La proposta di legge presentata qualche giorno fa dal governo per vietare la cosiddetta ‘carne sintetica’ ha suscitato numerosissime reazioni, non solo nazionali. Diversi siti e media esteri si sono occupati della vicenda, quasi sempre sottolineando come, in nome di una presunta italianità (sulle caratteristiche della quale si avanzano dubbi da più parti, per la difficoltà di circoscrivere qualcosa che, per definizione, è in continua evoluzione), il Paese corra in realtà un unico, serio rischio: quello di rimanere indietro rispetto al resto del mondo, diventando terreno di conquista per le aziende di altri Paesi e mortificando, fino a farli scomparire, i centri di ricerca pubblici e privati che stavano puntando sulle fonti di proteine alternative.
Ne è un esempio un lungo articolo uscito su FoodNavigator, che parte dalla constatazione più ovvia: la proposta di legge riguarda una materia che non esiste, perché né l’Efsa né l’omologa agenzia britannica hanno ricevuto un singolo dossier con la richiesta di approvazione di qualche prodotta a base di carne coltivata. La Coldiretti, definita dal sito statunitense lobby agricola, in totale sintonia con il governo, sostiene di voler difendere la produzione nazionale dagli “attacchi delle multinazionali”. Le quali, tuttavia, scrive FoodNavigator, per il momento, non stanno attaccando nessuno. La testata riferisce poi che il governo afferma di avere il sostegno di mezzo milione di firme contro la cosiddetta ‘carne sintetica’ e di migliaia di cittadini che sarebbero pronti a manifestare sotto Palazzo Chigi al grido di “la porchetta è meglio del cibo in provetta”, “no agli oligarchi del cibo “ e “difendiamo la Dieta mediterranea”. Ma, per ora, di simili folle non c’è traccia nelle cronache nazionali.
Coldiretti, poi, tramite il suo presidente Cesare Prandini, si è spinta anche oltre, sottolineando come le prime vittime della carne coltivata sarebbero i giovani agricoltori e allevatori (nessun cenno, ovviamente, al fatto che i giovani, più di altri, dovrebbero essere al passo con il progresso scientifico e tecnologico, se vogliono costruirsi un futuro lavorativo solido), che sarebbero spazzati via sempre dalle multinazionali del cibo ‘sintetico’. Le quali avrebbero l’intenzione – nientemeno – di rimpiazzare il cibo naturale prodotto nel Paese. Per utilizzare un’espressione attribuita a Charles De Gaulle: quello delle multinazionali sarebbe davvero un vasto programma.
Naturalmente, l’approccio italiano preoccupa moltissimo chi cerca soluzioni per la produzione alternativa di cibo, anche se, in fin dei conti, quasi tutti ritengono che si tratti di decisioni velleitarie, che non avranno alcuna influenza sugli altri Paesi. Per rimanere in Europa, il governo olandese nel 2022 ha stanziato 60 milioni di euro per lo sviluppo del settore, quello spagnolo nel 2021 5,2 milioni di euro e quello britannico 16 milioni di sterline. L’Europa va comunque in direzione opposta rispetto all’Italia e questo di certo non cambierà. La pensa così Alice Ravenscroft, presidente del Good Food Institute Europe, il centro di ricerca no profit che da anni sostiene gli studi sulle proteine alternative in tutto il mondo: “L’approvazione di una tale legge – si legge nella risposta ufficiale, – estinguerebbe il potenziale economico di questo campo nascente in Italia, frenando il progresso scientifico e gli sforzi per la mitigazione del cambiamento climatico, limitando la libertà di scelta dei consumatori italiani.” Ravenscroft ha anche aggiunto che Singapore e Stati Uniti, tramite le rispettive agenzie per la sicurezza alimentare, hanno già stabilito che la carne coltivata è sicura e l’Unione Europea ha protocolli molto severi su questi aspetti. Nel momento in cui dovesse seguire le orme dei due Paesi pionieri, i consumatori europei potrebbero essere certi della sicurezza di queste carni. E quelli italiani dovrebbero essere lasciasti liberi di decidere che cosa mangiare, anziché essere obbligati a seguire le decisioni del governo.
