“Non è tutto oro quello che luccica”. Così si possono riassumere i risultati dell’ultimo test dell’Ufficio per le indagini chimiche e veterinarie (CVUA) di Stoccarda* su più di cento bottiglie di olio extravergine d’oliva. Le analisi hanno trovato irregolarità nel 40% dei prodotti, mentre per quelli acquistati online la bocciatura è stata quasi totale. Secondo l’Ufficio federale tedesco per la tutela dei consumatori e la sicurezza alimentare, l’extravergine è uno dei 10 alimenti più contraffatti in Germania. Per questo, le autorità locali controllano regolarmente la qualità degli extravergini in commercio.
Olio extravergine: i risultati del test tedesco
Tra gennaio e agosto 2023, il laboratorio centrale per oli e grassi commestibili del CVUA ha esaminato un 141 bottiglie di olio extravergine di oliva. Di queste, 59 campioni (42%) presentava irregolarità di etichettatura, gravi difetti o vere e proprie adulterazioni. La stragrande maggioranza (78%) degli oli irregolari ricade nel gruppo delle etichette carenti di informazioni, per esempio quelle nutrizionali.
Undici dei campioni irregolari (il 19%), invece, non erano veri extravergini perché non soddisfacevano i requisiti di qualità stabiliti dalla normativa europea. Sei di essi sono stati addirittura classificati come olio lampante, un prodotto che non può essere venduto ai consumatori né utilizzato come ingrediente alimentare. Solo il 3% degli oli irregolari era adulterato con altri oli vegetali: appena due prodotti, in cui l’olio d’oliva era mescolato con olio di girasole raffinato.
Le autorità tedesche hanno esaminato anche 15 campioni di extravergine venduti online da rivenditori con sede nel Baden-Württemberg. La bocciatura è stata quasi totale: 14 bottiglie di olio extravergine erano irregolari. Di queste, quattro non hanno superato il test di qualità e 10 presentavano carenze di etichettatura.
(*) Nota:
L’Ufficio per le indagini chimiche e veterinarie (CVUA) di Stoccarda fa parte degli uffici investigativi per il controllo degli alimenti e la salute degli animali del Baden-Württemberg.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Anche nel nostro Paese vi sono tante irregolarità qualitative, al punto che alcuni evo sono da considerrsi vergini. Ma, fortunatamente, di olio lampante (non alimentare) venduto per extravergine non credo sia mai successo.
Ma la Comunità Europea non fa nulla per arginare questo fenomeno, in nessuno degli stati membri!
Buongiorno, perchè in Italia queste cose non succedono o non pubblicizzate?
La normalita’ in Italia , sugli scaffali la meta’ diventano o sono vergini dopo un mese,
L’argomento è molto interessante, peccato che l’articolo sia troppo generico.
Anche se il test è tedesco, è possibile conoscere a quali marchi appartengono le 141 bottiglie analizzate?
Grazie.