La Coop nel 2023 ha inaugurato la linea economica Gli Spesotti. In meno di un anno i prodotti con questo marchio si sono moltiplicati, così come i consumatori che li hanno provati. Di seguito pubblichiamo la domanda di una nostra lettrice e a seguire la risposto della catena di supermercati Coop.
La lettera su gli Spesotti
Gentile Redazione, non compro spesso prodotti ortofrutticoli al supermercato, perché non sempre sono di buona qualità e i prezzi sono più elevati rispetto alle bancarelle del mercato. Recentemente però ho acquistato carote e limoni della linea Gli Spesotti Coop.
Il prezzo è inferiore a quello delle carote e dei limoni a marchio Coop, ma sono rimasta soddisfatta dalla qualità. Come si spiegano queste differenze di prezzo? Grazie. Cristina, Ferrara
La risposta di Coop
Dall’inizio anno sono arrivati nei reparti ortofrutta un primo lotto di referenze: limoni, arance, patate, carote e cipolle (che abbiamo catalogato come Gli Spesotti nel Frutteto e Gli Spesotti nel Campo). Queste nuove referenze si vanno ad aggiungere alle 19 già presenti da circa un anno negli scaffali di frutta e legumi secchi (nove tipo di frutta secca e dieci di legumi). Per questi prodotti il debutto è stato positivo.
Quali sono i criteri per ottenere prezzi convenienti? Partendo dal presupposto che Gli Spesotti mantengono i valori e le garanzie del marchio Coop, si lavora sulla prestazione: in questa linea è possibile avere maggior elasticità sui calibri (come nel caso delle patate), valorizzare prodotti di formato più piccolo (come è stato per le arance o le mele golden) o quelli con difetti estetici minori (come nel caso dei limoni o delle carote). Nell’ottica di prezzi bassi da offrire ogni giorno l’obiettivo è quello di rendere più efficiente tutto quello che la pianta produce e che l’azienda fornisce, uniformando gli articoli in un’unica modalità di confezionamento e grammatura, generando così economie nella lavorazione.
Per fare un esempio, nelle mele rosse o bicolore, spesso la miglior selezione, per quanto riguarda colore e calibro va nella linea Fior Fiore, mentre quelle con qualche piccolo difetto e magari qualche carenza nella colorazione, ma con un sapore sempre all’altezza, vanno nella linea Spesotti.
Si tratta quindi di un approccio conveniente per chi consuma e remunerativo per chi produce. Per ottenere questo risultato è necessario ridurre i costi ma non il valore dei prodotti. In generale l’obiettivo è di coprire la fascia più economica sulle prestazioni importanti nella stagione. Adesso avere un’arancia Spesotti non avrebbe senso, in questo momento serve una referenza di pesche e tra poche settimane di uva. L’obiettivo è raggiungere un pacchetto complessivo di 12-15 referenze per ottimizzare la produzione.
© Riproduzione riservata. Foto: (copertina) AdobeStock
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Il criterio, per esempio, per la pasta quale è?
I prodotti col marchio “spesotti” coop li ho trovati tutti, ma proprio tutti di ottima qualità e ottimo prezzo.
Da tempo compro anche prodotti della linea Spesotti, e non trovo niente di negativo nella qualità
Grazie molto interessante
Mio marito è socio coop, quando è uscita la linea spesotti volevo acquistare dei limoni edibili, peccato che arrivassero dal Cile…
Limoni italiani non si trovano più alla coop purtroppo solo stranieri e non sono assolutamente buoni- strano perché abbiamo una buona produzione al sud Italia con limoni eccezionali- mi è stato riferito che costerebbero molto di più ma almeno lasciamo al consumatore la scelta di prendere un prodotto buono ma caro da uno cattivo che costa poco
è la provenienza di questi prodotti a basso costo che mi lascia perplessa, fanno il giro del mondo prima di venire depositati sugli scaffali dei supermercati
Gli Spesotti……., sono solo dei primi prezzi quindi la qualità è inferiore. Il resto sono solo parole. Prodotti realizzati in parte non in Italia, quindi non aiutano l’agricoltura nostrana(vedi pubblicità Coop di un paio di anni fa), che nella lista ingredienti se confrontati con i prodotti a marchio presentano ingredienti con valore nutrizionale inferiore. Questo è quello che non dicono. Verificate gli hamburger surgelati dove la quantità di carne è pari al 65%, ed i taralli dove l’olio invece che essere extravergine è di girasole. Volendo ci possono essere altri esempi. Non trovo niente di sbagliato nel vendere gli Spesotti però bisogna far attenzione a non scendere di qualità dopo la line bio, fior fiore e coop forse se ne poteva fare a meno.