Mestoli e schiumarole di alluminio appese a una cucina professionale

Nelle nostre cucine, oggetti metallici non rivestiti e smaltati come pentole, padelle, teglie, posate sono all’ordine del giorno. Ma dietro a questi utensili, apparentemente innocui, potrebbero celarsi potenziali rischi per la salute. Durante la preparazione, la conservazione o il consumo di alimenti, infatti, piccole quantità di metalli possono migrare nel cibo entrando così nel nostro organismo attraverso l’alimentazione. Proprio per capire l’entità del rischio a cui saremmo esposti, l’autorevole Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR) ha recentemente pubblicato un parere sui rischi derivanti dalla migrazione di sostanze da questi prodotti, partendo dai risultati di uno studio realizzato nel 2022, nell’ambito di un programma di monitoraggio eseguito a livello nazionale.

Lo studio del BfR sui metalli a contatto con gli alimenti

Lo studio ha interessato 194 oggetti metallici non rivestiti e smaltati (ovvero rivestiti con uno strato di smalto ceramico) scelti tra quelli più comuni nelle cucine tedesche. L’obiettivo era valutare quali elementi e in quali quantità potessero migrare dal metallo agli alimenti durante l’uso. Le prove di rilascio sono state condotte in più fasi (tre migrazioni consecutive) per simulare l’uso reale e ripetuto degli utensili nel tempo. In particolare, i ricercatori hanno utilizzato i risultati del terzo test di migrazione per l’analisi finale, poiché riflettono in modo più realistico la migrazione che avviene nel corso di vita utile di un oggetto metallico.

Dato che in Europa non esiste una legge uniforme che definisca limiti specifici di rilascio da utensili metallici, il BfR ha fatto riferimento a linee guida e standard tecnici che tuttavia non hanno carattere vincolante in tutto il nostro continente (la norma tedesca DIN EN ISO 4531:2022 e le linee guida del Consiglio d’Europa sui metalli e le leghe). Successivamente i ricercatori hanno confrontato i dati con valori che rappresentano la quantità di una sostanza che, se ingerita, non dovrebbe presentare rischi per la salute dei consumatori (detti HBGV, Health-Based Guidance Values) o con parametri tossicologici di riferimento derivanti da studi scientifici aggiornati.

I risultati

Dall’indagine è emerso che il 99,1% degli utensili non rivestiti e il 53,2% di quelli smaltati rispettano i limiti di migrazione stabiliti dalle linee guida. Tuttavia, 24 campioni hanno superato il limite per almeno un metallo, mentre 14 hanno sforato limiti per più metalli contemporaneamente.

Pentola di acciaio o alluminio piena degli ingredienti per preparare il brodo di gallina: cipolla, carote, sedano, aromi, carne
Il metallo più frequentemente rilevato oltre la soglia è l’alluminio

L’elemento più frequentemente rilevato oltre la soglia è stato l’alluminio, con 33 campioni che hanno superato i limiti di rilascio, mentre altri metalli come ferro, cobalto, piombo e cadmio sono risultati più rari ma comunque rilevanti. L’alluminio, anche se non cancerogeno né genotossico, può provocare danni neurologici, ai reni e al sistema riproduttivo se assunto in quantità eccessive nel tempo. Per questo motivo, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha fissato un limite di assunzione settimanale tollerabile (TWI) di 1 mg per chilogrammo di peso corporeo, mentre il BfR consiglia che la migrazione dall’uso di utensili non superi i 6 mg a settimana per una persona di 60 kg, meno del 10% del TWI totale, considerando anche le altre fonti come il cibo.

Cosa si può migliorare

L’elevata percentuale di utensili conformi (80,4%) dimostra che una produzione rispettosa delle norme permette di mantenere i livelli di migrazione molto bassi, assicurando la sicurezza per la maggior parte degli utilizzatori. Tuttavia vi sono casi specifici in cui le limitazioni sono state superate e per cui l’Istituto tedesco raccomanda ai produttori di rivedere attentamente la qualità delle materie prime nonché di migliorare i processi produttivi, per ridurre al minimo i rischi. È fondamentale infatti garantire che la produzione rispetti le norme tecniche più aggiornate, così da assicurare una piena sicurezza degli utensili anche nel lungo periodo.

Infine, il BfR offre un prezioso consiglio anche a noi consumatori: è fondamentale, prima di utilizzare per la prima volta un nuovo utensile metallico, seguire attentamente le istruzioni del produttore riguardo all’uso, alla pulizia e al trattamento del prodotto acquistato. Un suggerimento importante che tuttavia vale anche per tutti gli altri materiali che impieghiamo nelle nostre cucine.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos, AdobeStock

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luigiR
luigiR
6 Novembre 2025 15:21

personalmente diffido di tutti quegli utensili in alluminio, in plastica o in silicone, usati per cucinare.

Polly
Polly
Reply to  luigiR
12 Novembre 2025 09:02

Cosa utilizza quindi?

Antonio Zambetta
Antonio Zambetta
4 Dicembre 2025 12:08

Sono spiacente di dover sottolineare che l’articolo è troppo generico e carente dal punto di vista informativo per il lettore. Un argomento di tale importanza andava approfondito in maniera esaustiva.

Patrick
Patrick
Reply to  Antonio Zambetta
4 Dicembre 2025 16:12

Concordo. Non si fa cenno dell’acciaio di cui molte pentole sono fatte (e che dovrebbero durare anni…) o anche utensili come i mestoli, ecc.
Inoltre, quali alternative?
Forse bisogna tornare a tutto in terracotta o la ghisa (che non costa poco, però per la salute…).

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