Piastre di petri e provette con carne coltivata e terreno di coltura; carne sintetica

La proposta di legge presentata qualche giorno fa dal governo per vietare la cosiddetta ‘carne sintetica’ ha suscitato numerosissime reazioni, non solo nazionali.  Diversi siti e media esteri si sono occupati della vicenda, quasi sempre sottolineando come, in nome di una presunta italianità (sulle caratteristiche della quale si avanzano dubbi da più parti, per la difficoltà di circoscrivere qualcosa che, per definizione, è in continua evoluzione), il Paese corra in realtà un unico, serio rischio: quello di rimanere indietro rispetto al resto del mondo, diventando terreno di conquista per le aziende di altri Paesi e mortificando, fino a farli scomparire, i centri di ricerca pubblici e privati che stavano puntando sulle fonti di proteine alternative.

Ne è un esempio un lungo articolo uscito su FoodNavigator, che parte dalla constatazione più ovvia: la proposta di legge riguarda una materia che non esiste, perché né l’Efsa né l’omologa agenzia britannica hanno ricevuto un singolo dossier con la richiesta di approvazione di qualche prodotta a base di carne coltivata. La Coldiretti, definita dal sito statunitense lobby agricola, in totale sintonia con il governo, sostiene di voler difendere la produzione nazionale dagli “attacchi delle multinazionali”. Le quali, tuttavia, scrive FoodNavigator, per il momento, non stanno attaccando nessuno. La testata riferisce poi che il governo afferma di avere il sostegno di mezzo milione di firme contro la cosiddetta ‘carne sintetica’ e di migliaia di cittadini che sarebbero pronti a manifestare sotto Palazzo Chigi al grido di “la porchetta è meglio del cibo in provetta”, “no agli oligarchi del cibo “ e “difendiamo la Dieta mediterranea”. Ma, per ora, di simili folle non c’è traccia nelle cronache nazionali.

Campione di carne in un piatto di coltura cellulare in plastica monouso aperto in un moderno laboratorio o impianto di produzione. Concetto di carne pulita coltivata in vitro da cellule somatiche animali.
Reazioni alla proposta di legge del governo di vietare la cosiddetta ‘carne sintetica’ in Italia sono arrivate anche dall’estero

Coldiretti, poi, tramite il suo presidente Cesare Prandini, si è spinta anche oltre, sottolineando come le prime vittime della carne coltivata sarebbero i giovani agricoltori e allevatori (nessun cenno, ovviamente, al fatto che i giovani, più di altri, dovrebbero essere al passo con il progresso scientifico e tecnologico, se vogliono costruirsi un futuro lavorativo solido), che sarebbero spazzati via sempre dalle multinazionali del cibo ‘sintetico’. Le quali avrebbero l’intenzione – nientemeno – di rimpiazzare il cibo naturale prodotto nel Paese. Per utilizzare un’espressione attribuita a Charles De Gaulle: quello delle multinazionali sarebbe davvero un vasto programma.

Naturalmente, l’approccio italiano preoccupa moltissimo chi cerca soluzioni per la produzione alternativa di cibo, anche se, in fin dei conti, quasi tutti ritengono che si tratti di decisioni velleitarie, che non avranno alcuna influenza sugli altri Paesi. Per rimanere in Europa, il governo olandese nel 2022 ha stanziato 60 milioni di euro per lo sviluppo del settore, quello spagnolo nel 2021 5,2 milioni di euro e quello britannico 16 milioni di sterline. L’Europa va comunque in direzione opposta rispetto all’Italia e questo di certo non cambierà. La pensa così Alice Ravenscroft, presidente del Good Food Institute Europe, il centro di ricerca no profit che da anni sostiene gli studi sulle proteine alternative in tutto il mondo: “L’approvazione di una tale legge – si legge nella risposta ufficiale, – estinguerebbe il potenziale economico di questo campo nascente in Italia, frenando il progresso scientifico e gli sforzi per la mitigazione del cambiamento climatico,  limitando la libertà di scelta dei consumatori italiani.” Ravenscroft ha anche aggiunto che Singapore e Stati Uniti, tramite le rispettive agenzie per la sicurezza alimentare, hanno già stabilito che la carne coltivata è sicura e l’Unione Europea ha protocolli molto severi su questi aspetti. Nel momento in cui dovesse seguire le orme dei due Paesi pionieri, i consumatori europei potrebbero essere certi della sicurezza di queste carni. E quelli italiani dovrebbero essere lasciasti liberi di decidere che cosa mangiare, anziché essere obbligati a seguire le decisioni del governo. 

