Le norme europee sul benessere animale attualmente in vigore risalgono al 2005 e vanno aggiornate. Questa revisione, prevista per la seconda metà del 2023, è un elemento cardine nell’applicazione della strategia Farm to Fork e la Commissione europea ha chiesto all’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) di fornire il suo parere scientifico sul tema. La prima parte del parere riguarda la protezione del benessere e della salute degli animali durante il trasporto ed è stata presentata all’inizio di settembre. Con un’analisi dettagliata, sono state valutate le condizioni di viaggio minime per ogni tipologia di animale: piccoli ruminanti (ovini e caprini), equidi, bovini, suini, oltre che polli, galline ovaiole, tacchini e conigli.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha stabilito delle soglie massime per le temperature all’interno del veicolo sul quale viaggiano gli animali, e lo spazio minimo che va riservato a ciascuno. Questa superficie minima dipende dal peso e deve permettere a ogni animale di adeguare la posizione ai movimenti del mezzo. Tra gli argomenti trattati, spiccano le considerazioni sulla durata del viaggio e sulla conseguente gestione di cibo, acqua e la valutazione del grado di stanchezza. Cominciando dai bovini, questi non devono viaggiare a una temperatura superiore ai 25°C e hanno bisogno di almeno 1,79 metri quadrati per ogni animale (di circa 400 kg). La stesso limite alla temperatura è raccomandato anche per suini ed equidi, con la differenza che, per i primi, lo spazio a disposizione minimo deve essere di 0,62 metri quadrati per animale (indicazione basata su un maiale di 110 kg). I cavalli devono avere un margine di movimento di almeno 40 cm sia in larghezza che in lunghezza. Le pecore e gli altri piccoli ruminanti possono infine viaggiare con temperature più alte (fino a 32°C per le pecore tosate e fino a 28°C per quelle con il vello) e devono avere a disposizione almeno 0,43 metri quadrati per animale (misurazione basata su una pecora di circa 40 kg).
Uno schema a parte è dedicato ai volatili e ai conigli che, diversamente dagli animali di dimensioni maggiori, sono trasportati in gabbie. Ricordiamo che il pollame rappresenta il 97% del totale degli scambi di animali vivi all’interno dell’Ue ed è quindi un capitolo decisamente significativo in questo contesto. Le raccomandazioni dell’Efsa prevedono che questi animali abbiano uno spazio sufficiente per sedersi contemporameante e senza sovrapporsi, l’altezza dello spazio, inoltre, deve bastare perché l’animale, seduto in una postura naturale, non tocchi la parte alta della gabbia con la testa o con la cresta. Anche per quanto riguarda i conigli lo spazio sul piano di appoggio deve permettere a ciascuno una postura rilassata e confortevole, mentre si raccomanda un’altezza di almeno 35 cm perché le orecchie possano stare distese nella loro condizione naturale. Sul fronte della temperatura, si raccomanda l’uso di un mezzo con ventilazione o aria condizionata. Un’approfondimento a parte è dedicato ai pulcini, che non dovrebbero viaggiare, mentre sono da preferire gli spostamenti, a temperatura ridotta, delle uova fecondate, in modo che la schiusa avvenga dopo l’arrivo a destinazione.
Rispetto al viaggio, l’Efsa precisa che va considerato come tempo del trasporto tutto il periodo nel quale gli animali sono rinchiusi, indipendentemente dal fatto che il mezzo sia in movimento o meno. Nei trasporti degli animali vivi come in quelli delle merci in generale, occorre considerare anche lunghi tempi di sosta. In generale, l’autorità stabilisce un limite di 12 ore oltre il quale, a seconda degli animali, occorre interrompere il viaggio. Al di là delle singole questioni tecniche, è importante la riflessione generale che sottostà all’intero documento: gli animali trasportati non possono più essere considerati come semplici merci, ma esseri viventi. Inoltre, più pragmaticamente, il responsabile del dipartimento valutazione dei rischi dell’Efsa Guilhem de Seze ha sottolineato gli stretti nessi tra il benessere degli animali, la loro salute e le malattie veicolate dagli alimenti, in linea con il principio della salute unica globale (One Health) al quale l’Efsa si ispira.
© Riproduzione riservata; Foto: Efsa
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