In Irlanda il 30% delle scuole secondarie ha distributori automatici di merendine, patatine e bibite gassate e zuccherate nei propri corridoi, ma il governo respinge la richiesta di vietarli. Inoltre, secondo un rapporto del dipartimento dell’educazione, il 90% delle scuole secondarie non offre agli adolescenti la possibilità di fare le due ore settimanali di educazione fisica raccomandate.
Un abbinamento deleterio per una corretta educazione alla salute, soprattutto nella lotta all’obesità e alle patologie correlate.
Secondo Frances Fitzgerald, ministra dell’Infanzia e della gioventù, «alcune scuole devono aver stipulato contratti con varie ditte e così il contenuto di queste macchine è orientato verso scelte discutibili. Non credo tuttavia che la questione sia quella di porre divieti, bensì di muoversi nella direzione di alimenti sani».
Questi contratti portano nelle casse delle scuole irlandesi circa 1,3 milioni di euro l’anno, come riferisce l’Independent. In un commento nell’articolo si afferma che la presenza di questi distributori automatici di junk food è in realtà un’utile lezione ai giovani su quanto sia grande l’ipocrisia civica.
Beniamino Bonardi
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