cultured meat making image, lab grown meat concept
Secondo il Good Food Institute, la legge avrebbe il solo risultato di uccidere sul nascere il potenziale economico del settore della carne coltivata in Italia

L’associazione che rappresenta le start up, le aziende e i centri di ricerca sulla carne coltivata a Bruxelles, Cellular Agricolture Europe, ha definito la proposta di legge “non necessaria”, sottolineando anch’essa il grave danno economico non solo per l’Italia, ma anche per il sistema europeo nel suo insieme e il mancato contributo allo sforzo comune di rendere tutto il continente più autosufficiente e più resiliente rispetto a crisi come quella scatenata dalla guerra in Ucraina o dai sempre più frequenti eventi climatici estremi. Le conseguenze, in altri termini, per l’associazione andrebbero ben oltre quelle, già gravi, sui consumatori e sui produttori italiani, che non potrebbero fare scelte più sostenibili o tenere conto, se lo desiderano, del benessere animale. Il divieto si rifletterebbe insomma su tutta l’Europa, che sarebbe resa più fragile dalla mancanza dell’Italia nella competizione globale in settore che comprende anche il pesce, il latte e i suoi derivati, e che porterà sul mercato numerosi nuovi prodotti. “Il divieto proposto – conclude senza mezzi termini l’associazione – contiene disinformazione. Non solo si tratta di una pessima scelta politica, ma anche probabilmente incostituzionale. Il miglior percorso da seguire  è lavorare con le nostre aziende e sostenere la ricerca sul modo per integrare queste innovazioni con l’agricoltura convenzionale per raggiungere meglio gli obiettivi nazionali in materia di clima e sicurezza alimentare”.

La proposta di vietare la ‘carne sintetica’, ancora prima di diventare legge, ha già ottenuto un risultato evidente: una figuraccia planetaria o, come direbbe la premier, in tutto l’orbe terracqueo, per un Paese che sul cibo era all’avanguardia.

© Riproduzione riservata Foto: Depostiphotos, AdobeStock

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roberto pinton
roberto pinton
5 Aprile 2023 16:17

Per dirla come va detta!

Marino
Marino
Reply to  roberto pinton
6 Aprile 2023 10:12

Io non la mangio in ogni caso deve essere informato il consumatore

Roberto La Pira
Reply to  Marino
6 Aprile 2023 11:56

Ma il consumatore è informato

Mario
Mario
6 Aprile 2023 09:16

Noto ancora che sull’argomento in questione, come su altri temi “caldi” sulle innovazioni alimentari, che l’articolo non tratta minimamente la questione della salubrità. Non a caso, chi serve la carne coltivata in laboratorio fa firmare una liberatoria ai propri clienti. L’articolo si concentra sulla “figuraccia” che farebbe l’Italia in confronto ad altri stati. Posto che di sensi di colpa come leva psicologica se ne sta abusando abbondantemente, non è detto che la strada che seguono gli “altri” sia quella giusta. Inoltre non si tiene minimamente in conto il principio di precauzione, che vorrebbe degli studi SERI per capire se la carne prodotta in laboratorio sia dannosa o meno per l’essere umano, o anche semplicemente più povera di nutrienti, che alla lunga, possa causare malnutrizione. Ci sono tanti settori e tante idee su cui innovare e fare ricerca, spesso i più profittevoli sono quelli su cui non tutti ci si buttano a capofitto.
Ps. Non sono di Coldiretti, sono un lettore che si è stancato di questa propaganda subdola, anche a mezzo stampa.

