Il pandoro è uno dei dolci più iconici delle festività natalizie in Italia. Ma come scegliere il migliore tra le tante alternative disponibili sul mercato? Con l’avvicinarsi del Natale, è importante sapere cosa cercare per portare in tavola un prodotto di qualità, che soddisfi il gusto e le esigenze di tutti. Ecco la guida completa stilata dalla rivista Altroconsumo per aiutare nella scelta.
Gli ingredienti del pandoro
Per essere definito “pandoro”, un prodotto deve rispettare specifici requisiti di legge. Gli ingredienti principali includono:
- Burro: deve costituire almeno il 20% del totale, con l’opzione di aggiungere burro di cacao.
- Uova: devono essere di categoria “A”, con un minimo del 4% di tuorlo.
- Lievito naturale: per conferire al pandoro il suo tipico sapore leggermente acido.
- Aromi: vaniglia o vanillina, per un gusto delicato e inconfondibile.
Altri ingredienti possono includere latte, malto e additivi come emulsionanti e conservanti, sempre nel rispetto delle normative. Con un contenuto calorico di circa 360 kcal per 100 grammi, il pandoro è un dolce piuttosto ricco. Tuttavia, con moderazione, può essere gustato senza troppi sensi di colpa durante le feste.
Negli ultimi anni, gli scaffali di supermercati e negozi si sono riempiti di varianti sempre più creative del classico pandoro. Tra le opzioni più diffuse, oltre a quello classico, troviamo: pandori farciti con creme al cioccolato, vaniglia, limone, pistacchio o caramello salato, per chi cerca qualcosa di più goloso. Quelli al cioccolato con l’aggiunta di cacao nell’impasto o ricoperti di cioccolato. Dolci con ingredienti biologici, senza glutine o senza lattosio.
Come riconoscere la qualità
Per scegliere un pandoro che sia all’altezza delle aspettative, Altroconsumo suggerisce di prestare attenzione a queste caratteristiche. Deve avere una forma a stella ottagonale con coste ben definite. La superficie deve essere asciutta, priva di croste e con una colorazione dorata uniforme. L’impasto deve essere soffice e asciutto, con alveolature piccole e uniformi. L’aroma di burro e vaniglia deve essere predominante, assenti odori acidi o troppo intensi dovuti a un eccesso di aromi artificiali. Lo zucchero a velo dovrebbe essere spolverizzato preferibilmente il giorno prima del consumo per conferire al dolce il suo aroma caratteristico.
Il prezzo del pandoro
Il prezzo del pandoro può variare notevolmente, influenzato dal tipo di prodotto e dal canale di vendita. I pandori industriali rappresentano l’opzione più accessibile, con prezzi generalmente compresi tra i 5 e i 15 euro. Con un po’ di fortuna si possono trovare offerte particolarmente vantaggiose negli iper mercati o nei discount, dove il prezzo può scendere sotto i 4 euro. I pandori artigianali si collocano invece in una fascia di prezzo più alta, solitamente tra i 25 e i 45 euro, un costo maggiore spesso giustificato dalla qualità superiore dei singoli ingredienti.
Per il test Altroconsumo ha analizzato otto pandori in vendita nei supermercati, sottoponendoli a prove in laboratorio e di assaggio effettuati sia da esperti pasticceri sia da un panel di oltre 50 consumatori. Questa doppia valutazione può presentare qualche criticità perché a volte il giudizio non coincide. In genere nei test dei prodotti alimentari la prova organolettica viene affidata a professionisti perché presenta una certa complessità.
Gli esperti della rivista hanno analizzato i pandori partendo dalle etichette, per verificare sia le informazioni obbligatorie come ingredienti e peso netto, sia quelle facoltative come modalità di conservazione e data di produzione. In laboratorio c’è stata una stima della quantità di ingredienti chiave, come tuorlo d’uovo e burro, per verificare che rispettassero le percentuali minime richieste dalla legge: almeno il 4% di tuorlo e il 20% di burro, calcolati sulla materia secca. Inoltre, si è verificata l’assenza di muffe, lieviti e dei conservanti non consentiti.
Infine, i risultati sono stati ottenuti combinando diversi criteri: le analisi di laboratorio hanno pesato per il 40%, le valutazioni degli esperti e dei consumatori hanno inciso per il 25% ciascuna, mentre il restante 10% è derivato dall’analisi delle etichette.
I risultati
Il primo posto è stato assegnato al Bauli che svetta in classifica con 72 punti e il giudizio di qualità ottima. Costa in media 7,50 €/kg. Il pandoro Pasticceria del Centro MD Discount vince il test di Altroconsumo come migliore acquisto ottenendo 66 di voto e la valutazione di buona qualità a un prezzo medio di 6,5 € al chilo. Come miglior acquisto invece troviamo Carrefour Extra Pandoro, con un giudizio di qualità buona, voto 64, venduto 5,5 €/kg.
- Bauli il pandoro di Verona. Voto 72. Qualità ottima. Prezzo medio: 7,5 €/kg (migliore del test)
- Motta il pandoro secondo Bruno Barbieri. Voto 67. Qualità buona. Prezzo medio: 20 €/kg
- Paluani il pandoro di Verona. Voto 67. Qualità buona. Prezzo medio: 6,5 €/kg
- Pasticceria del Centro MD Discount. Voto 66. Qualità buona. Prezzo medio: 6 €/kg (la scelta di Altroconsumo)
- Balocco il pandoro. Voto 66. Qualità buona. Prezzo medio: 7 €/kg
- Maina. Voto 65. Qualità buona. Prezzo medio: 7,5 €/kg
- Carrefour Extra Pandoro. Voto 64. Qualità buona. Prezzo medio: 5,5 €/kg (miglior acquisto)
- Melegatti il pandoro originale. Voto 62. Qualità buona. Prezzo medio: 7 €/kg
Scegliere il pandoro giusto per le festività natalizie può sembrare una sfida, ma con i giusti criteri diventa un piacere. Prestando attenzione agli ingredienti e alla qualità, è possibile portare a tavola un dolce che incanta sia per il gusto che per la tradizione. I risultati del test confermano ancora una volta che siamo di fronte a un prodotto che, grazie anche al disciplinare che deve seguire, è sempre di buona qualità. Che sia un classico o una variante più creativa, il pandoro può diventare il dolce delle celebrazioni.
© Riproduzione riservata- Foto: AdobeStock
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Consiglio ai produttori di non aggiungere la bustina di zucchero impalpabile. A parte che molti non spolverano il pandoro con questo zucchero, ma nella maggior parte dei casi è zucchero + amido e addirittura aromi, cosa che può essere utile per camuffare il vero sapore del prodotto. Se poi il pandoro è di qualità (e trasuda burro), lo zucchero andrebbe ad assorbirlo.
Chiediamo di più per spendere di più e non essere impiccati al prezzo. Sarebbe socialmente molto utile a tutti
Ho fatto in casa pane, panettone e pandoro per anni… non sono una professionista, ma un po’ me ne intendo. Posso dire che secondo me il migliore in assoluto è il pandoro classico delle TRE MARIE, secondo posto Bauli. Auguri a tutto lo staff e ai lettori 🙂
Io sono un fan del panettone, per cui sul pandoro ho poco da dire, ma oggi ho letto un interessante articolo su Il Post che pone una domanda affatto scontata.
“Al pandoro non è andata bene come al panettone La produzione è rimasta prevalentemente industriale, e a farne di artigianali e gourmet sono in pochi: come mai?”
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