per i confezionati. Per essere considerato preincartato dovrebbe essere sconfezionato, eventualmente frazionato e posto in vendita come preincartato sotto la diretta responsabilità di Esselunga ed a questo punto non è più responsabile la Nonno Nanni.
Cara Esselunga, io evito accuratamente questo tipo di prodotto preincartato in cui la data di scadenza viene resa effettivamente poco visibile, data la scanalatura della confezione esterna aggiunta da Voi. Per questo tipo di prodotti c’è evidentemente una scadenza ben definita dal produttore.
Inserendo il prodotto che scade (spesso a breve) in un secondo contenitore, fa riflettere il consumatore.
Sicuramente la normativa impone che la data di scadenza sugli alimenti sia ben visibile e chiara.
Sul fatto che Esselunga possa preincartare un prodotto da vendersi a peso non frazionato ma in confezione intera ho qualche ragionevole dubbio perchè
a) la scatoletta ha un costo
b) Esselunga lo stracchino lo vende in confezioni già negli scaffali a libero servizio
c ) le GDO non sono enti di beneficienza ….
ognuno ne tragga le doverose conclusioni
Sui preincartati continua a regnare confusione e la GD ci sguazza.
Il mio piccolo contributo:
http://www.newsfood.com/preconfezionato-o-preincartato-chi-ha-ragione/
P.S. Non a caso il regolamento 1169/11 si è tenuto prudentemente alla larga…