Roberto La Pira
Reply to  Mario
6 Aprile 2023 12:03

Ma si sta disquisendo su un prodotto che non è in commercio, mentre le autorità sanitarie non hanno preso posizione per anni sull’olio di palma che abbiamo consumato a tonnellate

Mario
Mario
Reply to  Mario
6 Aprile 2023 12:43

Forse dovresti identificarti diversamente, visto che di “Mario” ce n’è più d’uno e io che scrivo su questo sito da anni gradirei non venire confuso con chi esprime giudizi così pressappochisti.

Mario (quello vecchio)

Piera
Piera
Reply to  Mario
6 Aprile 2023 18:26

1. Lei l’ha vista questa millantata liberatoria? Cosa sta scritto? É ancora vera questa informazione, 3 anni dopo che é stata rilasciata? “Non posso divulgare materiale multimediale relativo a questo cibo” o “Accetto il rischio di morire domani”? Direi che c’é una bella differenza.
2. Gli studi SERI sono ancora in corso. La WHO e FAO (abbastanza SERI ritengo) hanno appena pubblicato un report in materia. Risultato: la maggior parte dei rischi identificati sono riconducibili a una regolare produzione di carne, che possono essere ovviati con misure di igiene e prevenzione adottate da ogni azienda alimentare. I rischi che non rientrano tra quelli piú noti, saranno valutati prima di ogni commercializzazione e valutati caso per caso. L’Autoritá predisposta a valutare la sicurezza dei cibi che consumiamo in Europa (EFSA) valuterá poi questo e altri studi in materia prima di dare un parere circa cosa é sicuro o meno. Il Governo fa politica, EFSA valuta la sicurezza alimentare, non confondiamo le cose.
3. Data la prosperitá di catene di fast-food in Italia e la rinnovata collaborazione di Coldiretti con una di queste, direi proprio che non é una preoccupazione né del Governo né di Coldiretti la malnutrizione del Paese. L’accanimento contro questo alimento é di pura natura politica.
4. Sono lieta che Lei non sia toccato dalla “figuraccia” che ha fatto l’Italia. Vorrei comunque sottolinearle che gli investimenti pubblici nella ricerca in Italia non sono esattamente cospicui e che sarebbero apprezzati supporti da fondi anche esteri in questo senso. In aggiunta, penalizzare la ricerca in qualsiasi ambito, motiva quella “fuga di cervelli”, che altro non sono che soldi e risorse persi. Non solo perdiamo cervelli, ma probabilmente anche non ne attiriamo (pasta, pizza e sole non compensano gli stipendi da fame dei ricercatori). Quando l’estero ci percepisce come chiusi e retrogradi, l’economia e la ricerca italiana non ne giovano.
5. In ultimo, se ha suggerimenti su quali temi siano piú meritevoli di attenzione, sono tutta orecchi. Speri solo che il Governo non pensi a una legge per vietare e svantaggiare le nuove ricerche da Lei proposte, proprio sulla base del “non ne sappiamo abbastanza”.

Donatella
Donatella
6 Aprile 2023 09:22

E’ più facile legiferare su quello che non esiste.

Roberto
Roberto
6 Aprile 2023 09:34

Il medico nutrizionista Giorgio Calabrese la pensa diversamente…

Roberto La Pira
Reply to  Roberto
6 Aprile 2023 12:02

Giorgio Calabrese la pensa diversamente, ma su troppe cose il suo pensiero differisce da quello di una parte rilevante del mondo scientifico

Roberto
Roberto
Reply to  Roberto La Pira
6 Aprile 2023 12:16

Un esempio di una posizione di Giorgio Calabrese in merito ad un suo pensiero differente da quello di una parte rilevante del mondo scientifico?

