Fette di mortadella accanto a panino con mortadella o bologna

Un lettore ha dei dubbi sulla composizione di una mortadella. Pubblichiamo la sua lettera e di seguito la risposta di Dario Dongo, avvocato esperto di diritto alimentare e fondatore di Great Italian Food Trade.

Questa mattina mi è capitato al supermercato un prodotto denominato ‘Mortadella’ ma che includeva nell’elenco degli ingredienti anche la carne di pollo. Il dubbio che mi sono posto è il seguente: “Può tale prodotto essere denominato Mortadella?” Esiste denominazione legale di mortadella? Francesco

Etichetta mortadella con carne di pollo - inviata da lettore

Ecco la risposta di Dario Dongo, avvocato esperto di diritto alimentare.

Caro Francesco, la denominazione dell’alimento – secondo quanto prescritto dal regolamento UE 1169/11 ‘è la sua denominazione legale. In mancanza di questa, la denominazione dell’alimento è la sua denominazione usuale; ove non esista o non sia utilizzata una denominazione usuale, è fornita una denominazione descrittiva’ (Reg. UE 1169/11, articolo 17).

In Italia, il DM 21.9.05 (come modificato da successivo DM 26.5.16) ha introdotto la denominazione legale per alcuni prodotti a base di carne caratteristici della tradizione italiana:

  • prosciutto cotto, prosciutto cotto scelto, prosciutto cotto di alta qualità,
  • prosciutto crudo stagionato,
  • salame,
  • culatello.

Tali decreti non hanno però introdotto la denominazione legale di un’ampia serie di salumi caratteristici della tradizione italiana quali la mortadella ma anche bresaola, coppa, capocollo, lonzino, guanciale, speck, pancetta, zampone e cotechino, fesa di tacchino. In questi casi, la denominazione dell’alimento da utilizzare è quella usuale. Vale a dire che, qualora si faccia riferimento a tali denominazioni, i prodotti devono rispondere alle caratteristiche essenziali che i consumatori attribuiscono ai rispettivi nomi. Con alcune precisazioni:

  • le Dop e Igp devono sempre rispettare gli appositi disciplinari (es. Mortadella di Bologna Igp, Mortadella di Prato Igp)
    ed è rigorosamente vietata la loro evocazione,
  • i prodotti che pure utilizzino nomi di Dop e Igp, al di fuori dei relativi sistemi di tutela, devono comunque mantenere identità di materie prime e caratteristiche.

Qualora invece il prodotto non risponda alle caratteristiche che i consumatori associano al nome usuale, è obbligatorio ricorrere a una denominazione descrittiva che deve includere chiaro riferimento, nel caso della ‘mortadella di pollo’, all’ingrediente sostitutivo. “Nel caso di alimenti in cui un componente o un ingrediente che i consumatori presumono sia normalmente utilizzato o naturalmente presente è stato sostituito con un diverso componente o ingrediente, l’etichettatura reca — oltre all’elenco degli ingredienti — una chiara indicazione del componente o dell’ingrediente utilizzato per la sostituzione parziale o completa:

a) in prossimità della denominazione del prodotto; e
b) in caratteri la cui parte mediana (altezza della x) è pari ad almeno il 75 % di quella utilizzata per la denominazione del prodotto e comunque di dimensioni non inferiori a quelle previste dall’articolo 13, paragrafo 2, del presente regolamento” (reg. UE 1169/11, Allegato VI).

Per approfondimenti, si veda l’articolo Denominazione mortadella, di pollo? Risponde l’avvocato Dario Dongo

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), immagini inviate dal lettore

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donprohel
donprohel
23 Settembre 2023 12:09

Un momento: non è solo “carne di pollo”, ma è “carne di pollo separata meccanicamente”, ovvero il cosiddetto “pink slime” (che si potrebbe tradurre come “poltiglia rosa”)

Ma la cosa veramente triste, è che si tratta probabilmente di un prodotto a basso prezzo, ma anche chi ha disponibilità economiche ridotte (e purtroppo non sono pochi) avrebbe diritto a una alimentazione decorosa

Guido Paoli
Guido Paoli
Reply to  donprohel
25 Settembre 2023 23:24

Ma come!
L’illustrissimo ministro dell’agricoltura ha detto che sono proprio i cittadini con ristrettezze economiche a nutrirsi meglio.

Mario (quello vecchio)
Mario (quello vecchio)
Reply to  donprohel
29 Settembre 2023 07:51

Che la carne separata meccanicamente sia una poltiglia rosa indecorosa all’aspetto e immangiabile se non “incollata” per compattarla è un dato di fatto, ma dal punto di vista nutrizionale si tratta comunque di carne, ovviamente la più economica possibile.

E in una mortadella la sua consistenza non ha alcuna importanza in quanto tutti gli ingredienti (eccetto i pezzetti di grasso da tenere “a vista” e ovviamente gli eventuali pistacchi) vengono finemente sminuzzati e impastati, e a fine preparazione il salume completo viene cotto.

Gigio55
Gigio55
Reply to  Mario (quello vecchio)
14 Ottobre 2023 10:24

La carne separata meccanicamente contiene anche midollo e spesso pezzi microscopici di osso. Non è esattamente la stessa cosa, soprattutto perché ogni processo produttivo aggiuntivo toglie qualcosa dalla composizione naturale e aggiunge qualcosa di estraneo.

Piero
Piero
14 Ottobre 2023 09:12

Basta non comprarla

Salvatore
Salvatore
14 Ottobre 2023 11:57

Io mi preoccuperei soprattutto nella dicitura “carne di pollo separata meccanicamente”…

lucia
lucia
14 Ottobre 2023 12:35

Io contesto la carne separata meccanicamente, piuttosto… quella si è una porcheria

Luca
Luca
18 Ottobre 2023 19:41

Dal mio punto di vista è molto più preoccupante la dicitura Carne …..Separata Meccanicamente (spesso abbreviata in CSM) che rappresenta la peggior sottospecie di scarto di carne animale . Dovreste evitare di mangiare qualsiasi cibo che la contenga . Se andate sul Web a vedere come la fanno, occorre uno stomaco molto forte .

fabrizio
fabrizio
22 Ottobre 2023 18:23

Per precisare la CSM e’ nata per la soddisfare l esigenza di un mercato che richiedeva una base di prodotto a basso prezzo,,,,,,La cosa che con capisco e’ come con ingredienti Ue si possa fregiare dell etichetta prodotto in italia……

Valeria Nardi
Reply to  fabrizio
23 Ottobre 2023 10:53

gentilissimo, l’origine del prodotto in esame, ai sensi della normativa, si identifica come Italiana poiché proprio in Italia ha avuto luogo l’ultima trasformazione sostanziale.