Bicchiere con lambrusco, vino frizzante rosso, su un tavolo davanti a una bottiglia

Oggi una folla di alimenti, e tra questi anche vini, vantano origini antichissime e antenati prestigiosi. Ciascuno di questi menziona autori antichi, noti e meno noti, quasi sempre senza citare loci precisi che permetterebbero facilmente di riscontrare la veridicità di queste presunte discendenze. L’invenzione di improbabili genealogie millenarie sembra essere una sorta di sport nazionale in cui si è impegnato a fondo il marketing enogastronomico. L’insincerità di questa strategia di mercato è stata messa a nudo da studiosi come Alberto Grandi (autore di Denominazione di origine inventata e La cucina italiana non esiste) che hanno smascherato le bugie celate nella promozione dei secolari trascorsi di molti prodotti a denominazione di origine. Per fortuna oggi vi sono studiosi che stanno indagando e scoprendo la verità, come è per il lambrusco, uno dei più noti, diffusi e soprattutto popolari vini italiani.

Storia letteraria del lambrusco

Enrico Zucchi, ricercatore dell’Università di Padova, dove insegna Letteratura italiana nel corso di Turismo culturale e tiene il Laboratorio di tecniche narrative per la gastronomia nel corso di Scienze e culture della gastronomia, recentemente ha scritto il libro Lambrusco in fabula. Storia letteraria di un vino colto e contadino (Wingsbert House by Aliberti). Questo libro, dal linguaggio divulgativo, è diretto agli appassionati di enologia e di gastronomia che considerano il vino non soltanto una bevanda, ma un prodotto culturale a tutti gli effetti, e narra la storia letteraria del lambrusco, costruendo un percorso di versi, prosa e teatro, dal Cinquecento a oggi. Dalle allusioni alla labrusca vitis nei testi poetici e nei trattati latini, alla letteratura enologica fra Medioevo e Rinascimento, si evince il progressivo addomesticamento della vite lambrusca, capace di dare un vino aspro, apprezzato per la proprietà colorante e per le qualità terapeutiche.

Lambrusco in fabula. Enrico Zucchi. Wingsbert House by Aliberti, 2025

Carducci, Deledda, Montale

Questo libro non racconta la mitica genesi e la fantasmagorica ascesa di un prodotto a denominazione di origine, ma di ripercorre attraverso i secoli la storia di un vino italiano di cui si parla da moltissimo tempo, senza censure né sofisticazioni. Questo libro prova la continua e vivace attrazione che il lambrusco ha esercitato sulla letteratura italiana, configurandosi come un oggetto culturale più che come una semplice bevanda e dimostra anche che è stato sempre rappresentato come un crocevia curioso e paradossale, in cui il mondo contadino e l’universo letterario trovavano una felice sintesi di rusticità paesana ed eleganza artistica.

Il lambrusco infatti è un vino paesano, agreste e un po’ selvaggio, ma anche un elisir che ha attratto l’attenzione di numerosi premi Nobel della Letteratura, da Giosuè Carducci a Grazia Deledda, sino a Eugenio Montale. Spesso considerato soltanto il contrassegno di una gioviale identità regionale, è diventato finalmente emblema della cultura nazionale, tanto in Italia quanto all’estero.

Lambrusco in fabula. Storia letteraria di un vino colto e contadino di Enrico Zucchi. Wingsbert House by Aliberti 2025. 18,90 €

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos, Aliberti

Giallone 03.07.2025 dona ora

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