L’associazione che rappresenta le start up, le aziende e i centri di ricerca sulla carne coltivata a Bruxelles, Cellular Agricolture Europe, ha definito la proposta di legge “non necessaria”, sottolineando anch’essa il grave danno economico non solo per l’Italia, ma anche per il sistema europeo nel suo insieme e il mancato contributo allo sforzo comune di rendere tutto il continente più autosufficiente e più resiliente rispetto a crisi come quella scatenata dalla guerra in Ucraina o dai sempre più frequenti eventi climatici estremi. Le conseguenze, in altri termini, per l’associazione andrebbero ben oltre quelle, già gravi, sui consumatori e sui produttori italiani, che non potrebbero fare scelte più sostenibili o tenere conto, se lo desiderano, del benessere animale. Il divieto si rifletterebbe insomma su tutta l’Europa, che sarebbe resa più fragile dalla mancanza dell’Italia nella competizione globale in settore che comprende anche il pesce, il latte e i suoi derivati, e che porterà sul mercato numerosi nuovi prodotti. “Il divieto proposto – conclude senza mezzi termini l’associazione – contiene disinformazione. Non solo si tratta di una pessima scelta politica, ma anche probabilmente incostituzionale. Il miglior percorso da seguire è lavorare con le nostre aziende e sostenere la ricerca sul modo per integrare queste innovazioni con l’agricoltura convenzionale per raggiungere meglio gli obiettivi nazionali in materia di clima e sicurezza alimentare”.
La proposta di vietare la ‘carne sintetica’, ancora prima di diventare legge, ha già ottenuto un risultato evidente: una figuraccia planetaria o, come direbbe la premier, in tutto l’orbe terracqueo, per un Paese che sul cibo era all’avanguardia.
© Riproduzione riservata Foto: Depostiphotos, AdobeStock
Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.
Dona ora
Giornalista scientifica
Sentir dire che la Coldiretti sarebbe lobby agricola.. dagli Stati Uniti.. madre di tutte le lobby fa sinceramente ridere.. Fanno bene a contrastare queste nefandezze..come per gli insetti..non abbiamo bisogno certo di queste fonti proteiche.. detto da un vegano da oltre vent’anni..
Coldiretti è registrata a Bruxelles nel registro delle lobby e in Italia è considerata una delle più efficienti
se sei vegano dovresti essere a favore di quelle che chiami nefandezze, non più animali uccisi, benessere per il clima e chi più ne ha più ne metta. detto da una vegana da 11 anni..
Non ne abbiamo bisogno se volessimo essere tutti vegani. Ma siccome abbiamo, ancor più ora, la possibilità di scegliere, tu mangi tofu e soia coltivate a pesticidi ed erbicidi di ogni sorta, io mangio farine di insetti e carne coltivata in laboratorio decisamente più sostenibili per l’ambiente.
Eccolo qua, l’ennesimo che crede che questa sia una giusta causa per proteggere l’ambiente. Vi han fatto già il lavaggio al cervello, come per il covid!!
non è vero che soia è coltivata a pesticidi, bisogna sempre vedere la filiera invece di demonizzare tutto e basta. Anche le mele del trentino sono piene di pesticidi e quindi? la carne coltivata è creata per chi la carne la mangia in primis. e le ricordo che i vegani non mangiano solo tofu.
Insomma, Lello, non è che proprio devi mangiare farina di insetti… Puoi sempre mangiare pollo o pesce di allevamento / acquacoltura nutriti con farine di insetti (che non è poi così diversa da quello che mangerebbero in natura).
Per i maiali non so, ma credo che anche lì la farina di insetti potrebbe sostituire adeguatamente la soia e tutti i danni ambientali che essa comporta
forse non ti è chiara la definizione di lobby per cui a questo link potrai schiarirti le idee: https://www.treccani.it/vocabolario/lobby/
Ho letto tutti i commenti e non ho molto da aggiungere. Trovo però assurdo negare a priori una possibilità. Schierarsi a spada tratta contro qualcosa che non si conosce è segno di ignoranza e di paura del nuovo. Sicuramente passerà molto tempo prima che sia sperimentata, verificata e commercializzata la carne “sintetica” e solo allora, su dati scientifici chiari, si potrà esprimere un parere. ma dovrà essere comunqua lasciata libera scelta al cittadino su cosa scegliere. Nessun governo che sia democratico può trattare i propri cittadini come dei bambini da accudire. Dovrebbe invece informare ed aiutarli a crescere nella libertà di scelta.
