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menus of change
Menus of Change è tentativo di coniugare il concetto di corretta alimentazione con il gusto del cibo e la sostenibilità ambientale

Secondo i dati proposti dalla National Health and Nutrition Examination Survey, negli Stati Uniti quasi il 70% della popolazione adulta risulta in sovrappeso e per il 36% è obesa. Se le abitudini alimentari degli americani non cambieranno nei prossimi anni, il Center for Disease Control prevede che gli obesi rappresenteranno ben il 42% della popolazione entro il 2030. Una situazione molto preoccupante che incide sul costo della spesa sanitaria nazionale tra il 5 e il 10%, senza contare ovviamente il benessere delle persone coinvolte.

 

Accanto a questa problematica si affianca quella ambientale: gli impatti del cambiamento climatico, la scarsità d’acqua, e il probabile continuo aumento dei costi energetici metteranno a dura prova le produzioni agricole e vincoleranno le future scelte alimentari.

 

Menus of Change, iniziativa lanciata da The Culinary Institute of America in collaborazione con la prestigiosa Harvard School of Public Health*, consiste proprio nel tentativo di coniugare il concetto di corretta alimentazione con il gusto del cibo e la sostenibilità ambientale. L’ambizione alla base del progetto è creare una visione sul lungo periodo che integri una nutrizione ottimale delle persone con la tutela ambientale e la responsabilità sociale nel settore alimentare e nella ristorazione collettiva.

 

chef cuoco donna
Potrebbero essere proprio i grandi cuochi a formare i comportamenti alimentari delle persone e volgerli verso scelte più salutari e gustose

È molto importante coinvolgere non solo il mondo delle imprese alimentari, ma anche quello dei ristoratori e degli chef poiché in America si mangia molto spesso fuori casa: la metà dei pasti consumati proviene infatti dai professionisti della cucina. Inoltre, ultimamente il mondo della gastronomia sta appassionando milioni di americani che seguono in televisione diversi programmi dedicati. Secondo gli ideatori dell’iniziativa, potrebbero essere proprio i grandi cuochi a formare i comportamenti alimentari delle persone e volgerli verso scelte più salutari che siano al tempo stesso gustose.

 

L’obiettivo principale di Menus of Change è quello di creare una struttura di collaborazione interdisciplinare tra i leader mondiali della ricerca nutrizionale e della salute pubblica, insieme con gli scienziati ambientali, gli chef, e il mondo delle imprese per considerare e incubare nuovi modelli alimentari e apportare innovazioni nella ristorazione che anticipino le esigenze future e siano economicamente sostenibili.

 

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Si è visto che ridurre il tempo di preparazione dei pasti di 30 minuti è associato a un aumento dell’indice di massa corporea di 0,5

Nel progetto inoltre, ci si sforza di fornire alle aziende alimentari e ai ristoratori tutte le competenze e le conoscenze per creare nuovi menu che siano salutari e a basso impatto ambientale. Per facilitare il dialogo internazionale fra le parti sarà lanciata una piattaforma online dove potranno essere condivise tutte le informazioni e le idee. Nel primo report annuale di Menus of Change, scaricabile dallo stesso sito, sono proposti una serie di articoli e raccomandazioni sul tema di semplice lettura anche per i non addetti ai lavori.

 

Interessante è lo studio della correlazione tra i minuti passati in cucina e l’indice di massa corporea. Gli americani passano poco tempo in cucina: tra il 1965 e il 1995 questo si è ridotto del 50%. Si è visto che ridurre il tempo di preparazione dei pasti di 30 minuti è associato a un aumento dell’indice di massa corporea di 0,5. Mentre nei Paesi in cui si spendono circa venti minuti in più al giorno a cucinare rispetto agli Stati Uniti (come in Francia o in Italia), i tassi di obesità sono molto più bassi**.

 

* Classificata al terzo posto tra le Top Public Health Schools & Programs – U.S. News University Directory

** Menus of Change annual report pag. 22

 

Ludovica Principato

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