Non per polemica ma per capire, perchè tutte le volte che lo sento parlare e leggo sue opinioni, non mi sembrano in contrasto con quello che sostiene la comunità scientifica internazionale.

Tra l’altro mi risulta sia Presidente del Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare (CNSA) del Ministero della Salute.

Roberto La Pira
Reply to  Roberto
6 Aprile 2023 12:31

Buongiorno se le interessa l’argomento legga gli articoli che abbiamo pubblicato gli ultimi anni su Calabrese le sue posizioni contraddittorie sull’olio di palma i silenzi sullo zucchero, la posizione sul Nutri-Score. Mi fermo qui

Roberto
Roberto
Reply to  Roberto La Pira
6 Aprile 2023 12:54

Ah be’, tutte le opinioni di Calabrese che ho letto sono argomentate sotto un punto di vista scientifico e non ideologico, non ho mai notato contraddizioni…. Anche io mi fermo qui.

Roberto La Pira
Reply to  Roberto
6 Aprile 2023 13:07

L’aspetto del conflitto di interessi non è un aspetto irrilevante soprattutto nel mondo scientifico

Roberto
Roberto
Reply to  Roberto La Pira
6 Aprile 2023 16:02

Non c’è dubbio che anche nella scienza ci possano essere posizioni di parte.
Tuttavia avendo anche io una formazione scientifica, sono in grado di valutare se le cose che dice Calabrese sono ideologiche oppure si fondano su evidenze scientifiche.
E ho sempre riscontrato il secondo caso.

Comunque mi sembra di capire che le sue argomentazioni qui non siano molto apprezzate. Ne prendo atto.

Roberto La Pira
Reply to  Roberto
6 Aprile 2023 17:41

Buongiorno, se lei ha una formazione scientifica capisce cosa vuol dire dichiarare gli eventuali conflitti di interesse per un personaggio che ha responsabilità pubbliche. La stessa cosa l’abbiamo detta per Andrea Ghiselli quando era al Crea. Sono tutte cose che abbiamo scritto.

claudia
claudia
Reply to  Roberto
6 Aprile 2023 14:13

Il prof. Calabrese non è la “Scienza dell’alimentazione” fatta persona. Lui è un Medico Dietologo che esprime suoi giudizi e spesso, non risulta molto aggiornato.

MauroM
MauroM
Reply to  claudia
6 Aprile 2023 15:47

Aggiungerei, oltretutto, che per quanto possa essere (e dubito) un professionista del suo settore, un dietologo sa veramente poco di certi concetti.
E la cosa che più mi lascia basito è che c’è gente che va dietro a certi (sedicenti) “professionisti”, senza neppure porsi dubbi sul loro titolo di studio: ne è esempio pratico chi si schierava contro i vaccini perché lo asseriva un (radiato!!!) GINECOLOGO!!! Pietà…

MauroM
MauroM
6 Aprile 2023 09:35

Buongiorno,
Purtroppo, stiamo dimostrando sempre più spesso e sempre con maggiore vigore, di essere diventati il 3° mondo d’Europa.
Siamo uno stato in cui si parla ancora di “spauracchi” fascisti o comunisti, dove non si ammette che l’alcol è una sostanza NOTA cancerogena (vino incluso), dove vogliamo convincere noi stessi che siamo i migliori in tutto (dalle mie parti si dice: “chi si loda…”) e dove andiamo dietro ad ideologie piuttosto che avere un occhio critico sul mondo.
L’ignoranza è il primo problema, ma la volontà di uscirne è il secondo!

Quale diavolo di ragione dovrebbe portarci a rifiutare un metodo di coltura cellulare, quando avviene già in laboratorio da decine di anni, ma con la nota positiva di tutto ciò che si evita dal punto di vista di antibiotici, inquinamento, energia e materie prime risparmiate???