Ma la libertà di scelta non è mai stata in discussione
se venisse vietata per decreto la libertà di scelta sarebbe di fatto negata, almeno sul territorio italiano. uno dovrebbe andare all’estero anche per assaggiare la carne coltivata
Ho l’impressione che i maggiori danni in ogni campo per l’Italia derivino dalle folli scelte europee e delle sue imposizioni, che ricordano il famoso “E’ l’Europa che ce lo chiede” di Monti. Infatti da quarta potenza mondiale prima dell’ingresso nell’Euro, adesso siamo ridotti peggio di un paese (con la “P” minuscola) del terzo mondo. Inoltre, invece di esaltare e tutelare il poco e buono che resta di realmente italiano, cerchiamo di denigrarlo e considerarlo provinciale. Francamente, come per il campo farmaceutico, ecologista, energetico, ecc. credo che sia solo questione da vili affaristi. Si tratta di biotecnologie sperimentali come per i sieri a mRNA, per cui si cercano cavie su cui vedere l’effetto a breve e lungo termine che producono. Si cercano, pertanto, persone indigenti a cui rifilare il cibo sperimentale, cercando, magari, anche di passare per filantropi.
Ebbene: io ho visto sulla trasmissione di RaiTre “Indovina chi viene a cena” un servizio su tutti gli aspetti positivi della carne prodotta in laboratorio. Come contraltare ho seguito un dibattito su Byoblu, in cui si spiega che i biolaboratori che devono essere utilizzati per la produzione non sono poi così tanto ecologici e poco inquinanti, né la pseudocarne da essi realizzata così sana, in quanto prodotta da cellule “immortalizzate”, esattamente come quelle di alcuni sieri sperimentali. Per immortalizzare le cellule e permetterne la riproduzione in vitro devono diventare come le cellule tumorali. E degli effetti che producono una volta ingerite, a breve, medio e lungo termine, no si sa niente.
Che ancora non si sia deciso niente, che si sia solo agli inizi della sperimentazione, ecc. non significa che non si stia cercando di tastare il terreno, come è avvenuto per la commercializzazione di insetti e farine di insetti ad uso alimentare.
Buona Pasqua!
Complimenti ha citato tutto l’armamentario standard del complottista, ci mancavano solo le scie chimiche.
Complimenti a lei per le argute argomentazioni, che si limitano ad appioppare un’etichetta, Spirito critico: non pervenuto.
Vorrei aggiungere un paio di nozioni, dopo aver letto un po’ di commenti a dir poco itaGlianissimi (volutamente scritto):
– in primis, andrebbe specificato che NATURALE (o di origine naturale) è la cosa più stupida che si possa dire, in quanto le sostanze PIÙ PERICOLOSE al mondo sono principalmente naturali e NON sintetiche;
– la carne “artificiale” non esiste, poiché non è derivata dalla sintetizzazione di sostanze, ma da COLTURA in laboratorio, partendo da poche cellule già selezionate;
– avere il timore delle novità è naturale, ma negare tutto a priori è ignorante!
– Coldiretti ha una storia di blocchi ed opposizioni che non hanno alcun senso e chi li “segue” non comprende minimamente quanto si autodanneggi! Senza contare che anche a commercializzazione di questi alimenti, gli allevamenti non verrebbero penalizzati, mentre invece si potrebbe avere la creazione di centinaia di posti di lavoro tra ricerca (i nostri ricercatori vanno quasi tutti all’estero!!!), produzione e commercializzazione, volendo a livello globale, di prodotti nuovi!
Concordo, la cicuta e la stricnina sono sostanze naturalissime.
