Io e mia moglie dopo aver comprato una vaschetta di filetti di platessa freschi confezionati, abbiamo scoperto che la parte non visibile dei filetti presentava delle macchie scure (vedi foto). Abbiamo deciso di non consumare il prodotto ma non sappiamo come interpretare la presenza delle macchie. Voi avete qualche idea in proposito
Stefano
Risponde Valentina Tepedino, veterinario e direttore di Eurofishmarket.
Il lato cieco (senza occhi) e biancastro della platessa o del rombo e di altri “pesci piatti”, può naturalmente presentare “macchie” scure di varie dimensioni, in genere si tratta di aree pigmentate della livrea. Il prodotto è assolutamente sano e non presenta rischi.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Presumibilmente si tratta di centri melanomacrofagici. Sono agglomerati melaninici che si sviluppano fisiologicamente su rene e fegato dei pesci teleostei, come forma di difesa immunitaria aspecifica. In situazioni di forte stress, possono comparire anche sul filetto. In passato è avvenuto su alcuni esemplari di salmone in Norvegia. Dott. Cicirelli, medico veterinario specializzato in ittiopatologia e piscicoltura.
salve dottore… sono uno stundente del terzo anno di medicina veterinaria, mi incuriosiva il “centro melanomacrofagico”… non conoscendo bene il tipo di risposte immunitarie che presentano i pesci mi domandavo:” è in pratica una specie di granuloma simile a quello dei mammiferi? e il pigmento dipende da una infiammazione cronica? o tutt’altro? oltre allo stress cosa può provocare questa risposta immunitaria?
I melanomacrofagi sono un particolare tipo di fagociti con citoplasma infarcito di melanina o di ceroide e lipofuscine. Queste cellule formano spesso degli aggregati forniti di una discreta organizzazione che vengono definiti CMM. II numero e le dimensioni dei CMM variano e risultano incrementati in particolari situazioni come: malattie croniche, digiuno prolungato, permanenza in acque inquinate, stati patologici ed età degli individui.
Spero di essere stato più chiaro. Rimango a tua disposizione per ulteriori chiarimenti.
grazie per la sua esaustiva risposta dottore.
Purtroppo come saprà anche lei, nei primi 5 anni del nostro corso di studi si fanno ben pochi riferimenti alle specie ittiche, ed è sempre interessante potersi informare anche per vie alternative, sopratutto consultando degli esperti!
cordiali saluti, arrivederci….
Io dubito che si tratti di centri melanomacrofagici, associati a uno stato patologico, ma a mia opinione sono macchie associate alle normale pigmentazione che la cute del lato cieco presenta nei pesci piatti. Solitamente passera e platessa vengono spellati solo dal lato occhiuto quando venduti a filetti, mentre l’altro versante rimane con la cute, che naturalmente può presentare delle macchie scure su fondo bianco. Fenomeno simile a presente in macchie molto più importanti si riscontra anche nei rombi chiodati allevati, e la presenza di macchie viene usata per discriminare esemplari allevati, dove le macchie sono diffuse, da esemplari selvatici in cui vi è praticamente assenza di macchie. Nelle passere invece anche in esemplari selvatici e quindi di pesca le macchie sono comunemente diffuse.
Mauro Vasconi DMV Specialista in allevamento, igiene, patologia delle specie acquatiche e controllo dei prodotti derivati.