Il ministero della Salute ha segnalato il richiamo da parte del produttore di alcuni lotti di taleggio Dop a latte crudo venduto con i marchi Casarrigoni, Pascoli del Fattore e Terre d’Italia per la presenza di Escherichia coli produttore di tossina Shiga (STEC gene eae sg O26) in 25 grammi di prodotto. I formaggi interessati sono stati tutti ottenuti dal lotto di prodotto 04082A, con le seguenti caratteristiche:
- Taleggio Dop a latte crudo Casarrigoni, venduto in forme intere, con i lotti di confezionamento numero L. 25272 e scadenza 28/11/2022; L. 25276 e scadenza 02/12/2022, L. 25279 e scadenza 05/12/22 e L. 25280 e scadenza 06/12/22;
- Taleggio Dop a latte crudo Pascoli del Fattore, venduto in forme intere, con i lotti di confezionamento numero L. 25272 e scadenza 28/11/22, L. 25276 e scadenza 02/12/22 e L. 25277 e scadenza 03/12/22;
- Taleggio Dop a latte crudo Terre d’Italia, venduto in porzioni da 200 grammi, con il lotto di confezionamento numero 25277 e scadenza 03/11/2022. Il richiamo è stato segnalato anche da Carrefour.
Il taleggio Dop richiamato è stato prodotto dall’azienda Casarrigoni Srl nello stabilimento di via A. Arnoldi 575, a Taleggio, in provincia di Bergamo (marchio di identificazione CE IT 03 278).
A scopo precauzionale, l’azienda raccomanda di non consumare il prodotto con i marchi e i lotti di confezionamento indicati.
Dal primo gennaio 2022 Il Fatto Alimentare ha segnalato 140 richiami, per un totale di 260 prodotti. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.
© Riproduzione riservata Foto: Fotolia (copertina), ministero della Salute
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Negli ultimi 30 anni gli stipendi medi sono rimasti al palo, anzi hanno perso qualcosa. Per contro i prezzi di molti generi alimentari di consumo quotidiano sono aumentati enormemente, del 200% minimo i più penalizzati, fino anche al 500 %.
Qualcuno con buona memoria e fedele a un marchio di pasta, non faticherà a ricordare a 600/800 Lire lo stesso pacco che ora costa 1,5€, quattro volte tanto.
I formaggi sono tra gli alimenti che hanno subito mediamente gli aumenti più consistenti, insieme a frutta e verdura. Quando va bene la qualità media è rimasta la stessa, ma spesso è peggiorata.
Sarebbe una situazione allarmante già cosí, senza dover anche temere di finire intossicati o avvelenati da Escherichia Coli, Salmonella o Listeria.
Tolte le eccellenze di cui ancora andare fieri, l’industria alimentare italiana sembra avvitata in una parabola discendente.
Triste per un settore cosí importante per il nostro paese.