Il ministero della Salute ha segnalato il richiamo da parte del produttore di due lotti di peperoncino macinato a marchio Shapur per la rilevazione di un “valore di ossido di etilene non conforme, superiore al limite”. Il prodotto in questione è venduto in vari formati – vasetti da 25 e 30 grammi, buste da 500 e 1.000 grammi, barattoli da 400 grammi e sacchi da 25 kg – con i numeri di lotto S21005-20/N e S21005-41/N e i termini minimi di conservazione 02/0223 e 02/2023.
Il peperoncino richiamato è stato prodotto dall’azienda Compagnia Italiana Shapur Snc nello stabilimento di via Rossaro 2, a Treviglio, in provincia di Bergamo.
In via cautelativa, l’azienda raccomanda alle persone eventualmente in possesso delle confezioni con i numeri di lotto segnalati di non consumare il prodotto e restituirlo al punto vendita d’acquisto.
Dal primo gennaio 2022 Il Fatto Alimentare ha segnalato 4 richiami, per un totale di 10 prodotti. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.
© Riproduzione riservata Foto: stock.adobe.com (copertina), ministero della Salute
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.