Solo gli ignoranti possono essere contrari ed andare dietro a frasi fatte (altrui) dove ci raccontiamo che non sappiamo “come sono fatti” (come per i vaccini), senza però dire: non mi sono mai informato sul serio e preferisco essere terrorizzato da ignobili essere che dicono: “non ce lo vogliono dire”, “ci vogliono uccidere”!
Ma chi??? E perché???
Ignoranza… La vera patologia del secolo!

Massimiliano Ferruccio
Massimiliano Ferruccio
6 Aprile 2023 09:55

buongiorno, secondo me su questo argomento prima di schierarsi in un senso o nell’altro ci si dovrebbe andare con i piedi di piombo….dato che per far crescere queste carni….le cellule dovranno pur essere stimolate….e siamo sicuri che questo stimolo….non produrrà nel tempo….gravi danni alla salute di chi li mangia….o dobbiamo fidarci ciecamente di chi magari col solo scopo di fare soldi spinge in questa direzione, va bene gli studi le sperimentazioni ecc ecc ecc ma su queste cose ci vorrebbe una riflessione più profonda perchè già in passato…vedi la sindrome da mucca pazza….si sono fatti errori in nome solo di fare affari….

Roberto La Pira
Reply to  Massimiliano Ferruccio
6 Aprile 2023 11:59

Queste carni non sono commercializzate in Europa e prima dovranno passare il vaglio dell’Efsa

MauroM
MauroM
Reply to  Massimiliano Ferruccio
6 Aprile 2023 14:43

Per far crescere le cellule, ci vuole esattamente ciò che una serie di organi (e quindi altre cellule) naturalmente producono. Non è come un motore dove basta buttare dentro carburante. Semplicemente, le cellule per crescere avranno bisogno di amminoacidi essenziali, carboidrati, acqua, enzimi, glucidi ed ormoni. L’ossigeno direi che sarà già presente…

Tutte cose che assolutamente normalmente sono presenti nelle cellule di tutti gli esseri viventi da sempre, ma con la rimozione di antibiotici (non necessari in un ambiente privo di patogeni), farmaci, tossine, ecc…

Luca C.
Luca C.
Reply to  MauroM
6 Aprile 2023 16:51

Appunto… E secondo lei, per far sviluppare una coltura cellulare in un tessuto simil-muscolare gli enzimi, gli ormoni e i fattori di crescita vari, di cui solo una parte sono noti, da dove li prendono? Non lo sa che le colture cellulari vengono mantenute in costante presenza di antibiotici, sostanze di sintesi e sieri (di solito bovini) contenenti gli ormoni e i fattori di crescita necessari? E in ogni caso una coltura cellulare manipolata, anche se in 3D, non sarà mai neanche lontanamente equivalente ad un muscolo naturale prelevato da un animale…e quindi proprietà nutritive e sicurezza per la salute non sono neanche lontanamente paragonabili… Checché ne dicano tutti i prezzolati pagati dalle solite lobby per spacciare propaganda e menzogne per scienza.

Daniela
Daniela
6 Aprile 2023 10:17

Valutando la quantità di farmaci che ingeriscono gli animali da macello, indubbiamente la carne coltivata sarà più sana. Per non parlare della questione etica! E che dire dell’impatto ambientale? Credo che sia una svolta necessaria nell’alimentazione, se vogliamo continuare a nutrirci di carni.

Valerio
Valerio
6 Aprile 2023 10:21

Coldiretti sembra stranamente ignorare i milioni di capi animali che anche i suoi associati importano ogni anno dall’estero per ingrassarli e farli diventare IGP, o soltanto per essere macellati per rivendere in Italia i tagli carnei ottenuti. Con la produzione nazionale dei suoi giovani agricoltori, non ci si fanno nemmeno i crostini per gli aperitivi. Buona giornata

claudia
claudia
Reply to  Valerio
6 Aprile 2023 14:15

Ottima risposta!! Grazie per aver ricordato queste “piccole” falle nella nostra fantastica Coldiretti!

mario
mario
6 Aprile 2023 10:22

Questa vicenda sembra ricalcare, in maniera peggiorativa poiché politica, la storia dell’ introduzione in Europa del pomodoro (e altre solanacee ma non solo) dalle Americhe. Nel XVI secolo, per ignoranza e con le conoscenze scientifiche ancora agli albori, ci vollero decenni se non secoli per apprezzare e introdurre tra le altre pomodoro, patata e mais. Colture che oggi definiamo pomposamente colonne dell’ italica alimentazione.

