Il ministero della Salute ha segnalato il richiamo di alcuni lotti di pistacchi crudi sgusciati e di frutta secca mista con pistacchi Winner Mix perché i livelli di “aflatossine superano i limiti stabiliti dal regolamento UE 165/2010”. I prodotti interessati dall’allerta alimentare sono i seguenti:
- Pistacchio crudo sgusciato in vassoio bio da 140 grammi con il numero di lotto 211018056 e il termine minimo di conservazione (Tmc) 31/10/2022;
- Winner Mix “Frutta che Passione” in confezione da 250 grammi con il numero di lotto 211015002 e il Tmc 31/10/202;
- Winner Mix Spreafico in vaschetta da 250 grammi con il numero di lotto 211018047 e il Tmc 31/10/2022.
I pistacchi e i mix di frutta secca oggetto di allerta alimentare sono stati prodotti dall’azienda Mainardi Nicola Srl nello stabilimento di via Porte di Sopra 57, a Lendinara, in provincia di Rovigo.
A scopo precauzionale, si raccomanda di non consumare i prodotti con i marchi e i numeri di lotto segnalati, e restituirli al punto vendita d’acquisto.
Dal 1° gennaio 2021, Il Fatto Alimentare ha segnalato 226 richiami, per un totale di 415 prodotti. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.
© Riproduzione riservata Foto: ministero della Salute
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Buon giorno sono Luigi titolare della Sgattoni surgelati. Mi sembra giusto essere tra i richiami imposti dalla sanità per presenza di salmonella. Ma quello che monta specie e che su 5 aliquote campionate di vongole sgusciate, solo una sia stata positiva. Noi in azienda facciamo analisi su materia prima, acqua, brodi di vongole usati, tamponi sulle superfici di contatto prodotti e per quel lotto specifico abbiamo uno storico molto approfondito ma tutto negativo verso quel batterio. Preciso inoltre che il mio articolo va consumato inevitabilmente previa cottura, non ha caratteristiche per il.consumo tal quale anche se precotto, ed è ben indicato sulle confezioni. Da qui il rischio consumatore e nullo, in quanto la salmonella è un batterio che già a 60 gradi in un tempo relativamente blando, muore. Questo per chiarire la mia posizione di fastidio, d’essere messo alla gogna mediatica insieme a salumi, latticini, porchette pronte ed altro che vengono per forza consumato tal quali e li il rischio salute è vero.
Gentilissimo, il suo commento solleva un punto interessante, perché in effetti le autorità, spinte dalla necessità di tutelare il più possibile i consumatori, quando si tratta di contaminazioni microbiologiche (accertate o presunte) non fanno alcuna distinzione tra i prodotti da consumare crudi e quelli invece che necessitano di cottura.