Cracco sponsorizza le patatine San Carlo. Marchesi lo ha fatto con McDonald’s e Rugiati con Coca-Cola. Quando lo chef ama troppo la pubblicità
Cracco sponsorizza le patatine San Carlo. Marchesi lo ha fatto con McDonald’s e Rugiati con Coca-Cola. Quando lo chef ama troppo la pubblicità
Paola Emilia Cicerone 4 Aprile 2014Cosa c’entra l’alta cucina con le patatine San Carlo? La domanda nasce spontanea dopo la presentazione della campagna pubblicitaria che ha mobilitato lo chef Carlo Cracco per promuovere la patatina “Rustica” San Carlo prodotta dal gruppo Unichips.
L’idea è quella di presentare queste patatine come ingrediente-base per abbinamenti sofisticati, come uova di quaglia con pancetta e senape, alici marinate al pepe rosa e lime, oppure quenelle di salmone con purea di mango e zenzero. Tutte le ricette sono state appositamente create da Cracco e sono stampate sul retro delle confezioni.
La collaborazione tra lo chef e la San Carlo è stata sancita da una presentazione in un ristorante milanese, dove gli invitati hanno potuto gustare le nuove creazioni e visionare in anteprima la campagna pubblicitaria, il cui inizio è previsto a partire dal 6 aprile. Lo chef sarà quindi l’unico testimonial con lo slogan “in cucina ci vuole audacia”. Con l’occasione Cracco ha anche annunciato l’intenzione di avviare “nuovi progetti condivisi” con l’azienda.
Si tratta di una scelta che fa discutere (leggi articolo). Non è la prima volta che un cuoco di grido lega il proprio nome a prodotti o immagini ad effetto, con risultati non sempre brillanti. Ricordiamo la copertina del mensile GQ censurata dal Giurì della pubblicità, per la foto di Cracco affiancato da una donna nuda (vedi foto sotto), ritenuta offensiva nei confronti della dignità femminile. Anche uno spot della Coca-Cola con Simone Rugiati, è stato censurato dall’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria. In questa rassegna del buon gusto va anche aggiunta la sponsorizzazione di Gualtiero Marchesi ai panini di McDonald’s.
L’idea di usare le patatine come ingrediente verrà promossa da San Carlo anche attraverso i social media e sul sito dell’azienda, dove troviamo suggerimenti e ricette che vedono la partecipazione anche di altri cuochi come il giovane Roberto Valbuzzi che supporta il lancio della patatina Rustica San Carlo come “l’unica ad avere lo spessore e la larghezza giusti per essere usata in cucina”.
È probabile che Unichips voglia consolidare il successo ottenuto con le patatine aromatizzate, che pure sono già incappate in qualche incidente di percorso. Il rischio di queste operazioni è di indurre i consumatori a considerare le patatine un ingrediente di alta qualità, anziché uno sfizio da concedersi solo occasionalmente perché altamente calorico – oltre 500 calorie per 100 grammi – troppo ricco di sale e grassi e povero di principi nutritivi. Per questo pensiamo che le creazioni di Cracco starebbero meglio sopra a una fettina di pane tostato.
Paola Emilia Cicerone
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giornalista scientifica
Certo che, nel paese della Dieta Mediterranea, certe iniziativa appaiono quantomeno bizzarre ……. ma si sa, la pubblicità è l’anima del negozio….. un negozio un po’ discutibile …..
Quello che a me fa rabbia, è che questi grandi chef, quando si tratta di guadagnare soldi, vanno contro le loro teorie, parlando di nuovi progetti.
Si riempiono la bocca dicendo di utilizzare materie prime di eccellenza e poi davanti al Dio denaro, sono i primi a non rispettare questa loro filosofia.
Non mangerei mai un piatto con patatine chips come ingrediente base abbinate ad un piatto, anche se considerato eccellente, solo perché sono state fatte dallo Chef Cracco.
È il denaro, che ce lo chiede.
E la ristorazione è un business mostruoso…
Sarebbe ora che i cuochi tornassero in cucina invece di fare i “personaggi” e la si smettesse con “talent” e altre apparizioni televisive.
Presumo che le persone che leggono il Fatto (alimentare)siano immuni alla pubblicità!!
Ma come, andate a vedere la sua intervista fatta dalla BIGNARDI, demonizza le patatine in busta e mo’ ci fa la reclame…..con i soldi si compra tutto persino le convinzioni incrollabili
MI correggo l’intervista era da Fazio a che tempo che fa
Mi e’ caduto un mito! E dire che da Fazio e’ inorridito quando Benedetta Parodi ha detto di usare prodotti surgelati…….
fossi un cliente del suo ristorante non ci andrei più. prima che come antipasto mi porta le patatine a 50 euro. ricordo quando faceva il sostenuto con la Littizzetto mentre lei gli domandava se mangiava i bastoncini findus. un detto dice “più ne hanno e più ne vogliono”