Questa scelta spingerà ulteriormente la fuga di cervelli che se vorranno lavorare in questo ambito dovranno per forza andare all’estero.
beh dire che le cose naturali sono le più pericolose mi pare azzardato in campo alimentare visto che è recente la ricerca che dimostra la correlazione tra cibi ultraprocessati e tumori
Secondo me ha equivocato. Non ha scritto che le cose naturali sono le più pericolose, ma che tra le cose più pericolose ci sono sostanze naturali E’ assai diverso! Ed è pure vero, posso aggiungere i veleni animali, il botulino ed altri virus e batteri? Che una cosa sia naturale non vuole dire che sia buona commestibile e sicura
Solito articolo esterofilo. Abbiamo ancora un pò di sovranità per dire no a qualche (ennesima) porcata che ci propinano dall’estero ?
Dopo la seconda(e non ultima )guerra gli USA e la Russia stanno continuando a spartirsi la terra e l’Europa come pecora fa il loro gioco.Non si tratta di sfamare il popolo ma solamente e tristemente di monetizzare tutto ciò che possibile per l’arrichimento di pochi!!E’ vero sig. Luigi abbiamo perso la sovranità e la faccia!!!!
Perfortuna almeno una volta fanno il bene dell’Italia e dei suoi cittadini. Le multinazionali americane hanno fatto già abbastanza soldi sulla salute di noi italiani.
e continueranno a farlo. Perché intanto che il mondo avanza, noi siamo ancora a giocare col fuoco e la pietra focaia. Anche grazie a coldiretti
Non penso sia una figuraccia planetaria,anzi !! Sono d’accordo con le persone che hanno scritto!! Purtroppo il mondo sta girando male !! Chi ha fame…non vede l ora di mangiare una buona bistecca e del buon pane…qui invece …carne sintetica e farina di grillo ?? La figuraccia planetaria e dettata dalle istituzioni europee …
Le hai assaggiate? Non distinguersi nemmeno la differenza, così come il tuo intestino. Sono proteine nobili, all’organismo frega niente se vengono dal grillo, dalla mosca o da un laboratorio.
Ho sempre viaggiato molto, soprattutto in tutta Europa, e posso affermare che la qualità che si trova nei nostri supermercati è di gran lunga superiore ai tanti prodotti mediocri che riempiono gli scaffali degli altri paesi. La gente mangia sempre meno carne e non vedo perché costruire cose così raccapriccianti in laboratorio. Mangiamone poca ma di qualità oltre ad esserci tanti altri cibi alternativi. Ben fa l’Italia a starne alla larga pur rimanendo a pieno titolo nell’ambito delle ricerche.
Bravo!
Sono d‘accordo.
Anche io vivo all‘estero e viaggio molto.
Sottoscrivo a pieno quello che affermi.
La maggior parte degli Italiani non si rende conto di quello che ha in mano e di quello che andrebbe protetto.
Sono vittime di rimpiattini politici e di interessi trasversali.
Io trovo giusta la scelta del governo, di cibo in Italia ne abbiamo a sufficienza, possiamo parlare di sprechi dovuti alle scelte delle multinazionali? Io abito in un paese dove si producono ortaggi e ne vedo buttare tonnellate solo perché non corrispondono alle misure o ai canoni di bellezza per l esposizione. Patate buttate perché o troppo piccole o troppo grosse, cipolle che devono avere una certa misura, idem per il cavolo verza, e il latte buttato perché prodotto in più se no si và contro le imposizioni dell’ Europa e quindi a sanzioni. E basta con quello che ci impongono Usa e Europa, non abbiamo bisogno di loro, abbiamo le eccellenze alimentari che tutto il mondo vorrebbe, parlano di Coldiretti come di una lobby, ma non si parla mai delle lobby multinazionali delle industrie alimentari, farmaceutiche e industrie chimiche degli altri stati che vogliono comandare l Italia. Cerchiamo per una volta di essere italiani e difendere le eccellenze della nostra nazione sia alimentari che storiche, perché la nostra alimentazione arriva dalla storia.