Fuller
Fuller
6 Aprile 2023 10:41

Ma fatela finita, la carne sintetica è una stupidaggine. E abbiate il coraggio di pubblicare i commenti di chi non la pensa come voi, se avete coraggio.

Roberto La Pira
Reply to  Fuller
6 Aprile 2023 11:55

Noi pubblichiamo tutti i commenti che esprimono un parere utile ad approfondire il problema

Mario (quello vecchio)
Mario (quello vecchio)
Reply to  Fuller
6 Aprile 2023 12:46

La stupidaggine è chiamarla “sintetica”.

Gina
Gina
Reply to  Mario (quello vecchio)
6 Aprile 2023 14:38

Si continua erroneamente a chiamarla carne sintetica” e non .. ‘carne coltivata. La “carne coltivata “non è un prodotto di sintesi e per coltivarla non verranno utilizzati ne antibiotici ,ne ormoni come
purtroppo succede invece con diversi animali da allevamento intensivo ..Forse, se la popolazione mondiale avesse mangiato meno carne tutto ciò non sarebbe neanche nato … .

Roberto
Roberto
Reply to  Mario (quello vecchio)
6 Aprile 2023 16:09

Gentile Mario (quello vecchio), lei conosce il significato della parola “sintetico”?
Ha ma sentito parlare della “sintesi delle proteine”?

Massimo
Massimo
6 Aprile 2023 10:42

Cioè?
secondo loro l’Europa si rende più atosufficiente con cibo prodotto in laboratorio ?

presto arriveremo al Soylent Green.

Marco Reverberi
Marco Reverberi
6 Aprile 2023 10:42

Già, non fa una piega. E pensare che basterebbe porre bene in evidenza e in modo trasparente che si tratta di quel tipo di carne ( cosa che ancora non si fa per tanti altri cibi) e lasciare scegliere al consumatore, una volta accertata la sicurezza alimentare.

Roberto La Pira
Reply to  Marco Reverberi
6 Aprile 2023 11:54

Sulle etichette di tutti i cibi è indica il tipo di carne che viene utilizzata

Silvio S.
Silvio S.
6 Aprile 2023 10:50

Da un lato mi pare eccessivo vietare a priori ogni sviluppo e ricerca in Italia di questo nuovo filone: ci sono altri modi per rendere il consumatore più consapevole delle sue scelte e nel contempo continuare la ricerca.
Ma dall’altro non ritengo affatto che sia una figuraccia: il tema è nuovo e ci sta che tra tanti paesi favorevoli ce ne sia uno (legato a più solide tradizioni “sane”) che esca dal coro. Ciò rende più visibile la discussione pubblica e questo non mi dispiace affatto, anche se l’Italia non avesse ragione.
Ricordo in passato, tra tanti esempi positivi, anche innovazioni alimentari che proponevano soluzioni certe e sane, ma che nel tempo si sono rivelate problematiche: vedi ad es. la margarina, che sembrava l’alternativa sana ai grassi tradizionali ma che inizialmente era un concentrato di pericolosi grassi idrogenati (poi via via eliminati, quando la ricerca ha chiarito il loro ruolo).

Roberto La Pira
Reply to  Silvio S.
6 Aprile 2023 11:52

Ma come mai per l’olio di palma nessuno ha mai espresso pareri?

