Con l’inizio del 2022, il dipartimento di sanità e assistenza sociale del Governo del Regno Unito ha lanciato la nuova versione di una sua app Food Scanner, rivolta soprattutto ai genitori. L’applicazione finora consentiva una rapida comprensione degli ingredienti dei prodotti confezionati attraverso la lettura del codice a barre e la comparsa del relativo semaforo. La versione aggiornata permette ora un passaggio ulteriore che intende avere un impatto più significativo sulla dieta dei più piccoli. Quando il risultato dell’analisi di Food Scanner è potenzialmente negativo per la salute di bambini e ragazzi, cioè il prodotto è poco sano perché contiene dosi troppo elevate di sale, zucchero, grassi saturi e il semaforo è rosso o arancione, la app suggerisce un’alternativa migliore e il più possibile simile al prodotto scelto quanto a gusto.
Se per esempio la scelta cade su una pizza soffice e molto farcita, Food Scanner ne suggerisce una leggera e croccante, senza troppe aggiunte, nello stesso modo propone una bevanda con dolcificante al posto di una zuccherata, uno yogurt a basso tenore di zuccheri al posto di un dolce o di un gelato, un dolce leggero alla frutta al posto di uno pieno di cioccolato o, infine, un condimento light al posto di una salsa tradizionale, qualora quest’ultima sia troppo ricca di grassi. Al contrario, quando la scelta cade su un prodotto sano, la app lancia messaggi di incoraggiamento quali: “continuate così, ottima decisione”. Sperimentata in una famiglia londinese, la app ha contribuito a evitare, in una settimana, l’assunzione di 40 zollette di zucchero da parte di una bambina di sette anni, Gloria, e di suo fratello Arlo, di quattro anni. Negli stessi giorni, il sale assunto dai bambini è diminuito dell’equivalente di 15 bustine (da ristorante) e i grassi di 80 grammi.
L’iniziativa rientra nella campagna del Governo chiamata Better Health. In questo contesto, che comprende una vasta gamma di attività, si sta cercando anche di porre un argine a un fenomeno particolarmente significativo, che riguarda proprio i più piccoli. Prendendo in considerazione solo la fascia di età tra i 10 e gli 11 anni, infatti, nel decennio precedente alla pandemia la prevalenza dell’obesità ha registrato un lento incremento, passando dal 19% dell’anno scolastico 2010/2011 al 21% dell’anno scolastico 2019/2020. Poi però, con l’arrivo del Covid, la crescita del fenomeno ha visto un vero e proprio picco, raggiungendo, nell’anno scolastico 20/21, il 25,5%. Il lockdown ha quindi probabilmente contribuito a peggiorare l’alimentazione dei bambini e dei ragazzi e, secondo alcune indagini, le prime riaperture non hanno riportato la situazione all’epoca precedente al Covid.
Inoltre un sondaggio realizzato lo scorso dicembre e condotto su oltre 2 mila genitori ha fatto emergere che il 58% del campione dà ai propri figli più calorie, zuccheri e grassi di quanti non ne desse prima della pandemia, nonostante quasi i due terzi si dichiarino preoccupati di quanto siano davvero sani gli spuntini dei loro figli. Alcuni esperti, scettici sull’efficacia dell’iniziativa, hanno fatto notare che la app può essere utile solo a chi cerca già di migliorare la dieta dei propri figli, ma non raggiungerà tutti gli altri. Il Governo, quindi, per agire in maniera davvero efficace, dovrebbe costringere le aziende a modificare le ricette. Numerosi nutrizionisti credono tuttavia che questo strumento possa essere efficace e, per favorirne la diffusione, hanno contribuito a realizzare un filmato che ne illustra l’utilizzo e ne sottolinea i vantaggi.
© Riproduzione riservata
Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.
Dona ora
Giornalista scientifica