mutti pomodoro giapponese
Sotto l’etichetta della passata Mutti un lettore ha trovato una seconda etichetta con ideogrammi

Alcuni giorni fa lavando il contenitore di vetro della passata di pomodoro Mutti si è staccata parzialmente l’etichetta e, con mio grande stupore, è apparsa una nuova etichetta con ideogrammi che richiamano quelli cinesi. La cosa mi è sembrata abbastanza strana visto che sulla confezione c’è un bollino dove si certifica che si tratta di prodotto 100% italiano. Vi sarei grato se vorrete approfondire la questione.

Valter Caleffi

 

 

Ecco la risposta di Mutti ai legittimi dubbi di Valter.

Quello che il lettore ha trovato sotto l’etichetta italiana è un frammento di una precedente etichetta applicata a una bottiglia originariamente destinata al mercato giapponese (non cinese dunque).

Schermata 2013-11-20 alle 18.33.17
Il cerchio nella fotografia mostra la seconda etichetta con ideogrammi nascosta sotto quella  italiana

Le bottiglie sono state poi inserite nuovamente nel processo produttivo e sono state rietichettate e destinate almeno in parte al mercato italiano. Di qui il ritrovamento di frammenti di un’etichetta con caratteri giapponesi sotto quella italiana.

Possiamo ulteriormente rassicurare il lettore precisando che, indipendentemente dal Paese di destinazione, il contenuto delle nostre bottiglie di passata, come quello degli altri prodotti Mutti, è sempre il medesimo, prodotto esclusivamente con pomodoro di origine 100% italiana e nel rispetto di tutti i parametri di qualità e sicurezza previsti dalle normative in vigore e dagli standard del “Disciplinare di Produzione Integrata Mutti”, certificato dall’anno 2000 (vedi Certificato N° 001 Check Fruit S.r.l.).

 

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Nicolò
Nicolò
21 Novembre 2013 19:49

La salsa Mutti in Giappone è molto apprezzata, la usano soprattutto per fare pizze di alta qualità e non è difficile reperirla sul posto.

giovanni sindona
giovanni sindona
27 Novembre 2013 15:45

Caro Nicolò,
nell’ambito del progetto europeo QUASIORA, finanziato dalla regione Calabria, e da me coordinato, abbiamo pubblicato su riviste scientifiche internazionali metodi per l’identificazione, senza ambiguità, dell’origine della passata di pomodoro [(1)G. Lo Feudo, A. Naccarato, G. Sindona, A. Tagarelli, Investigating The Origin of Tomatoes and Triple Concentrate Tomato Pastes through Multielement Determination by Inductively Coupled Plasma-Mass Spectrometry and Statistical Analysis . J. Agric. Food Chem. 2010, 58, 3801-3807; (2)Lo Feudo G, Maccchione B., Naccarato A., Sindona G., Tagarelli A., The volatile fraction profiling of fresh tomatoes and triple concentrate tomato pastes as parameter for the determination of geographical origin, Food Res. Int. 2011, 44, 781-788]
Abbiamo offerto un servizio gratuito ad una grossa multinazionale (operante in Italia) senza successo. Una piccola cooperativa calabrese sta avendo un enorme successo con il suo prodotto da noi certificato.
ESISTE LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA!!

La Fiammante
3 Dicembre 2013 11:57

Possiamo assicurare che quello dei nostri amici/competitor di Mutti è solo un peccato veniale, dal momento che nella linea di produzione, una volta deciso che quelle confezioni sarebbero rimaste in Italia, eliminare le vecchie etichette avrebbe avuto un costo maggiore che coprirle semplicemente con le etichette italiane. È evidente che la qualità della passata di pomodoro Mutti rimane invariabilmente tutta italiana 🙂