Giorgio D.A.
Giorgio D.A.
Reply to  Roberto La Pira
6 Aprile 2023 16:18

Due torti non fanno mai una ragione, ma a prescindere, la risposta mi pare scontata.
Se l’olio di palma viene utilizzato massicciamente da aziende economicamente molto floride che possono comprare pubblicità, finanziare ricercatori e relativi studi a minimizzare gli aspetti negativi, politici ed “esperti”, è scontato che quasi nessuno esprima pareri negativi mettendosi tutti contro.
Vi dicono niente gli ultimi tre anni di LaScienza™ ?

Roberto La Pira
Reply to  Giorgio D.A.
6 Aprile 2023 17:43

Ma i nutrizionisti seri non hanno mai espresso pareri favorevoli nei confronti dell’olio di palma. Risulterebbe proprio difficile

Mario (quello vecchio)
Mario (quello vecchio)
Reply to  Silvio S.
6 Aprile 2023 12:53

“carne sintetica” è una definizione stupida e fuorviante (non per nulla la usano i politicanti), perché si tratta di carne COLTIVATA, esattamente come la PELLE UMANA coltivata da decenni in laboratorio per utilizzarla nei trapianti sugli ustionati (e non solo) e pertanto ha un grado di sicurezza intrinseco di un livello impensabile per un normale cibo.

Giorgio D.A.
Giorgio D.A.
Reply to  Mario (quello vecchio)
6 Aprile 2023 16:26

Se si vuole stuprare la lingua italiana per dare una connotazione positiva a un prodotto di sintesi biochimica si usa “coltivata”.
I dizionari e le enciclopedie non sembrano essere d’accordo.

Mario (quello vecchio)
Mario (quello vecchio)
Reply to  Giorgio D.A.
8 Aprile 2023 23:13

La sintesi biochimica non c’entra nulla con la carne coltivata, leggi sopra.

claudia
claudia
6 Aprile 2023 11:03

Meglio di così non si poteva scrivere! Grazie dott.ssa Codignola!!

Alessandro Benevelli
Alessandro Benevelli
6 Aprile 2023 11:13

Ma zero, carne sintetica per mangiare porcherie e mettere in crisi tutto il settore dell’allevamento e macellazione. Solo per dare business a ditte che possono monopolizzare il mercato. Già abbiamo messo in difficoltà agricoltori e produttori della filiera agroalimentare con la guerra al ribasso fatta da commercio a concorrenza sleale comprando da nazioni a qualità zero. Adesso anche questa….

Alberto
Alberto
6 Aprile 2023 11:24

Articoletto di parte, scritto riportando solo le fonti che fanno comodo. Bel pluralismo! Con tanto di sfottò al governo. Chiunque in Italia mangi male si può accomodare alla frontiera. Viaggio di sola andata!

Luca
Luca
6 Aprile 2023 11:29

Distrazione di massa, tecniche banali ma pare ancora efficaci.

panzironi claudio
panzironi claudio
6 Aprile 2023 11:29

Mi pare che l’attuale governo stia facendo di tutto, da questo ridicolo divieto alla resistenza nei confronti dello sviluppo di motori alternativi a quelli endotermici, per far aumentare il gap.. chiedo scusa: il distacco dell’Italia dal resto dell’Europa. Oltretutto parlando a vanvera di salvaguardia del cibo nazionale dal momento che la maggior parte della carne e del grano per fare la pasta vengono importati.

Giorgio G.
Giorgio G.
6 Aprile 2023 11:36

Complimenti per il precisissimo articolo!

La cosa ancora più ridicola è pensare che l’Italia può proibire di produrre carne coltivata, ma non ne può impedire l’importazione dall’Europa.

Quindi, ci ritroveremmo cornuti e mazziati, esattamente come è avvenuto per gli OGM: non li produciamo in casa, me ne importiamo a tonnellate per cibare i nostri animali, produttori di latte e di carne “naturale”.

Mario
Mario
6 Aprile 2023 12:36

La figuraccia inizia già dalla definizione “carne sintetica”, che dimostra una totale ignoranza di cosa si stia parlando.

Tutto ciò che segue da una simile premessa non può che essere una caterva di assurdità degne della Idiozia Artificiale che ora va per la maggiore.