Nella settimana n°20 del 2013 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi sono state 69 (18 quelle inviate dal Ministero della salute italiano).
L’elenco comprende sei allerta: la prima riguarda la presenza del virus dell’epatite A in mix di frutti di bosco congelati da Italia e Polonia, con materie prime provenienti da Bulgaria, Canada e Paesi Bassi; eccesso di mercurio in due lotti di pesce spada congelato (Xiphias Gladius) dalla Spagna; livelli troppo elevati di Escherichia coli in due lotti di vongole italiane (uno distribuito in Spagna e Italia e l’altro in Repubblica Ceca, Germania, Olanda e Italia); mercurio in lombi di pesce spada congelato (Xiphias Gladius) spagnoli.
Nella lista dei lotti respinti alle frontiere e/o delle informative sui prodotti diffusi che non implicano un intervento urgente troviamo: eccesso di cadmio in calamari congelati spagnoli, attraverso la Slovenia, insetticidi (monocrotophos, profenofos e triazofos) in peperoncini (Capsicum annuum) dall’India, istamina in tonno intero surgelato spagnolo, insetticida (profenofos) in Centella asiatica dallo Sri Lanka, streptococchi fecali in cocco disidratato indonesiano, via Malesia, ocratossina A in concentrato di mosto d’uva asettico dall’Iran, aflatossine in farina di miglio dal Senegal, virus dell’epatite A in ostriche refrigerate provenienti da Francia e Paesi Bassi.
E ancora insetticidi (methamidophos e imidacloprid) in tè verde in bustine da Singapore, migrazione di cromo e manganese da forbici cinesi, insetticida (acetamiprid) in tè verde dall’India, migrazione di cromo, nichel e manganese da griglie per barbeque cinesi.
Questa settimana le esportazioni italiane in altri Paesi e ritirate dal mercato, sono quelle relative al virus dell’epatite A in mix di frutti di bosco e all’Escherichia coli nelle vongole, già segnalate tra le allerta.
Ulteriori informazioni sul rapporto settimanale, possono trovarsi sul sito del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna nella sezione notizie.
Valeria Nardi
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Vorrei conoscere la quantità di escherichia coli presente nelle vongole.
O meglio il valore limite dopo del quale scatta la denuncia.
Il valore è applicabile a tutti i tipi di alimenti?
…o c’è distinzione fra cibi cotti (es.rosticceria) e cibi crudi(es.macelleria)?
Cordialmente.
mauro b.
buon lavoro; facciamolo diventare ottimo:diciamo le marche coinvolte nelle nefandezze; sarà di sprone a loro per migliorare la qualità, e di monito agli altri chè non cadano nei medesimi sotterfugi.
Anche perchè, tacendo i marchi coinvolti e non volendo consumare schifezze varie, si generalizza non acquistando più il “tipo” di merce, con danni per tutti.