L’olio di girasole è uno dei principali oli di semi utilizzati in cucina come condimento, per la preparazione di maionese o emulsioni senza dimenticare le fritture. Negli ultimi anni, il mercato di quest’olio, considerato una specie di parente povero dell’olio di oliva, si è vivacizzato con l’introduzione di nuove varianti. Sugli scaffali dei supermercati è apparso “Alto Oleico” Sagra, del Gruppo Salov, una nuova varietà di girasole ricca di acido oleico, che dovrebbe migliorare le performance in cottura e nutrizionali.
In realtà si tratta di un olio che da tempo è utilizzato da molti cuochi e dai professionisti della ristorazione collettiva per le sue caratteristiche. Rispetto all’olio di girasole “comune”, l’alto oleico durante la cottura ha più stabilità grazie alla particolare composizione chimica. È molto resistente e stabile alle alte temperature e raggiunge un punto di fumo (la soglia termica a cui l’olio comincia a degradarsi) di 225°C rispetto ai 210°C dell’olio di girasole comune.
L’altro aspetto importante è quello nutrizionale, soprattutto quando viene utilizzato crudo per condire insalate e altri piatti. Quest’olio presenta un elevato contenuto di acidi grassi monoinsaturi (con oltre l’80% di acido oleico), vale a dire circa tre volte superiore rispetto a quello contenuto negli altri oli di semi di girasole (vedi la tabella con i valori nutrizionali in basso). Questi componenti esercitano un’azione positiva riducendo i livelli di colesterolo “cattivo” (LDL). Da sottolineare che illustrazioni e diciture in etichetta sono utilizzate per informare il consumatore sulle caratteristiche del prodotto.
Il prezzo di vendita di Sagra Alto Oleico è superiore rispetto agli altri oli di girasole “normali”. Nell’ipermercato Bennet che abbiamo visitato il prezzo era di 2,99 euro per la bottiglia in PET da un litro. A fianco di Sagra abbiamo trovato l’olio di girasole Dante Vitaminizzato in PET da 1 litro, prodotto da Oleifici Mataluni, arricchito di vitamine E e B6 proposto a 2,19 €, un prezzo inferiore rispetto a Sagra, ma sempre al di sopra del listino medio dell’olio di girasole normale che varia da 15 al 35% in meno.
Le bottiglie di olio marchiate Bennet* infatti costano 1,89 euro nella confezione in PET da 1 litro e 1,79 euro/l nella confezione da 2 litri. Da Auchan**, la marca commerciale si trova a 1,74 euro nella bottiglia PET da 1 litro. Mentre l’olio di girasole Sagra normale, costa solo 1,40 euro/l nella confezione da 2 litri.
Il prezzo al litro di Sagra Alto Oleico si avvicina molto al prezzo dell’olio di oliva di fascia più bassa che si trova spesso in offerta a poco più di 3 euro/l. Oltre al prezzo simile anche la composizione chimica con l’elevata percentuale di acidi monoinsaturi e in particolare di acido oleico è un elemento in comune. A proposito della composizione chimica dobbiamo dire che sotto l’aspetto nutrizionale anche all’olio di girasole standard, ha un’elevata percentuale di acidi polinsaturi a cui viene riconosciuta un’azione di riduzione del rischio cardiovascolare. A tal proposito la presenza di acido linolenico che appartiene alla categoria degli acidi grassi omega-6, è del 60% nell’olio Dante e del 54-56% negli altri.
*Confezionate da Oleificio Zucchi nello stabilimento di Via Acquaviva 12 (CR) (anche se il nome non è presente in etichetta).
** Sempre prodotta da Oleificio Zucchi.
Claudio Troiani
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olio extravergine di oliva sempre e comunque.
tutti gli altri oli sono ottenuti per estrazione quindi “prodotti dalla chimica”
Infatti… gira che ti rigira il buon olio d’oliva , magari pure extravergine, non lo batte nessuno sia a cotto che a crudo
è opportuno ricordare che gli effetti nutraceutici dell’0lio extravergine di oliva sono legati soprattutto ai componenti minori (non presenti negli oli di semi) e non solo al contenuto di acido oleico.
In effetti, come ricorda Giuseppe, sono i componenti minori dell’Olio di oliva (vergine o extravergine) ad essere interessanti sul piano salutistico. L’acido oleico ha effetti molto vari e – lo dimostrano vagonate di metanalisi – non abbassa, in particolare, il livello del colesterolo LDL (il “cattivo”). Su quello sono efficaci solamente i polinsaturi omega-6 (acido linoleico, non linolenico come dice l’articolo): effetto che si perde in larga parte passando agli oli di semi “alto oleico”.
Per Mario: l’estrazione è un processo fisico; la chimica (anche tra virgolette) non c’entra nulla. Grazie
per andrea poli…scusami ma sei certo che gli oli di cui stai commentando sono spremuti fisicamente a freddo e senza solventi e quindi senza estrazione chimica? attendo tue
grazie
raffaella
Esiste da diversi anni l’olio Olè dell’azienda Colavita Spa che è un olio di girasole altoleico con proprietà in frittura che riportate in questo articolo e che poi tutte le industrie olearie hanno copiato…
Ma dove eravate finora? Ne parlate solo ora che le grandi marche si son buttate sul mercato?
Ho rilevato alcune imprecisioni nell’articolo che mi sembra importante sototlineare. Per confrontare le prestazioni dell’olio di girasole ad alto oleico con quelle dell’olio di girasole tradizionale bisogna distinguere l’aspetto nutrizionale da quello tecnologico. Dal punto di vista nutrizionale l’olio di girasole tradizionale è migliore dell’olio di girasole ad alto oleico perchè il primo è molto più ricco di acido linoleico (acido grasso essenziale della serie omega-6) e che, come già ricordato da Andrea Poli, è in grado di abbassare i livelli di colesterolo LDL. Però per sfruttare a pieno le caratteristiche nutrizionali dell’olio di girasole tradizionale è consigliabile l’uso a crudo come condimento. Se si vuole friggere, invece, l’olio di girasole ad alto oleico è assolutamente consigliabile ed è meglio dell’olio di girasole tradizionale perche la presenza di un elevato contenuto di acido oleico rende l’olio più stabile ai fenomeni ossidativi che avvengono a carico dell’olio durante la frittura. Quindi per un uso a crudo meglio l’olio di girasole tradizionale, per friggere meglio l’olio di girasole ad alto oleico.