Quando occorre perdere peso, non si dovrebbe ricorrere ai dolcificanti artificiali e, tra questi, in particolare al sucralosio. Tale raccomandazione vale soprattutto nei casi in cui si è in una condizione di obesità e si è donne. Pur essendo a calorie zero, infatti, non solo molti dolcificanti non sono associati a un chiaro dimagrimento ma, al contrario, possono far aumentare l’appetito e il desiderio di saziarlo. Da anni alcuni dolcificanti sono sotto accusa perché, oltre a non favorire la battaglia contro i chili di troppo, sono fortemente sospettati di avere conseguenze negative sulla salute, in particolare sul metabolismo. Un’ulteriore conferma di queste ipotesi giunge ora da un ampio studio, pubblicato su Jama Network Open dai medici della Keck School of Medicine dell’Università della California e svolto su un campione di 74 persone di entrambi i sessi, in parte normopeso, in parte in sovrappeso e in parte obese.
Gli autori hanno invitato i partecipanti, dell’età media di 23 anni, ad assumere, nel corso di tre differenti incontri, 300 ml di acqua (come controllo), oppure bevande con normale zucchero da tavola o, ancora, bibite dolcificate con sucralosio. Quindi, nelle due ore successive, hanno misurato sia le reazioni che si determinano nel cervello (nello specifico nei centri che regolano fame e sazietà), con la risonanza magnetica funzionale, in seguito alla visione di immagini di alimenti particolarmente calorici, sia l’andamento del metabolismo attraverso il dosaggio del glucosio, dell’insulina e di altri ormoni nel sangue sia, infine, le conseguenze sul comportamento, quantificando quanto cibo i volontari sceglievano spontaneamente da un buffet messo a disposizione alla fine di ogni sessione.
I risultati hanno confermato quanto emerso anche in altri studi che hanno analizzato ciascuno di questi aspetti. La risonanza magnetica ha mostrato un aumento di attività nelle zone che regolano l’appetito associato al consumo di sucralosio rispetto a quello di zucchero normale, evidente soprattutto nelle donne e negli obesi. Parallelamente, in queste persone, sono risultati diminuiti i livelli degli ormoni che segnalano al corpo che non c’è bisogno di assumere altro cibo, perché le calorie sono sufficienti. Lo stesso fenomeno si è visto nella parte comportamentale: di fronte al buffet, soprattutto le donne che avevano assunto sucralosio hanno mostrato di avere più fame e hanno scelto più snack rispetto alle altre e agli uomini. Le bibite dolcificate, pertanto, non sembrano esercitare alcun tipo di inibizione o soppressione nei confronti dell’appetito. L’ipotesi è invece quella che, in particolare nelle donne e negli obesi, possano addirittura stimolarlo e questo può essere un problema, soprattutto in un paese come gli Stati Uniti, dove il 40% degli adulti afferma di assumere cibi e bevande dolcificate con l’obiettivo di contenere il peso.
©Riproduzione riservata; Foto: AdobeStock
Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.
Dona ora
Giornalista scientifica
A suo tempo, valutate le varie alternative, avevo scelto il sucralosio per sostituire una parte dei cucchiaini di zucchero nel cappuccino. Poi è uscita la notizia dei problemi metabolici di questo sucralosio. Adesso anche questa novità. Peccato perché l’impressione è che il sucralosio fosse piuttosto simile al normale zucchero.
Peraltro, nell’articolo si parla in genere di “dolcificanti artificiali con zero calorie”, ma da quel che si legge è stato testato solo il sucralosio, quindi non credo sia automaticamente estendibile ad altre sostanze.
il consiglio che ti devo dare è di cercare altre indagini scientifiche eseguite nei confronti un po’ di tutti i dolcificanti artificiali, i quali, da quanto ricordo di aver letto, sarebbero pesantemente sospettati di alterare la flora batterica dell’intestino e, quindi, di produrre squilibri nelle normali funzioni ormonali e del sistema immunitario. molto meglio attivarsi con delle diete naturali e ben regolate e, quindi, diffidare di quanto prodotto in laboratorio.
Un altro aspetto negativo dei dolcificanti è che in alcuni casi possono avere un effetto lassativo.
L’ho scoperto a mie spese non venendo a capo di fastidiosi disturbi intestinali fino a quando il mio medico non mi ha chiesto se consumassi gomme da masticare e caramelle contenenti dolcificanti artificiali.
Ne facevo uso abituale, sopprimendoli il disturbo è scomparso.