L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato la prima bozza di un parere scientifico che farà da base per lo sviluppo di un’etichetta nutrizionale armonizzata. Ma anche per elaborare, finalmente, i profili nutrizionali per limitare l’uso delle indicazioni nutrizionali e sulla salute sui prodotti alimentari in base alle loro caratteristiche. Uno strumento che sarebbe dovuto essere pronto addirittura nel gennaio del 2009 (regolamento CE 1924/2006, articolo 4), ormai quasi 13 anni fa, per evitare che prodotti zeppi di zuccheri e/o grassi potessero vantare effetti positivi per la salute aggiungendo un po’ di vitamine o minerali. Come invece accade ora.
Nell’ambito della strategia “Farm to Fork”, la Commissione europea ha chiesto all’Efsa di fornire consulenza scientifica sui nutrienti più importanti per la salute degli europei e sui criteri scientifici da utilizzare come base per l’elaborazione dei profili nutrizionali e l’etichettatura, prevista entro la fine del 2022. “Questa stesura preliminare del parere, tuttavia, – specifica Valeriu Curtui, a capo dell’unità di Nutrizione umana di Efsa – non esprime una valutazione né propone un modello particolare di profilazione nutrizionale per l’etichettatura dei nutrienti sulla parte anteriore delle confezioni”.
Il documento si basa sull’analisi dei dati sul consumo di alimenti della popolazione – dai neonati agli anziani – di 21 Paesi europei, grazie ai quali è stato possibile stimare i livelli di assunzione dei vari nutrienti. Su questi presupposti, gli esperti raccomandano di considerare nei futuri profili nutrizionali grassi saturi, sodio e zuccheri, che in media si consumano in quantità eccessiva, ma anche delle fibre, assunte invece in quantità inadeguate dalla maggior parte degli adulti. Considerata l’alta prevalenza di sovrappeso e obesità in Europa, la bozza consiglia di prendere in considerazione anche le calorie.
Il parere scientifico, in realtà, si spinge oltre ai nutrienti presenti sulle tabelle che troviamo in etichetta. Gli esperti dell’Efsa infatti raccomandano di considerare per l’elaborazione di profili nutrizionali ed etichette anche il potassio, i cui livelli di assunzione sono mediamente inadeguati nella popolazione europea. Non è chiaro però come si potrebbe includere nei profili anche una sostanza che non è obbligatorio indicare nella dichiarazione nutrizionali.
Ora la palla passa al pubblico: la bozza di parere scientifico sarà sottoposta a consultazione pubblica fino al 9 gennaio 2022, periodo entro il quale nutrizionisti ed esperti possono far pervenire ad Efsa opinioni e suggerimenti. Dopodiché l’Autorità pubblicherà il documento definitivo.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Dall’articolo:
“Ora la palla passa al pubblico: la bozza di parere scientifico sarà sottoposta a consultazione pubblica fino al 9 gennaio 2022”
Domanda: in che modo la bozza sarà sottoposta alla consultazione pubblica?
Considerando che il 9 gennaio 2022 è domani…