La nostra alimentazione arriva dalla storia. Già, spesso dalla storia degli altri, saprà certamente da chi ci sono arrivate patate e pomodori, perfino le arance hanno origine altrove. Chi è nato dopo un certo anno forse è convinto che il kiwi è un nostro frutto tradizionale, ed in futuro lo penseranno che sò, dell’avocado. Nei tempi andati difficile trovare un paese con abitudini alimentari così diverse, basti pensare ai grassi usati, olio, strutto, burro…
Ti svelo un segreto: il mondo non è il tuo paese. La maggior parte della carne in Italia viene importata, è il primo paese europeo per importazione di carne dal Brasile (lDavvero, costa tanto informarsi prima di aprire bocca?
Premetto che questo governo è quanto di più lontano possa esistere dal mio orientamento politico, comunque sia, sono arrivato a comprendere che l’Europa non è credibile, si è dimostrato che è in vendita al migliore offerente, si è recentemente compreso il giro di lobbisti che girano per gli uffici di Bruxelles per orientare le decisioni della commissione ecc.
Detto questo posso comprendere che in certe zone del mondo possa essere necessaria una cosa simile, ma spacciarla per necessaria a 360…. per cortesia.
Ma i lobbisti sono anche italiani !
Condivido appieno la scelta operata del governo. Prevenire è meglio che curare e il mancato allineamento del Paese Italia non porterà alla catastrofe mondiale sul clima. A tale proposito sentitevi con Cina e India. Grazie e buon lavoro.
Dire che la carne sintetica minaccia i piccoli produttori è sbagliato. Semmai minaccia i produttori intensivi di carne di mediocre qualità provenienti da animali che non hanno mai visto un pascolo. Per la carne di qualità prodotta rispettando il benessere animale ci sarà sempre un mercato. Con questa proposta di legge governo e Coldiretti fanno gli interessi dei produttori intensivi.
Sbagliano a scrivere “carne sintetica” ma è “carne coltivata”
Di sintetico non c’è niente.
Non ci sarebbero più i macelli e non più migliaia di animali uccisi, per chi si ciba di carne.
Un passo in avanti verso una migliore e consapevole civiltà umana
Dopo 5 anni ho scoperto che il mio macellaio importa la sua ottima carne bovina dalla Bulgaria e quella suina dall’Ukraina. La’ ho amici allevatori e mi raccontano delle quantita’ di “Kemia” che usano.
Allora meglio carne da moltiplicazione di staminali da impianti controllati e IN ITALIA.
Leggevo i commenti, alcuni interessanti altri meno.tutti derivano da ideologie politiche , o semplicemente ignoranza.anche ignoranza vegana , per spaziare nel buon cibo , le sane abitudini e tutte ste cazzate che ognuno reclama..immagino il futuro , quando il pianeta non sarà più in grado di sfamare la popolazione globale in costante crescita.Allora le colture idroponiche , la carne coltivata , l energia solare , l energia geotermica salveranno il genere umano. Se qualcuno vuole rimanere indietro e parlare di vere bistecche , ma anche questo non sarà possibile perché se arriva la vera carestia, non ci sarà nessuna decisione politica a vietare niente..Altro che vegani o mangia bistecche!!!
L’Italia a mio parere non sta facendo nessuna figuraccia.
Semplicemente è purtroppo l’unico paese che si è fatto la domanda sulla sicurezza di questo “nuovo cibo”.
Se è vero che non bisogna criminalizzare a priori ogni novità, è altrettanto vero che sempre i nuovi business sono appannaggio delle multinazionali, che sappiamo da passate esperienze, come si muovano sui mercati internazionali… (al primo posto il profitto, senza nessun altro scrupolo).
Detto questo, il freno imposto dall’Italia è una manovra saggia almeno per il momento.
Poi si vedrà.
Sono totalmente d’accordo con l’autore dell’articolo sia per motivi etici (prima di tutto) che per motivi economici e ambientali. Firma: Un onnivoro laico, consapevole e con rimorso.
Buttiamo il cibo e ci sono terre immense x coltivare. La povertà è determinata dal controllo, non dalla scarsità di risorse. La carne sintetica non può essere salubre perché le nostre cellule non la riconoscono, come ogni cosa ogm o chimica. W l Italia e la nostra diversità. E mi fermo qua, perché il taglio dell’articolo non è proprio “indipendente ” come si vuol far credere…